Marc Jacobs e l’arte dell’eccesso: quando la moda si fa «dichiarazione»
In un mondo che brucia, la moda non sussurra: grida. Marc Jacobs trasforma l’esagerazione in un manifesto e il sogno in atto di ribellione.
Ci sono momenti in cui la moda smette di essere un mero esercizio estetico e diventa una vera e propria dichiarazione. Marc Jacobs lo sa bene e, ancora una volta, lo ha dimostrato con una collezione senza precedenti nel racconto dell'iperbole, una riflessione su un presente sempre più incerto. Nella suggestiva cornice della New York Public Library, il designer ha raccontato un universo in cui le proporzioni si deformano, tra esageratissimi volumi e silhouette scultoree. Un viaggio alla ricerca della provocazione.
Se qualcuno si aspettava una celebrazione nostalgica delle epoche d’oro di Marc – i giorni del minimalismo raffinato o della femminilità girly – si sbagliava. Qui tutto è stato portato all’eccesso. Alcuni abiti ricordavano delle rocce, altri sembravano letteralmente gonfiati, tra stivaletti con punte all’insù e décolleté molto più che edgy.
E il coraggio è proprio la parola chiave di questa stagione. Non a caso, Jacobs ha scelto di non parlare alla stampa e ha affidato il suo pensiero a un testo che si apre con “coraggio” e si chiude con una riflessione sulla libertà creativa: non come fuga dalla realtà, ma come strumento per affrontarla. È un concetto potentissimo, che ci sembra chiarissimo in ogni singolo look.
In un’epoca di crisi e incertezza, la moda può scegliere di rifugiarsi nel classico, oppure può urlare. Jacobs ha scelto di farlo, con una collezione che non è solo spettacolo, ma una presa di posizione.
I look della collezione primavera estate 2025 di Marc Jacobs
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