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Vintage Hunter: l'intervista a Jeauni Cassanova

Appassionata di vintage, Jeauni Cassanova vede la moda come un mezzo di espressione personale e colleziona pezzi rari di archivio, tra cui Dior e Chanel. Crede nella sostenibilità del second hand, anche attraverso il recupero di capi stilisti meno noti. 

Look: abito di Vivienne Westwood F/W 2018, scarpe Roberto Cavalli. Foto di Roman Varlamov

Per Jeauni Cassanova il vintage è sempre stato sinonimo di espressione individuale, i negozi dell’usato un parco giochi e i capi un’attrazione che «risuonava con il mio bisogno di diventare più grande della vita. È stato liberatorio creare la mia identità con abiti che non fossero ostentati da brand o pubblicità». Fino al 2019 «quando mi sono veramente abbracciato come collezionista vintage. Attraverso questa passione, sono in grado di raggiungere un livello di romanticismo e impegno per la bellezza del passato che altrimenti mi sarebbe inaccessibile». Il suo archivio vanta pezzi leggendari della couture di Dior e Chanel, «ogni capo è come un capitolo delle mie memorie sulla moda; il massimo su cui ho speso sono stati gli anelli di cristallo D.I.O.R. della F/W 2000. È stata una sfida rintracciarli e il loro prezzo sembra salire alle stelle ogni volta che compaiono sul mercato. Costavano 4.500 dollari, ma non ho pagato nemmeno lontanamente quella cifra!». E questo è il segreto di un (vero) collezionista di archivio: «c’è sempre un modo per trovare un pezzo a un prezzo minore. Mai scoraggiarsi. I veri tesori si trovano negli angoli più inaspettati: Google Maps è il tuo miglior alleato in questa caccia!». Una caccia spietata per molti pezzi di John Galliano, «le sue creazioni sono i romanzi rosa del mio guardaroba»,  in particolare per un total look di sfilata: «la giacca trapuntata in tweed senape di Christian Dior di John Galliano con cappuccio oversize in pelliccia di volpe, vita accentuata e maniche in maglia staccabili con la gonna in tweed verde menta con fodera in lamè di seta!». Una descrizione a dir poco dettagliata «che controllo quasi ogni giorno nell’elenco, del sito di reselling, 1stDibs». Una delle tante gemme dimenticate, «che dagli archivi di moda posso riportare alla luce così come tutti quegli stilisti i cui contributi sono stati oscurati dallo sfarzo dei grandi nomi. Il mercato vintage è diventato un bestia competitiva, con prezzi che spesso superano il valore di vendita originale. La sua sostenibilità sta nel rivendicare i nostri eroi non celebrati e il loro lavoro, permettendo alla loro eredità di risplendere nella frenesia attuale».

«E questo è il segreto di un (vero) collezionista di archivio: c'è sempre un modo per trovare un pezzo a un prezzo minore. Mai scoraggiarsi. I veri tesori si trovano negli angoli più inaspettati».

 

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