Interviste

Cigognola Summer Festival: l'intervista alla direttrice artistica Emilie Fouilloux

Oggi inizia una nuova edizione del Cigognola Summer Festival, che si terrà fino al 12 giugno nell’Oltrepò pavese. Tra musica, danza classica e giovani talenti, abbiamo incontrato la direttrice artistica dell’evento Emilie Fouilloux.

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Emilie Fouilloux è, con Paolo Gavazzeni, la direttrice artistica del "Cigognola Summer Festival"

Oggi torna il Cigognola Summer Festival. Fino al 12 giugno l’Oltrepò pavese ospiterà   nuovamente l’evento ideato da Gabriele Moratti sotto la direzione artistica di Paolo Gavazzeni ed Emilie Fouilloux. Quattro serate interamente dedicate alla musica classica e alla danza, tra i protagonisti i Cameristi della Scala, diretti dal maestro Giulio Prandi, il violinista Giovanni Andrea Zanon, il pianista Filippo Gorini e la violoncellista Erica Piccotti. Per la danza ci saranno i ballerini del corpo di ballo del Teatro alla Scala.

I primi tre giorni del Festival si svolgeranno nella piazza davanti al Castello di Cigognola. L’ultima serata, quella del 12 giugno, avrà luogo nel Teatro Fraschini di Pavia e riprenderà i momenti salienti del Festival tra musica e danza.

Abbiamo incontrato Emilie Fouilloux, la responsabile dei progetti creativi del Castello di Cigognola oltre che direttrice artistica per la danza di questo evento. «Questo Festival è nato principalmente dal mio profondo amore per la danza, un’arte che ha segnato la mia vita per più di vent’anni». Difatti sin da piccola Emilie ha dimostrato un particolare interesse per questo mondo. «Non ho mai capito perché la danza sia arrivata nella mia vita, eppure è arrivata. Le passioni si insidiano inconsapevolmente nelle nostre vite, è difficile poter comprendere come nascono, così dopo aver capito quanto la danza mi piacesse ho chiesto ai miei genitori di iniziare. Ho iniziato in Bretagna a tre anni e subito dopo la prima lezione mi son resa conto che non era quella la danza che avrei voluto praticare. Dopo questo primo approccio, per circa sei anni ho praticato il karate, che tra tutte le discipline è una tra le più vicine alla danza per l’armonia dei movimenti ripetuti».

Emilie Fouilloux e Paolo Gavazzeni, i due direttori artistici della manifestazione

Il ritorno al mondo della danza è avvenuto quando Emilie si trasferisce con la sua famiglia a Parigi. «Dopo la scuola tutte le mie amiche andavano a fare danza, quando ho però chiesto ai miei genitori di riprovarci loro non hanno voluto e per questo ho ripreso ad andarci senza il loro consenso. Sin dalla prima lezione la mia insegnante ha percepito in me una luce, in realtà ho sentito anche io qualcosa di molto forte, come se in quel momento non potessi desiderare un altro luogo in cui essere». Proprio durante quel periodo Emilie Fouilloux ha iniziato la preparazione per entrare all'Opéra national de Paris. «A nove anni tutto è improvvisamente cambiato, ho iniziato un percorso di intensa formazione in una scuola di elite dove c’erano solo i migliori. La competizione, gli standard di selezione, era ormai quasi un lavoro in cui ho percepito di perdere quella naturalezza legata alla profonda passione per la danza. Tutto ciò non mi ha però spaventata, infatti a 17 anni sono finalmente entrata nel corpo di ballo dell’Opéra ed era una tra le cose che più desideravo». Dopo alcuni anni di studio della danza neoclassica negli Stati Uniti, Emilie voleva tornare in Europa e così ha inizio la sua primavera milanese. «Mi avevano consigliato un’audizione al Teatro alla Scala e dopo essere stata presa è iniziata la mia avventura italiana. Oggi la mia vita è a Milano, ma parte del mio cuore è ovviamente a Parigi, mi divido tra queste due città meravigliose. Dell’Italia amo la naturalezza di qualsiasi cosa, del cibo, dell’architettura, della musica, sembra che sia tutto così vero».

Nel 2014 cambia qualcosa nella vita di Emilie che sceglie di allontanarsi dal mondo della danza. «Adoro il cambiamento, sono una persona estremamente curiosa. Ero arrivata ad un momento in cui quello per la danza iniziava a diventare un odi et amo, sentivo di avere quel bisogno di allontanarmi per poi riavvicinarmi. Per questo ho esplorato con la musica cercando di creare un’emozione con il suono, collaborato con la maison di gioielli Buccellati e realizzato una linea femminile e senza tempo. Ho la percezione che tutte le cose successe nella mia vita siano allineate tra loro, seguendo un vero e proprio filo conduttore».

Il Castello di Cigognola, di proprietà della famiglia Moratti

Per me la bellezza è nell’armonia delle cose, trasmetterla è un nostro dovere.

- Emilie Fouilloux

Di seguito nasce il Cigognola Summer Festival. «Questo Festival è nato parlando con Gabriele Moratti che è il mio compagno da 10 anni. Dopo il secondo lockdown siamo arrivati qui e lui ha avuto la responsabilità di prendere le redini di questo posto incantevole, di questa terra ricca di cose e di emozioni. Sin da subito ho capito quanto questo posto richiamasse l’arte e la cultura, ho pensato che dovevamo fare uno spettacolo di qualità riunendo tutte le persone che condividono con noi questa passione. Lo scorso anno c’è stata la prima edizione incentrata sulla danza e ci siamo letteralmente lanciati senza pensare all’impatto e alla difficoltà dell’evento». Dopo il successo riscontrato, questa manifestazione torna con una seconda edizione, dedicata anche alla musica classica. «Con Letizia Moratti abbiamo deciso di aggiungere al ballo anche la musica, lei ci ha aiutato a rendere possibile tutto quanto. Lo scorso anno è stato un esperimento per capire l’interesse delle persone, per quest’anno con Paolo Gavazzini abbiamo messo insieme le nostre idee e creato un’edizione di giovani talenti italiani già riconosciuti nel loro settore, con il loro bagaglio di esperienza. Abbiamo creato questo gruppo, ed è stato bello far lavorare gli artisti della musica e della danza insieme in un piacevole scambio e nel racconto di una bellezza». Tra i progetti futuri di Emilie Fouilloux vi è il desiderio di portare questo Festival anche altrove. «Per me la bellezza è nell’armonia delle cose, trasmetterla è un nostro dovere. È importante che mondi come la danza e la musica vengano resi più accessibili, per questo spero nel lungo termine di questa realtà, vorrei farvi conoscere artisti da tutto il mondo e comporre dei programmi sempre più interessanti e stimolanti».

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