Shantay you stay: l’intervista a Gigi Goode e Symone
Protagoniste del talent “RuPaul’s Drag Race”, le due Drag Queen hanno instaurato un rapporto di sorellanza e, oltre a essere un esempio per il mondo queer, sono diventate celebrities in quello della moda, tra sfilate ed eventi esclusivi.
Photography VALERIO MEZZANOTTI
Styling MARKO MONROE
In tutto il servizio le due queens indossano abiti della collezione VALENTINO PINK PP e accessori VALENTINO GARAVANI.
Citando la celebre espressione del tv-show “RuPaul’s Drag Race”, introduciamo due queens protagoniste della dodicesima e tredicesima stagione: Gigi Goode e Symone. Entrambe fanno parte della “House of Avalon” e sono già conosciute in tutto il mondo: le abbiamo viste alla sfilata Savage x Fenty di Rihanna, mentre Symone ha partecipato all’ultimo Met Gala. Ecco il loro racconto dell’universo drag.
La società, il mondo della moda e della musica influenzano e sono continuamente influenzati dalle drag queen. Gigi Goode è camaleontica come nessuna ed ammette di non avere un’unica fonte di ispirazione. «Sono affascinata dagli anni '90, da Linda Evangelista, Alexander McQueen, Marc Jacobs e Jeremy Scott, con uno sguardo agli anni '40 e '50. Un mashup tra grazia e aggressività». La personalità di Symone è invece esplicitata attraverso un’estetica sensuale e citazionista. «In me è possibile ritrovare una parte di Whitney Houston, di Lil Kim, con una sana dose di Rihanna, Diana Ross e un pizzico di Tina Turner».
Non solo omaggi al passato, anche uno sguardo al futuro. Durante l’incoronazione dell’ultima queen dello show, Symone ha optato per un look inedito e discusso. «In questa occasione le mie colleghe scelgono di indossare abiti da sogno, io invece un jeans ed un top, obv in versione couture. Senza paura ho voluto rompere gli schemi e fare qualcosa di diverso e divertente».
L’OFFICIEL ITALIA: Cosa rappresenta per voi "RuPaul's Drag Race"?
GIGI GOODE: Ricordo quando al liceo guardavo Drag Race con le mie amiche, sognando ad occhi aperti che un giorno sarei stata anche io su quello schermo. È stata un’esperienza fantastica. È stato come vivere in una piccola bolla di fantasia. Uno dei momenti più belli vissuti fino ad ora. Per me, oggi, ha un grande valore poter essere fonte di ispirazione per tutti i giovani queer.
SYMONE: Ricorderò questa esperienza come la più impegnativa e divertente della mia vita. Lo show mi ha fatto crescere come persona e come queen. Inoltre, ho avuto la possibilità di esibirmi davanti a RuPaul e non riesco ad esprimere a parole quanto questo significhi per me. Poi, darling, ho anche vinto.
LOI: Quale valore attribuite all'arte drag?
GG: Per me è impagabile, risulta difficile attribuire un valore a tutto ciò. Grazie al drag ho scoperto la mia identità trans. È l’unica forma d'arte con cui sono in grado di esprimere le mie emozioni. Senza tutto ciò sarei ancora un piccolo ed insicuro studente d’arte gay nel mezzo dell'Illinois.
S: È tutto per me, senz’altro il linguaggio più bello che io conosca. Porta tanto colore e divertimento nella mia vita e senza non so dove sarei. Le drag sono semplicemente tutto.
Sono affascinata dagli anni '90, da Linda Evangelista, Alexander McQueen, Marc Jacobs e Jeremy Scott, con uno sguardo agli anni '40 e '50. Un mashup tra grazia e aggressività.
- Gigi Goode
LOI: Vi definite sorelle, parlateci del vostro legame, come è nato?
GG: Avevo sempre sentito parlare di Symone come una leggenda e sapevo fosse una ragazza unica nel suo genere. Quando è venuta a Los Angeles e ci siamo incontrate per la prima volta, si è immediatamente creato un clima di sorellanza.
S: La nostra è iniziata come ogni buona amicizia gay, nei nightclub. Io mi sono presentata e da quel momento siamo diventate subito amiche. Il nostro legame è forte grazie al rispetto e la stima che abbiamo l'una per l’altra. Mi ha insegnato molto nel corso degli anni in termini di resistenza e di ciò che è possibile fare nella vita. Gigi è mia sorella e la amo profondamente.
In me è possibile ritrovare una parte di Whitney Houston, di Lil Kim, con una sana dose di Rihanna, Diana Ross e un pizzico di Tina Turner.
- Symone
LOI: Che rapporto ha "RuPaul's Drag Race" con il mondo della moda?
GG: Da subito sapevo che alcune persone molto influenti nell'industria della moda erano fan dello show. Mi sono imposta di essere vista e apprezzata da queste persone, nella speranza di poter lavorare un giorno con loro. Molti designer sono ispirati in modo subliminale da noi queens. In generale, le persone queer hanno sempre influenzato la moda e sempre lo faranno.
S: Sono sicuramente in simbiosi. La moda è un altro strumento per mostrare chi sei come drag queen e naturalmente ci rivolgiamo al mondo della moda per raccontare questa storia. Penso anche che il mondo della moda si ispiri a ciò che noi regine facciamo nello show.
LOI: Come si evolverà il mondo drag nei prossimi anni?
GG: La continua evoluzione mi fa amare tutto ciò. È bello sapere che tra tutte le carriere esistenti le drag saranno sempre qualcosa di cui le persone queer hanno bisogno. Che sia nella tv tradizionale o in un bar drag di Chicago, le drag ci saranno sempre, a prescindere da tutto.
S: Penso che vedremo le queens in molti più spazi. In luoghi che prima non erano aperti a noi. Sta già accadendo, chi avrebbe mai immaginato che ci invitassero in front row alle sfilate? Lo spirito drag resterà però invariato. Bisogna mantenere la luce, quel qualcosa di speciale che ribalta tutto.
LOI: Cosa faresti se diventassi la nuova host di "RuPaul's Drag Race"?
GG: Sarò onesta, l’unica regina che potrei mai immaginare prendere il posto di RuPaul è Symone. Mi sembra che l'universo abbia messo Symone su questa terra come discendente di Miss Paul e che lei sia l'unica in grado di renderle giustizia. A me piacerebbe sicuramente molto di più essere in giuria.
S: Penso che farei fare un lip sync ai giudici per salvarsi la vita. Immaginate RuPaul, zia Michelle, Carson e Ross sul palco a ballare una canzone di qualche diva in una sfida a quattro. Il mondo impazzirebbe.
LOI: Quali sogni nel cassetto vorreste realizzare nei prossimi anni?
GG: Ho sempre desiderato disegnare e presentare una mia collezione. Lo farei con Marko Monroe, un designer di grande talento membro della “House of Avalon”. Secondo me avrebbe un grande impatto sul mondo della moda. Chissà.
S: Mi piacerebbe presentare il red carpet di una o più premiazioni. Sarebbe molto divertente, farei delle ottime domande alle celebrities.
Team credits:
PRODUCTION Valerio Mezzanotti @ NOWFASHION;
PHOTO ASSISTANT Aura
Baldassari;
DIGITAL ASSISTANT & POSTPRODUCTION Chiara Merico.