Black identity: quattro libri e una mostra rileggono il continente africano
Estetica, moda e arte contemporanea. Quattro libri e una mostra rileggono il continente africano e la giovane generazione di stilisti, fotografi e artisti.
Stilisti, fotografi e artisti africani stanno ridefinendo i contorni estetici del continente, attingendo dal loro patrimonio culturale e trasformandolo in una prospettiva contemporanea: le trame dei tessuti bazin si uniscono alle materie plastiche, le lavorazioni delle perline Xhosa “entrano” nella maglieria e la stampa tradizionale adire crea geometrie sulla seta. Un cambiamento messo in atto da una generazione rivoluzionaria, che rompe le regole, audace e carica di sense of humor, raccontata da Emanuelle Courrèges nelle pagine di “Africa – The fashion Continent” (edito da Flammarion), che traccia anche la nuova visione del fashion system su questioni di identità, genere e colore in Paesi quali il Senegal, la Nigeria, il Sudafrica. Come nel libro “African Artist and textiles”, nuovo capitolo dopo “African Artists from 1882 to Now”, entrambi Phaidon, che considera dopo la pittura e la scultura, forme d’arte che utilizzino i tessuti e il tessile. Un intreccio di trame non necessariamente preziose, basti pensare ai collant di nylon, le uniformi del servizio correzionale e il tessuto tradizionale usati dall’artista sudafricana Turiya Magadlela, che sembra intrappolare nelle loro pieghe i suoi ricordi, in una narrazione che è metaforica e intima. Sono invece in bilico tra realtà e sogno le serie fotografiche di Namsa Leuba in “Crossed Looks” (Damiani Editore), monografia dell’artista svizzero-guineana, che esplorano l’identità africana mantenendo sullo sfon- do i paesaggi di Guinea, Sudafrica, Nigeria e Benin. Una indagine che non è solo sociale, culturale e politica, ma che mette in primo piano la moda e i canoni della ricerca estetica del continente, e sono parte della personale dell’artista tenutasi presso l’Halsey Institute of Contemporary Art di Charleston nel Sud Carolina. Infine, “Omar Victor Diop”, (5 Continents Editions) presenta la prima monografia dedicata al fotografo senegalese, che nei suoi lavori unisce l’eredità visiva africana con riferimenti al mondo del design e della moda, con grande attenzione per i costumi.
Alle pagine scritte si collega la mostra organizzata dalle Serpentine Galleries di Londra al Masi di Lugano: “James Barnor: Accra/London - A Retrospective” (13/3 - 31/7 2022), dedicata al fotografo ghanese che si è cimentato in editoriali di moda, fotografia di strada e reportages, raccontando i cambiamenti sociali e politici che hanno segnato la storia recente del suo Paese e quelli della comunità africana londinese.