Valextra: dalla "Casa" di Kyoto alla nuova borsa "Milano"
Valextra celebra la sua città natale con l’ultimo modello “Milano”. E porta in giro per il mondo il savoir faire italiano. Ultima tappa, l’apertura in Giappone di "Casa Valextra".
Text by ALESSANDRO VIAPIANA
Eccellenza, alta artigianalità ed eleganza definiscono Valextra sin dalla sua fondazione nel 1937 da parte di Giovanni Fontana. Creazioni che hanno affascinato per decenni chi passava davanti alle vetrine della storica boutique di Piazza San Babila, grazie alle loro caratteristiche distintive: coste tagliate a vivo e laccate a mano, assenza di loghi evidenti, una fettuccia dorata che scorre su tutto il corpo degli accessori e forme che sembrano richiamare quelle linee architettoniche tanto care al Movimento Moderno di Gio Ponti e Mies van der Rohe. Connubio di bellezza e funzionalità, il prodotto più celebre di Valextra, la “Borsa 24 Ore”, ha meritato un Compasso d’Oro nel 1954 e successivamente un posto d’onore al MoMA di New York.
Le forme rigorose sono avvolte da pelli esotiche e attirano tra gli anni ’50 e ’60 dive e celebrità del jet set internazionale. Da Maria Callas, che prediligeva la pelle d’ippopotamo, a Gianni Agnelli, da Jackie Kennedy e Aristotele Onassis a Grace Kelly, che richiese una particolare chiusura in oro massiccio per la sua Valextra. O la moglie dello Scià di Persia, Farah Diba, che sulla chiusura a clip volle incastonate pietre preziose. Al civico uno di piazza San Babila - al tempo stesso punto vendita, atelier e fabbrica -, sono nate nel corso dei decenni creazioni come i portamonete “Tallone” del 1948 e “Grip” del 1951, l’“Avietta 48 Ore” del ’61, la “Forma Zero” del ’65 e la borsa da uomo “Tric Trac” del 1968 . Oggi Le nuove creazioni “Iside”, “Origami”, “Nolo” raccontano una tradizione che si lega alla contemporaneità, mentre a Kyoto è stata inaugurata da poco “Casa Valextra” che presenta insieme i protagonisti del design italiano e le più recenti creazioni di questa azienda leader del made in Italy. Come l’ultima tra le borse a mano, il modello “Milano”. In due versioni, media e mini, ha una silhouette morbida e abbastanza capiente per contenere tutto il necessario per una giornata di lavoro o una gita improvvisata nel fine settimana.
Casa Valextra a Kyoto