Interviste

L’intervista a Paola e Chiara: il loro ritorno tra glitter, musica pop ed energia queer

Dopo la prima data del loro nuovo tour, Paola e Chiara raccontano tutte le loro emozioni per questo inedito (ma tanto desiderato) ritorno sulle scene. L'attesa è finita: le ragazze sono tornate! Dopo aver letteralmente invaso il Teatro Ariston di glitter, le due sorelle tornano ad imporsi icone ed indiscusse regine della musica pop italiana.

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Paola e Chiara, con il corpo di ballo, durante il loro concerto. Foto di Francesco Prandoni

Intervista di Donato D’Aprile

Le sorelle Iezzi hanno segnato un'epoca con brani come "Vamos a Bailar", "Amoremidai" e "Amici come prima". Btw, fino alla fine, quel tanto amato varco di luce è stato riaperto e abbiamo avuto il piacere di goderne ieri sera durante la prima data del loro tour al Fabrique di Milano. La bionda e la mora tornano oggi anche con un nuovo ed entusiasmante progetto discografico, già anticipato dai nuovi singoli "Furore" e "Mare Caos", e firmato dall'etichetta Columbia Records/Sony Music Italy. Intitolato "Per sempre", il nuovo album di Paola e Chiara raccoglie 11 tracce di successi nuovi e passati, in collaborazione con alcuni ospiti d'eccezione, tra cui Elodie e Levante - presenti ieri sul palco della prima data del tour -, Jovanotti, Max Pezzali, Ana Mena, Gabry Ponte, Noemi, Cosmo ed Emma.

Così Paola e Chiara riportano in scena i loro cavalli di battaglia, tra musica, sound e quell'estetica anni 2000 di cui sono state, almeno in Italia, le indiscusse protagoniste. Inoltre, il nuovo tour “Paola & Chiara Per Sempre”, prodotto da Vivo Concerti, vedrà le due sorelle esibirsi in diverse date in Italia, anche d'estate con la tournée "Paola & Chiara Per Sempre - Estate” che illuminerà i festival e le piazze più importanti del Paese. Chissà, il prossimo passo sarà far tornare il Festivalbar?

L’INTERVISTA A PAOLA E CHIARA, PALADINE DELLA MUSICA POP ITALIANA ED INDISCUSSE ICONE QUEER

Paola e Chiara durante il loro concerto. Foto di Francesco Prandoni

L’Officiel Italia: Iniziamo a parlare di moda. La vostra collaborazione con Dolce & Gabbana è iniziata qualche anno fa. Come è avvenuto questo comeback?

Paola e Chiara: È iniziata nel 2002 con l’album “Festival”. La stylist che ci seguiva allora, Claudia Ferretti, venne da noi a dire che Dolce & Gabbana sarebbero stati interessati a vestirci e a lavorare con noi. Noi eravamo schiave dell'iconicità di Madonna e di quell’estetica anni '90 a cui i due designer avevano dato un forte contributo con il loro immaginario, quindi subito accettammo. Casualmente, Stefano e Domenico avevano appena fatto una campagna pubblicitaria in Brasile, a Rio, e noi avevamo scritto “Festival” in Brasile e volevamo girare il video a Copacabana. Da lì partì la collaborazione, che durò fino al nostro Sanremo del 2005, con “A modo mio”. Adesso, avevamo voglia di tornare indietro nel tempo e portare come una macchina del tempo, una sorta di Arca di Noè moderna, le cose belle del passato. Tra queste, la collaborazione con Luca Tomassini, le vecchie coreografie riadattate, i vecchi pezzi rivisti e corretti. I cavalli di battaglia, le cose che per noi sono state iconiche negli anni 2000. Le nostre canzoni più importanti rivisitate con nuovi produttori, con nuovi artisti di oggi e con quelli anche dei nostri tempi e, ovviamente, anche la collaborazione con Dolce & Gabbana. Ci siamo chieste cosa volevamo dire iconograficamente e visivamente. E poi ci siamo dette: "Sì, vogliamo portarci quello che di bello c'è stato nel mondo di oggi." Quindi con il nostro stylist Nick Cerioni abbiamo chiesto di vestirci per Sanremo, e loro si sono mostrati disponibili. Quando ci siamo incontrati, Domenico e Stefano ci hanno chiesto di sentire il nuovo pezzo. Appena è partita la canzone, hanno sentito la dance e questo mood un po' disco, e abbiamo visto un sorriso dipingersi sui loro volti. C'è stato un entusiasmo incredibile ed immediato.

LOI: Andando oltre la moda, passiamo alla musica. Molti già conoscono le vostre icone di riferimento, ma chi sono le donne e gli uomini del nuovo panorama musicale che vi ispirano e rappresentano oggi?

P&C: Sicuramente Rosalìa, la nuova leva del pop, a metà tra questo genere e l'indie. Poi, Miley Cyrus è una delle nuove icone assolute ed è un genio sia vocalmente che dal punto di vista iconografico. Poi Beyoncé, Rihanna e Dua Lipa sono dei punti di riferimento, per il loro concept di musica e ballo.

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Paola e Chiara durante il loro concerto. Foto di Francesco Prandoni
Paola Iezzi durante il concerto. Foto di Francesco Prandoni

LOI: Il vostro repertorio è molto vasto, avete fatto moltissime canzoni. C’è un brano che vi rappresenta maggiormente e perché?

P&C: In assoluto, "Festival" è uno dei pezzi a cui siamo più legate perché è un mix di tante cose che ci piacciono della musica. Ha la cifra pop e quella world music, ci sono delle cose iconiche nell'arrangiamento che lo rendono estremamente attuale e moderno. È come se nella nostra testa non invecchiasse mai. Mi piace tutto di quella canzone. Puoi rifarla in tutte le salse, poi la parola "Festival" è un insieme di colori, una parola inclusiva che rappresenta la celebrazione di qualcosa, ma anche la festa e l'espressione di sé. È un manifesto.

LOI: Tra tutti i vostri brani, "Kamasutra" è sicuramente uno dei più visionari e contemporanei. Già vent'anni fa avete rappresentato un immaginario fatto di erotismo e libertà sessuale. Purtroppo, ancora oggi, molte donne non riescono a parlare di sesso. Qual è il vostro messaggio?

P&C: Comprendiamo perfettamente le donne che non hanno un rapporto sereno con la propria sessualità, perché non è facile parlare di sesso in un Paese come il nostro, con una matrice abbastanza puritana, in cui il sesso è ancora un tabù. Ricordo quando ero al liceo si facevano le battaglie per inserire l'ora di educazione sessuale nelle scuole, ed è ancora così. È stupefacente che in alcuni Paesi del nord Europa esista e che sia importante abituare i ragazzi fin da piccoli a un rapporto sereno e sano con la sessualità e con le problematiche legate a questa. Quindi, prima di tutto, un messaggio di comprensione per chi non ha un rapporto sereno con la propria sessualità. Oggi, per fortuna, alcune cose sono state scardinate. "Kamasutra" venne censurata da MTV, che era la TV dei giovani. Sapevamo che questo video avrebbe causato un po' di difficoltà, ma non pensavamo che poi una TV come questa lo avrebbe censurato, era quella moderna. E quando la censura arrivò anche da parte loro, capimmo che l'argomento sesso raccontato da due donne era scomodo. Magari se fosse stato fatto da un uomo, non sarebbe stata la stessa cosa. Il fatto che un messaggio di libertà nell'espressione della propria sessualità e libertà abbia destato un po' di fastidio è significativo. Artiste come Myss Keta, grazie all'ironia, hanno sdoganato l'argomento del sesso e reso più facile far passare dei messaggi sulla libertà sessuale. Oggi le cose stanno cambiando, tra gruppi e tra i ragazzi si parla molto di più e c'è più confronto. Pertanto, sarebbe importante che l'educazione sessuale parta proprio dalle scuole, poiché il sesso è una parte importante della nostra vita e della crescita, soprattutto per i ragazzi.

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Il ritorno di Paola e Chiara, le regine della musica pop italiana. Foto di Paolo Santambrogio
Il ritorno di Paola e Chiara, le regine della musica pop italiana. Foto di Paolo Santambrogio

LOI: E tornando a voi due, come sentireste di definirvi reciprocamente?

P&C: Entrambe amiamo definirci artiste poliedriche perché abbiamo esplorato diversi mondi, tra musica e cinema. Alla fine, siamo tornate dove ci siamo sentite più a nostro agio per molto tempo. Tuttavia, lo abbiamo fatto con una nuova attitude, senza perdere quell'autonomia conquistata negli ultimi anni. Questo ci ha permesso di esplorare nuove possibilità artistiche e di crescere come persone e artiste. Crediamo che sia importante avere la libertà di esplorare e sperimentare in diversi campi per trovare la propria strada e il proprio stile. Inoltre, è bello poter incoraggiare chiunque a fare lo stesso, a seguire i sogni e a non limitarsi a un solo ambito artistico o professionale.

LOI: C’è stato un momento in cui i video musicali hanno perso un po' di valore, ma ora sembra che stiano tornando ad averne. Per quanto voi abbiate sempre lavorato nel pop, avete anche collaborato con il regista candidato all'Oscar Luca Guadagnino. Qual è il valore dei video musicali per voi?

P&C: I video sono importantissimi. Sono un mezzo per trasmettere un'immagine, anche se forse oggi non hanno la stessa importanza di un tempo. È importante farli perché l'immagine accompagna la canzone e attraverso di essa si può esprimere ciò che la canzone vuole comunicare. Oggi è più una scelta personale, ci sono molti artisti pop importanti che decidono di non pubblicare un video, il che sembra incredibile perché una volta sembrava impossibile. Ma banalmente possiamo dire che si tratta di un business. I videoclip richiedono una spesa molto elevata, in un'epoca in cui l'economia non è più quella di una volta. Ad esempio, il video di "Festival" è costato 200 milioni di lire, una cifra che oggi non si può nemmeno lontanamente immaginare. Oggi molti artisti e le case discografiche faticano a sostenere la spesa per i video, quindi bisogna trovare nuove soluzioni creative per veicolare l'immagine. Esistono già nuovi modi, come ad esempio TikTok. Poi, se come artisti si è legati all'aspetto visuale e si desidera offrire al pubblico un'esperienza completa, o se si è amanti del cinema come noi, allora la produzione di video musicali rimane una scelta personale dell'artista che potrebbe anche investire in prima persona con la casa discografica per portare a termine un progetto.

"La comunità LGBTQIA+ ha fatto grandi progressi negli ultimi anni, ma c'è ancora molto da fare. Il Pride non è solo una festa, è un impegno verso il futuro"

- Paola e Chiara

LOI: Siete state scelte come madrine del Pride di Roma. Cosa significa per voi?

P&C: Per noi è una grande emozione e ci fa capire quanto siamo riuscite a costruire in questi anni. Rappresentare la comunità LGBTQIA+ è sempre un onore per noi, poiché siamo state presenti fin dalla prima ora. Il primo Pride a Milano è stato nel 2001 e ci fu chiesto di essere le madrine e di utilizzare il nostro brano "Viva el amor" come canzone ufficiale. All'epoca, eravamo solo poche persone a festeggiare in un club. È stato bello vedere quanti progressi ha fatto la comunità negli ultimi anni e come abbia conquistato il diritto di esprimersi liberamente. Certo, c'è ancora molto da fare, ma il Pride è diventato una festa inclusiva che coinvolge tutti. È importante preservare i diritti acquisiti e conquistarne di nuovi.

LOI: Qual è l'emozione che state provando in questo periodo?

P&C: Siamo estremamente grate per tutto quello che la vita ci ha offerto. Non era scontato che succedesse questa cosa e non in questo modo. Siamo grati al nostro pubblico e alle nuove generazioni che ci conoscono magari attraverso i racconti dei genitori o di amici più grandi. È bello vedere persone di tutte le età ballare le nostre canzoni e rifare le coreografie. Siamo grate al nostro pubblico, alle nuove generazioni che non ci conoscevano e che non hanno avuto l’opportunità di vederci mai dal vivo e insieme. Tutto questo è un bel regalo, e ci ha emozionate molto.

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