Valentino Re-Signify Part II: la mostra al T-10 di SKP South
Jacopo Bedussi curatore della mostra insieme a Mariuccia Casadio racconta la seconda edizione di Valentino Re-Signify Part II a Pechino. I distintivi della Maison si uniscono alle opere di artisti creando dialoghi e percorsi interrogativi negli spazi del T-10 di SKP South.
Valentino apre il secondo capitolo di Re-Signify Part II, dopo il debutto a Shanghai dello scorso anno, il processo di ri-significazione voluto da Pieropaolo Piccioli prosegue nella sede del T-10 SKP South dal 17 ottobre al 7 novembre a Pechino. Il percorso espositivo multimediale verte su un dialogo tra le opere degli artisti internazionali e codici estetici della Maison a partire dalle collezioni Haute Couture di Pierpaolo Piccioli, l’Atelier, il simbolo Stud e il VLogo Signature. "La risignificazione dei segni di Valentino è un lavoro che Pierpaolo Piccioli porta avanti ormai da diverse stagioni, è il suo modus operandi quindi tutto nasce dalla sua visione. Il lavoro mio e di Mariuccia è quello di tradurre e amplificare questo modo di pensare e di fare nel mondo dell’arte." racconta Jacopo Bedussi curatore del progetto insieme a Mariuccia Casadio. Luci e ombre, corpo umano e rappresentazione scultorea, presenza fisica e riproduzione digitale. Il mutevole linguaggio dell'arte si unisce alla pratica creativa di Pierpaolo Piccioli, ad interpretare i distintivi di Valentino una schiera variegata di artisti internazionali: Cao Fei, Xu Zhen, Gioele Amaro, Robert Muller, Liu Shiyuan, Cheng Ran, Shen Xin, Xu Wenkai, Amkk, Jonas Mekas, Yeesookyung, Nick Knight, Jacopo Benassi, Pajama, Robert del Naja, Wu Rui e Alessandro Teoldi.
L'OFFICIEL ITALIA: Con quale criterio avete selezionato gli artisti e le opere per la mostra Valentino Re-Signify Part II Bejing?
JACOPO BEDUSSI: Lavoriamo sempre partendo dagli elementi iconici di Pierpaolo Piccioli utilizzati per le collezioni Valentino e poi li scomponiamo estraendone dei segni universali. Quindi ad esempio la stud è un piccolo elemento architettonico, è un elemento geometrico, è una superficie riflettente, è una superficie dorata... Fatta questa lista di segni allora iniziamo a cercare degli artisti che lavorino su quegli stessi segni. E poi decidiamo su quali concentrarci.
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LOI: Come si coniugano gli abiti di Valentino selezionati da Pierpaolo Piccioli con le opere degli artisti?
JB: I collegamenti sono emotivi e visivi, una cosa che Pierpaolo dice spesso e che io e Mariuccia condividiamo pienamente è che l’arte e la moda sono due cose diverse e distinte. Questo non significa però che non possano interrogarsi e indagare gli stessi temi o le stesse questioni giungendo poi però ovviamente a risultati sia formalmente che funzionalmente diversi. Questi risultati possono dialogare, e mostrare come pur in campi diversi sia possibile ragionare su tematiche analoghe.
LOI: Quali sono i temi che avete trattato?
JB: In questo secondo capitolo il lavoro si è concentrato sull’idea di liquido, di diurno, di luce, di riflesso e rifrazione, di umano, di corpo statuario e anche di metropoli, spazio sociale e pubblico.
LOI: Quali sono le novità della seconda edizione di Re-Signify?
JB: Sono tante, non è una seconda versione della prima edizione, tantissimi artisti sono nuovi e anche degli artisti che invece erano presenti abbiamo scelto opere diverse. Ci sono molti artisti asiatici che lavorano anche in occidente e che ci hanno permesso un secondo livello di risignificazione riguardo alla nostra tradizione. Ad esempio Cheng Ran è presente con un’opera che parla di New York e realizzata durante una residenza in città, Xu Zhen lavora mixando tradizione statuaria occidentale e orientale.
LOI: Rappresentazione digitale e fisica, come convivono nella mostra presentata al T-10 di SKO South?
JB: In questa fase (quasi) post pandemica abbiamo potuto ampliare la scelta delle opere includendo lavori fisici e tridimensionali (cosa che con il primo capitolo per una serie di restrizioni non era stato possibile), e questo ci ha dato molta più libertà. Il medium comunque non è un aspetto dirimente, anche se avere diversi media è sicuramente interessante. Lo spazio di SKP South peraltro ha la particolarità di avere un lato chiuso e un lato su cui si apre un’enorme vetrata che permette un’illuminazione naturale. Lavorando molto con superfici riflettenti abbiamo posizionato le opere fisiche nel daylight così da ottenere il maggior movimento di luce possibile e concentrato quelle digitali nell’altro lato dove il controllo della luce permette un controllo maggiore della qualità di fruizione.
Valentino Re-Signify Part II al T-10 di SKP South
Dal 17 ottobre al 7 novembre a Pechino