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Inventing Anna: perché è la serie del momento?

Inventing Anna è l'ultima storia di vita reale portata in scena da Netflix che ci fa appassionare su come una giovane donna poco più che ventenne sia riuscita a truffare l'élite di New York e le banche americane. Ma quali sono le differenze tra la realtà e i personaggi della serie? 

Julia Garner in "Inventing Anna"
Julia Garner in "Inventing Anna"

In Inventing Anna, la nuova serie di Netflix ideata da Shonda Rhimes che approfondisce le gesta della finta ereditiera tedesca trasformata in artista della truffa Anna Delvey (vero nome: Anna Sorokin), realtà e finzione hanno un modo di fondersi insieme con una sublime interpretazione da parte dell'attrice Julia Garner. Ogni episodio inizia con un timido disclaimer: "L'intera storia è completamente vera. Fatta eccezione per tutte le parti che sono totalmente inventate". E in effetti, alcuni elementi dello show, dal trattamento da VIP concesso ad Anna a Rikers (la prigione di massima sicurezza di New York) alla realtà di "Scriberia" nella redazione del Manhattan Magazine, sono stati esagerati o addirittura inventati.

Gran parte di ciò che è descritto in Inventing Anna è, in effetti, fedele alla storia di Sorokin, in cui Anna, nata in Russia e cresciuta in Germania, ha truffato banche, hotel e una miriade di conoscenti per centinaia di migliaia di dollari per facilitare il suo ingresso nel jet internazionale e godere dello stile di vita da socialite per diversi anni, prima di essere infine arrestata nel 2017.

Anna Delvey incontra, ovvero incanta, froda, imbroglia, sperpera soldi non suoi e si diverte ai party, cenando, mangiando, vivendo a scrocco dei ricchi. La sua storia ammalia la giornalista Jessica Pressler del New York Magazine, e nel 2018 esce l'articolo "Come Anna Delvey ha ingannato i Party People di New York", dove vengono citate per nome molte persone nella vita reale. Altri, tuttavia, non sono stati nominati, un accordo che è spiegato in Inventing Anna come un modo in cui la Pressler (il cui personaggio è ribattezzato Vivian Kent e interpretato da Anna Chlumsky) baratta per ulteriore accesso e assistenza per scrivere al meglio l'articolo su Anna. Alcune di queste figure sono ritratte in Inventing Anna. Altri appaiono sullo schermo per la prima volta. 

Chi erano le persone nella vita reale che hanno trovato la loro strada nella saga di Anna Delvey? E in che modo la loro presenza in Inventing Anna fa fede alle descrizioni nei reportage della Pressler? Ma sono successe davvero tutte quelle cose? Come hanno potuto cadere nella trappola di Anna?

>> Scorri verso il basso per scoprire le differenze tra realtà e finzione

 

Vivian Kent, giornalista della rivista Manhattan

Cosa succede in Inventing Anna:

Gran parte della serie Netflix si concentra su Vivian Kent (Anna Chlumsky) mentre racconta la Sorokin-saga. Nello show, la co-protagonista si fissa su un imbarazzo professionale di diversi anni prima, in cui le è stata assegnata una storia su uno studente delle superiori che avrebbe guadagnato milioni in borsa. Poco dopo che il pezzo è andato in stampa, lo studente ha ammesso di essersi inventato tutto, un pasticcio mediatico che è costato a Kent un'offerta di lavoro prestigiosa. La giornalista è in continuo affanno, in un disperato tentativo di realizzare un pezzo che salverà la sua reputazione giornalistica. E ha una scadenza molto specifica: Kent è incinta durante l'intero processo e arriva alle sue ultime conclusioni, subito dopo che le si rompono le acque sulle scarpe del suo editor.

Cosa è successo davvero:

La vera Pressler è davvero una scrittrice, anche se lavora per la rivista di New York e non per il Manhattan. Ed è stata ingannata da un'adolescente, ma l'arco di redenzione di Pressler, tuttavia, è esagerato. Per esempio, nell'intervallo tra quella storia e il suo pezzo su Anna Sorokin, Pressler ha scritto "The Hustlers at Scores", un'altra storia di grande successo, che è stata adattata nel film Hustlers del 2019.

Per un altro, sebbene Pressler fosse incinta mentre lavorava alla storia di Sorokin, ha partorito "due settimane dopo che il pezzo era finito, ed era ben lungi dal condurre un'ultima chiamata alla fonte tra gli ululati del travaglio. Pressler ha aggiunto che, sebbene abbia fornito abiti a Sorokin per il processo, come illustrato accade Inventing Anna, non ha coperto il procedimento legale.

 

Chase Sikorski, il fidanzato di Sorokin

Cosa succede in Inventing Anna:

Sikorski è uno dei tanti nomi romanzati della serie che non appare come uno pseudonimo nel pezzo di Pressler. A differenza della storia originale, il ragazzo di Sorokin è un personaggio importante nello show, e si unisce a lei durante gran parte della sua prima truffa a New York, incluso un soggiorno troppo lungo con una ricca amica-mentore e il viaggio a sorpresa su uno yacht a Ibiza, dove Sikorski ha tentato di ottenere finanziamenti per la sua app incentrata sui sogni, "Wake".

Cosa è successo davvero:

Il ragazzo di Anna Delvey fa solo un'apparizione fugace nella storia di Pressler, un fatto spiegato in Inventing Anna da Vivian che negozia con lui per mantenere il suo nome e altri dettagli riservati, in cambio di maggiori informazioni su Anna Sorokin e la sua storia con lei. Ecco come viene descritto il fidanzato nel pezzo di New York del 2018:

"L'amministratore delegato ha incontrato Anna tramite il fidanzato con cui andava in giro da un po', un membro del circuito TED Talks che era stato profilato sul "The New Yorker" magazine. Per circa due anni erano un team, si presentavano i in luoghi frequentati da facoltosi personaggi, vivendo in hotel di lusso e dando cene per parlare della visione del visionario tech, che parlava della sua app, e di Anna Delvey intenta a raccontare la sua idea di fondare un club privato per i circoli artistici,  una volta compiuto 25 anni ed entrata in possesso del suo fondo fiduciario." Nel 2016 "The Futurist" il soprannome del fidanzato, che non hai mai creato l'app, si è trasferito negli Emirati e Anna è rimasta a New York da sola.

L'identità del ragazzo di Anna Delvey è stata oggetto di molta fissazione quando la storia di Pressler è stata inizialmente pubblicata. Le ipotesi hanno ruotato intorno a un nome in particolare: Hunter Lee Soik, che faceva effettivamente parte del circuito TED Talks e la cui app, incentrata sui sogni, chiamata Shadow, è stata menzionata sul "New Yorker" nel 2013. “Cosa fanno le donne a Stoccolma se non sognare in inverno?" ha chiesto in quel pezzo. Purtroppo, ancora non lo sappiamo. "The Shadow" ovvero il nome originale della app non è mai stata realizzata.

 

Rachel DeLoache Williams, l'amica di Anna Sorokin

Cosa succede in Inventing Anna:

Kent tenta, e fallisce, di intervistare Rachel Williams, che vediamo precipitare con entusiasmo nella vita sfarzosa di Sorokin fatta di vino a fiumi, saune a infrarossi e sessioni di personal training con Kacy Duke, prima che tutto inizi ad andare storto. Si scopre che la Williams aveva un motivo per rimanere in silenzio: stava lavorando alla sua storia sull'amicizia con Anna Sorokin - e sul viaggio in Marocco che l'ha lasciata con fatture per un totale di oltre $ 62.000 addebitate sulla sua carta personale e sulla carta aziendale di Vanity Fair dove Rachel lavorava. Alla fine il racconto di quella esperienza diventa un libro intitolato "My friend Anna".

Nello show, la Williams viene interrogata dall'avvocato difensore di Sorokin durante il processo, piangendo mentre dichiara: "Questa è l'esperienza più traumatica che abbia mai vissuto".

Come è andata davvero:

La Williams ha infatti scritto della sua esperienza in Marocco con Sorokin, Kacy Duke e un fotografo, "a cui, a una cena la settimana prima del nostro viaggio, Anna aveva chiesto di venire come documentarista". La cifra spesa è reale, e Anna chiede a Kacy di pagarle il volo di ritorno per New York, ovviamente in prima classe.

La scorsa settimana, la Williams ha scritto di nuovo della sua esperienza, in un estratto della nuova postfazione del suo (vero) libro. La Williams, che dice di aver opzionato separatamente la sua storia alla HBO, si è irritata per la sua rappresentazione in Inventing Anna. "Poiché sono diventata un'autrice, a volte mi viene chiesto se sono grata per quello che è successo tra me e Anna", ha scritto. "La mia risposta è ovviamente no."

 

Neff Davis, l'amica di Anna Delvey

Cosa succede in Inventing Anna:

Davis appare come la concierge del 12 George Hotel, il sostituto del vero 11 Howard, ed è ritratta come l'unica alleato di Sorokin, nonché l'unica persona che Sorokin ha lasciato integra, apparentemente per lealtà. La Davis consolida la sua amicizia con Anna Delvey quando la aiuta a eludere le avances di un banchiere di nome David Morrison. L'azienda di Morrison, Fortress Investment Group, è stata corteggiata da Sorokin per sostenere finanziariamente la sua fittizia Anna Delvey Foundation.

Come è andata davvero:

Davis è la figura centrale nella storia di Pressler, a cominciare dalla premessa:

"È iniziato con i soldi, come spesso accade a New York. Una croccante banconota da $ 100 è scivolata sulla superficie liscia del banco dell'11 Howard, il nuovo ed elegante boutique hotel di Soho. Alzando lo sguardo, Neffatari Davis, che si fa chiamare "Neff", fu sorpresa di vedere che i soldi provenivano da una giovane donna che sembrava avere più o meno la sua età, solo venticinque anni. Aveva un viso a forma di cuore e labbra imbronciate circondate da un groviglio selvaggio di capelli rossi, i suoi occhi incorniciati da occhiali neri  che Neff, aspirante direttore della fotografia con un occhio per i dettagli, identificava come un modello di Céline.

"Anna è mia amica e lo sarà sempre", ha più volte dichiarato la Davis, che nei titoli di coda di Inventing Anna appare a Los Angeles sul procinto di intraprendere una carriera cinematografica. "Ci siamo bloccate e sbloccate a vicenda sui social, abbiamo pianto e riso". Davis è stata assunta da Shondaland per lavorare come consulente sulla serie.

Durante il processo di Sorokin, i messaggi di un banchiere di Fortress Group di nome Dennis Onabajo hanno suscitato scalpore: aveva scritto ad Anna Sorokin di trovarla "sexy" e "follemente bella" e una volta le ha chiesto di "salire di sopra" all'11 Howard. Sorokin ha rifiutato.

Perché ci piace Inventing Anna?

La serie piace perché, per quanto Anna sia innegabilmente a tratti detestabile, ci si compiace della sua performance di attrice, non esce mai dal personaggio, tanto che sembra credere sul serio di essere una giovane eriditiera sfortunata, con una famiglia che la taglia fuori dall'eredità, discriminata nel mondo del business a New York perché donna e straniera. Sembra impossibile credere che una ragazza russa che arriva dal nulla sia capace di darla a bere a banchieri, celebrity, artisiti e benefattori solo con il suo atteggiamento, con i modi da ricca a volte anche sgradevoli, la sua intelligenza, arguzia e charme. 

Quello di cui Anna vuole essere paladina, ovvero il women empowerment e le sue capacità di manager, sono concetti che esistono nella sua testa. Il suo comportamento è un vero e proprio attacco al sogno americano, perché per lei esistono solo i soldi, e quando finiscono si va a caccia di altro, non importa bene come. Per un periodo le riesce, fino a quando il castello inizia a crollare e il progetto della ADF crolla nelle sue mani. Una nota dark che si oppone alle favole del "se vuoi in America puoi" che si basano sull'idea dell'impegno nel lavorare sodo per raggiungere il tuo sogno. 

Risulta quasi comico vedere come le apparenze siano tutto, che  se una persona "profuma" di soldi automaticamente ti fa porre fiducia nel fatto che sia ricca. E non è molto diverso da quel che accade in molti ambienti di lavoro, dove al posto dei soldi, si barattano competenze in favore di sorrisi, smancerie, look convincenti e frequentazioni giuste, che fanno sì che posizioni di potere vengano ricoperte da persone che "sembrano avere tutte le caratteristiche" per un lavoro, prima di verificare espressamente le credenziali del CV. L'abito fa ancora il monaco.

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