Pop culture

Malin Akerman e il fascino animale di “Rampage”

Nuovo ruolo e nuova immagine per Malin Akerman che si racconta in un'intervista esclusiva
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Incredibilmente spietata, fa dell’impassibilità e del problem solving i suoi punti di forza. Stiamo parlando di Malin Akerman che in “Rampage: Furia animale”  (al cinema) interpreta una CEO disposta a tutto pur di salvare la sua azienda dal crac finanziario.
Lontana anni luce dal ruolo interpretato al fianco di Ben Stiller ne “Lo Spaccacuori”, o della giornalista alle prese con Tom Cruise in “Rock of Ages”, la Akerman (che parla perfettamente italiano dato il matrimonio con l’ex marito, il musicista Roberto Zincone) al fianco di Dwayne Johnson tira fuori la sua carica da bad ass. La moda? Essenziale e importante anche nel mondo dei videogame, a cui Rampage si ispira.

C’è un vecchio detto che dice che i personaggi malvagi siano i più divertenti da interpretare: Il tuo personaggio in Rampage, Claire Wyden, è una donna in carriera spietata e determinata. È questo aspetto che ti ha attratto del suo personaggio?
Sì, assolutamente. Interpretare Claire mi ha permesso di spingermi oltre i miei stessi limiti, cosa che mi è sembrata fantastica. Claire è una donna d'affari. Non è una supervillain del mondo dei fumetti, o qualcosa del genere, è umana e quindi non è invincibile. Come molte persone in affari, è piuttosto affamata di potere, il che è stato interessante da esplorare. Ho voluto però tenerla molto lontana da me, tant’è che ho deciso di indossare una parrucca castana, non volevo che fosse bionda come me. 

Claire ha una dinamica straordinariamente insolita con suo fratello Brett, interpretato da Jake Lacy, lei è il boss e lui sembra la damigella in pericolo. Inusuale vedere una donna così al cinema, non trovi?
Claire e Brett sono poli opposti. Lui è sempre un passo dietro a Claire. I ruoli sono ribaltati perchè é lei che lo tiene nell’azienda di famiglia solo perché sono imparentati; altrimenti, sarebbe stato licenziato dal primo giorno. Inoltre non fa male che la faccia sentire superiore e migliore di sé stessa (ride).

Iconico è il vestito che indossi, quello rosso. Anche nel mondo dei videogame gli outfit sono importanti, non trovi?
Assolutamente si, non sapevo della connessione ma è interessante pensare a quanto il mondo della moda sia strettamente connesso a quello del cinema e dei videogiochi. Il vestito rosso è fondamentale, così come lo è averne uno simile nel guardaroba.

Com'è stato lavorare con Dwayne Johnson?
Non avevo mai incontrato Dwayne, ma avevo assistito alla prima di San Andreas, con la mia amica Carla Gugino, che parlava così bene di Dwayne che sentivo di conoscerlo già.
Mi sono divertita moltissimo a lavorare con Dwayne, anche se non abbiamo molte scene insieme. Tutto ciò che le persone dicono di lui è vero - che è un essere umano così positivo. Entra e mostra quel sorriso, ed è contagioso.

 

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