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My Happy Place: Patricia Manfield debutta con l'EP “Daddy Issues”

La musica è il luogo felice di Patricia Manfield aka Heir. La cantante e modella debutta con il nuovo EP "Daddy Issues". Con un'intervista racconta perchè è molto legata a Napoli e al nostro Paese.

Nella foto Patricia Manfield indossa abito di maglia lurex, LOEWE.
Patricia Manfield indossa abito di maglia lurex, LOEWE.

Ha visto i teatri più belli d’Europa già da bambina, in tour con i genitori. Un colpo di fulmine quello per la musica che l’ha portata a sognare un percorso tutto suo. Lei è Patricia Manfield, in arte Heir. In occasione nel debutto con il nuovo EP "Daddy Issues" la cantante e modella si racconta con un'intervista.

L'OFFICIEL ITALIA: Sei nata in Russia, ma hai un rapporto speciale con l’Italia. Raccontaci di più...
PATRICIA MANFIELD: Da bambina ero sempre in viaggio perché i miei genitori entrambi musicisti erano spesso in giro per l’Europa per motivi di lavoro. Ho frequentato scuole internazionali, la mia prima lingua è stata l’inglese. All’età di dieci anni mi sono traferita a Napoli con mia madre, che vi aveva trovato un nuovo amore. A diciannove mi sono spostata a Londra e poi a Milano, ma Napoli per me è casa e occuperà per sempre un posto speciale nel mio cuore.

LOI: In che modo la tua italianità dialoga con l’internazionalità che si respira a Londra?
PM: Per assurdo, mi sento ancor più italiana quando sono all’estero. Le nostre particolari doti comunicative, il savoir faire, la nostra umanità sono qualità che fuori dall’Italia vengono molto apprezzate in ambito lavorativo. Noi italiani siamo flessibili, versatili e multitasking e tutto questo ci rende ancor più speciali in città come Londra, popolate da un mix di culture.

LOI: Fra i tuoi pregi ritieni ci sia l’empatia?
PM: Sono nata sotto il segno dei Gemelli quindi tendo a immedesimarmi molto nell’altro, persino quando qualcuno mi fa del male.

Scorri verso il basso per scoprire tutta l'intervista e l'editoriale di Patricia Manfield

Patricia Manfield indossa giacca, gonna e pantaloni di cotone jacùquard, ERDEM; orecchino, DIOR; sabot, MANOLO BLAHNIK.

LOI: Sei anche autrice dei tuoi brani.
PM: Quando ho iniziato ad avere tra le mani il mio primo mp3 ho avuto la possibilità di scoprire generi musicali molto diversi da quelli che ascoltavo a casa. Mi sono avvicinata subito al rock perché era molto vicino alla musica classica per via del suo sound strumentale. Poi ho scoperto e amato anche il pop, l’hip-hop e l’r&b. Oggi ascolto di tutto, per ampliare al massimo i confini della mia ispirazione. Tra i miei artisti preferiti ci sono Justin Vernon, geniale frontman fondatore della band folk Bon Iver, e Frank Ocean.

LOI: Quali sono i pro e i contro del percorso di maturazione artistica che stai affrontando?
PM: Il difficile credo sia imparare ad aver pazienza. Quando vuoi costruire la tua carriera con le tue stesse mani, senza troppe sovrastrutture attorno, devi mettere in conto il rischio di poter ricevere delle porte in faccia. Ma il bello del mio mondo è poter stare in studio a lavorare su un pezzo.

LOI: Il tuo EP di debutto si chiama “Daddy Issues”. Perché hai scelto questo titolo?
PM: Nei paesi anglosassoni l’espressione definisce una particolare influenza che la figura paterna può esercitare sulla vita sentimentale di una ragazza. Durante un litigio un mio ex mi ha rinfacciato di avere simili problemi, ma non l’ho vissuta in maniera negativa. Anzi ho deciso di interrogarmi sul mio modo di essere all’interno dei rapporti con gli uomini, mi sono messa in discussione e ho dato voce in maniera autentica ai miei sentimenti. “Daddy Issues” è quindi un esperimento musicale sul mio vissuto.

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Patricia Manfield indossa cappa, camicia e pantalone di taffetà e slingback di nylon, PRADA.

LOI: A quando qualche nuova release?
PM: A breve pubblicherò singoli inediti. Porteranno verso mondi diversi da quelli di “Daddy Issues” perché la creatività è il motore delle mie giornate. Non è confinata solo in determinati momenti come quelli della registrazione e della scrittura, ma è un flusso continuo.

LOI: Hai più aspettative o più speranze per il futuro?
PM: La democratizzazione della musica oggi è una cosa bellissima, ma emergere per un artista potrebbe rivelarsi tanto facile quanto difficile. Facile grazie ai social e alle piattaforme di streaming, difficile perché l’attenzione del pubblico è cambiata quindi, dopo un grande hype iniziale, riuscire a costruire una carriera solida in un mondo che va così veloce è dura. Ma credo che una buona dose di ambizione possa rappresentare un’ottima spinta verso il successo.

LOI: Quanto conta la moda per te?
PM: Quello per la moda è e sarà sempre un amore folle. Sto lavorando al mio prossimo video e sono felice di aver studiato fashion design, perché mi ha fornito una conoscenza tale della moda che oggi posso permettermi di costruire la mia immagine compiendo scelte ben precise in termini di look e abiti.

Patricia Manfield indossa blazer, FRANKIE SHOP @ MYTHERESA; abito, SAINT LAURENT BY ANTHONY VACCARELLO @ MYTHERESA; scarpe, MOLLY GODDARD X UNDERGROUND.
Patricia Manfield indossa giacca di denim a lavorazione tie-dye, DIOR; orecchini, GRAINNE MORTON.

Talent Patricia Manfield
Text Marco Torcasio
Foto Carla Guler
Styling Sorrel Kinder
Hair Brady Lea @ PREMIER HAIR AND MAKE UP using DYSON HAIR
Make Up Valeria Ferreira @ THE WALL GROUP using ARMANI BEAUTY.

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