Musica

L'intervista ai The Kolors e il grande ritorno al Festival di Sanremo 2024

I The Kolors ritornano al Festival di Sanremo 2024 (a distanza di sei anni) con la canzone "Una ragazzo una ragazza", con l'obiettivo di ottenere una riconoscibilità unica nel panorama musicale.

The Kolors in cover indossano total look EMPORIO ARMANI
The Kolors in cover indossano total look EMPORIO ARMANI

Text by SIMONE VERTUA
Foto ALAN GELATI
Styling GIUSEPPE MAGISTRO

Arrivando sul set, Stash dei The Kolors chiede di ascoltare gli Spandau Ballet. Sono in tre, Antonio Stash Fiordispino voce e la chitarra della band, il fratello Alex Fiordispino alla batteria e il bassista Dario Iaculli, insieme hanno mosso i primi passi aprendo i concerti degli Hurts, di Paolo Nutini e dei Gossip, per poi sollevare la coppa al talent di Amici di Maria De Filippi. A distanza di 6 anni - quando avevano presentato la canzone "Frida (mai, mai, mai)" - ritornano al Festival di Sanremo 2024, portando sul palco dell'Ariston la canzone "Una ragazzo una ragazza". «Il nostro primo obiettivo è quello di avere una nostra riconoscibilità. Leggere tra le critiche dei giornalisti la definizione ‘suono The Kolors’ è una grande soddisfazione per una band».

L’OFFICIEL ITALIA: Chi sono stati i tuoi idoli?
STASH: Diciamo che tutto parte dalla fascinazione del mondo dei Pink Floyd, anche il mio nome che mi è stato dato all’anagrafe da mio padre deriva da quello. Nel tempo il mio gusto si è evoluto molto, mi e sempre piaciuto sperimentare con l’ascolto e mi considero onnivoro di musica ma devo ammettere che la matrice band influenza molto il mio gusto. 

LOI: Il testo é stato scritto da te, insieme a Davide Petrella e Katoo (Francesco Catitti). Di che cosa parla “un ragazzo una ragazza”?
S: In realtà non parla di una relazione tra due persone come lascerebbe alludere il titolo, ma parla del concetto - più o meno universale - di rompere il ghiaccio. L'incpit è stata una scena avvenuta in stazione Centrale a Milano, abbiamo notato un ragazzo che voleva approcciare una ragazza. Nel contesto in cui viviamo oggi, tutto è basato online con emoji, like, direct e visualizzazioni, vedere l’approccio offline è ancora più difficile, e partendo da questo concetto abbiamo iniziato il nostro processo di stesura della canzone. 

LOI: Leggendo il testo si percepisce che é pieno di immagini…
S: Sì a partire da: “Serve un’idea continentale..” che esprime una ricerca di qualcosa di non scontato per distruggere proprio una barriera che si crea nella mente quando devi fare un primo passo. E non si intende solamente il primo passo in una relazione, o una dichiarazione, ma anche ad esempio quando un individuo lascia a mano un cv per ottenere un posto di lavoro, è come se al nostro interno ci fosse un demone che ci trattiene - che ha a che fare con il nostro inconscio.

LOI: E quali sono i punti di forza della vostra canzone?
S: La facilità e l’immediatezza delle immagini. La scrittura in questo momento storico si compone con tante figurine e noi abbiamo avuto conferma con il tempo perchè le immagini riescono ad avvicinare il pubblico. Ad esempio ogni frase di “ITALODISCO” possedeva una forza tale che poteva predisporsi al merchandising - frasi come “Sbagliare un calcio di rigore” o anche “Presto che non resisto” - e questo sta diventando sempre di più una nostra firma. E poi sono super fiero della produzione, perchè ho lavorato su ogni singolo secondo e tutto è studiatissimo per noi, perciò mi sento di dire che ci rappresenta in modo assoluto. 

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Total look, EMPORIO ARMANI; Occhiali, HUMA EYEWEAR e RAY-BAN.

LOI: Dopo aver presentato “Frida (mai, mai, mai)” a Sanremo nel 2018, come vi sentite a ritornare sul palco dell’Ariston?
S: Intanto più grandi di 6 anni e la crescita sul piano professionale è notevole, ora abbiamo la possibilità di capire le dinamiche e i tanti meccanismi che quando eravamo sbarbatelli non mettevamo a fuoco. Questa consapevolezza ci da la possibilità di vivere il “qui ed ora” perciò ci stiamo godendo tutti i momenti di contorno al festival, dalle prove alle interviste che stiamo facendo.

LOI: I vostri sentimenti in una parola?
S: “Ansiadrenalina” mi piace chiamarla. 

LOI: Che marchio indosserete durante le serate al Festival di Sanremo?
S: Indosseremo i capi custom-made di Emporio Armani. Sono stato durante la Milano Fashion Week di Gennaio per la prima volta alla sfilata ed è stato un enorme piacere conoscere Giorgio Armani. Noi avevamo dato dei riferimenti per i nostri look prima della sfilata, e in un certo senso, l’ispirazione della sfilata autunno inverno 2024-25 assomigliama molto alle nostre reference: dalla spalla oversize, al look alla Nick Kamen e la silhouette degli anni Ottanta e questo mi fa capire che sono nella famiglia giusta.

LOI: Avete una canzone di Sanremo preferita?
S: “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno.

LOI: Con chi duetterete alla serata dei duetti?
S: Umberto Tozzi, è il cantante con cui avremmo voluto duettare fin da subito perchè quando siamo stati fuori dall’italia ho citato Tozzi in quasi tutte le interviste. Abbiamo riflettuto sulll’internazionalità di un progetto o una canzone cantata in italiano come “ITALODISCO” che di fatto è figlia delle canzoni italiane degli anni Ottanta e Novanta che poi sono diventate hit internazionali. E il nome di Umberto, per me personalmente, era come mettere una ciliegina sulla torta che per altro non mi aspettavo di mangiare.

LOI: Il vostro goal in vista del Festival di Sanremo?
S: Arrivare con il messaggio dei The Kolors forte e chiaro. A prescindere dalla classifica, perchè la musica in sé stessa non è fatta di competizione. Ricordiamo Tananai o Vasco Rossi che da ultimi si sono confermati dei grandissimi artisti.

LOI: C’è qualche influenza partenopea nella canzone?
S: Si, nella parte di groove strumentale.  Noi ci ispiriamo molto dalla scena di Napoli Centrale come Tullio De Piscopo e Pino Daniele che basavano tantissimo la loro ritmica sulle sonorità americane e per noi l’America italiana è Napoli…

LOI: La soddisfazione più grande che hai raggiunto?
S: Mi metti in difficoltà, perchè ovviamente penso alle mie figlie.

LOI: E dal punto di vista professionale?
S: Quello di cambiare la percezione del nostro progetto con una sola canzone. Quando lavori e studi per qualcosa, conosci anche quello che vuoi creare o vuoi raccontare, ma non è scontato che a tutte le persone arrivi questa percezione.

Styling supervisor SIMONA MELEGARI
Make-up ANDREA COSTA using Lancome Teint Idole Ultra Wear Foundation
Hair RODRIGO SOUZA

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