La capsule del rapper Quavo, star del gruppo statunitense Migos
I rapper sono diventati mainstream a discapito del loro DNA anti-sistema? I front-row delle sfilate sembrerebbero rispondere “sì” alla domanda. Da quando abbiamo visto Anna Wintour sedere di fianco alla rapper statunitense Cardi B, in barba a tutti i possibili dogmi del sitting, abbiamo capito che il cambiamento c’è stato eccome. Questa volta però non si tratta di venir meno al proprio sistema di valori o di infrangere le regole di un sistema ostile, ma di comprendere il perché di una metamorfosi annunciata e benvoluta. La moda non è più appannaggio di una élite, il fashion appartiene a tutti, e al contempo la musica rap e hip-hop non teme più il senso di colpa per la griffe ostentata come status quo. I tempi sono cambiati. Se negli anni Novanta i testi esplicitamente violenti delle canzoni hip-hop rappresentavano un limite a livello commerciale e un deterrente agli investimenti dei grandi brand, oggi il genere musicale figlio del Bronx ha smussato determinate esasperazioni diventando più interessante persino agli occhi dei brand del lusso. La svolta è stata possibile grazie all’ingresso in campo dei Millennnial, in grado di rappresentare un’ampia fetta della spesa del lusso mondiale e di orientare con i propri gusti l’andamento del mercato. Cosa vogliono i ragazzi delle Generazioni Y e Z? Chi amano? Gli artisti hip-hop rientrano tra i prescelti. A ben guardare, con il loro storytelling musicale (ed estetico) sono i capofila di una nuova cultura, grazie anche a un’enorme forza comunicativa costruita a colpi di social network. Alle reciproche lusinghe tra moda e rapper fanno eco infatti varie consulenze e collabs. Come quelle di Versace e JW Anderson con artisti come 2 Chainz e A$AP Rocky ad esempio. La liaison tra fashion brand e rapper “ravveduti” ha dato i suoi frutti e gli artisti si sono trasformati in potenti strumenti di marketing, al punto di lanciarsi in collezioni proprie. L’ultima in ordine di apparizione è quella del rapper Quavo, star del gruppo statunitense Migos, insieme all’e-tailer britannico Boohoo. In Italia è diventato famoso dopo aver collaborato a “Rockstar”, album di Sfera Ebbasta. Nella sua capsule outfit dal gusto streetstyle, con stampe a bandana e lavaggio tie dye, si abbinano ai graffiti dell’artista di strada NervOne, nato a Los Angeles. «Collaborare con BoohooMAN è stato speciale, il brand mi ha permesso di aprire la mia mente creativa e concretizzare le mie idee. Quando ho incontrato il team ho subito apprezzato la passione di un brand giovane e ambizioso, che rappresenta e rispetta al meglio la mia cultura, quella dello streetstyle. Ho subito accettato, convinto di poter fare qualcosa di speciale e così è stato» ha dichiarato Quavo. Qualcosa ci dice che la love story tra moda e cultura hip-hop potrebbe essere di quelle a lunga durata…
La collezione