Come ex criminali hanno cambiato vita grazie al rum (e al rugby) in Venezuela
Oltre ad essere uno dei più importanti brand di rum al mondo, Santa Teresa 1796 e il suo ceo Alberto C. Vollmer sono gli artefici di Progetto Alcatraz, che aiuta gli ex componenti di gang criminali a rifarsi una vita.
«Il Venezuela è un Paese in cui il tasso di criminalità è ancora oggi molto elevato». Ha una voce pacata Alberto C. Vollmer, Ceo dell’Hacienda Santa Teresa 1796 - quinta generazione della famiglia di distillatori del pluripremiato rum a triplo invecchiamento con sede nella Valle di Aragua -, quando ricorda una storia che ha cambiato molte vite, compresa la sua. «Era il 2003 quando una gang ha teso una imboscata alla nostra guardia, che è sopravvissuta ma ha riconosciuto i criminali. È stato lui a dirmi che consegnarli alla polizia avrebbe voluto dire disfarsene per sempre». L’alternativa, era proporre loro un deal: farli rimediare all’offesa lavorando in azienda. Non certo una soluzione facile. «Il problema con le gang, non è convincere un solo membro del gruppo, ma farli tutti partecipi, perché altrimenti si rischiano ripercussioni pericolose, vendette, regolamenti di conti, sono mondi molto chiusi con codici e regole precise. E anche così non è detto che funzioni…». Le trattative sono lunghe, «a volte lunghissime, e non sempre finisce bene». Ma intanto, la prima gang inizia a collaborare, in vari ruoli, e con essa iniziano i primi passi dell’azienda, con sede tra ettari di canna da zucchero, verso un programma più strutturato, che cerca di convincere altre bande criminali a lasciarsi alle spalle il passato e aderire a programmi di educazione e reinserimento nella società. «Non fila tutto liscio: a distanza di anni, quello che era il capo della prima gang, e che divenne la guardia della mia famiglia, tanto ci fidavamo di lui, fu ammazzato da una banda avversaria che gliela aveva giurata da tempo; poi entrata anch’essa nel Progetto Alcatraz».
«Il rugby insegna valori importanti: gioco di squadra, il rispetto per i compagni, la disciplina e l’umiltà»
Un progetto sotto il cui cappello passano formazione professionale e personale, supporto psicologico, educazione accademica e il gioco del rugby. «Il rugby è uno sport che insegna valori importanti: il gioco di squadra, il rispetto per i compagni, la disciplina e l’umiltà», inoltre permette di sviluppare lo spirito di appartenenza alla comunità, il rispetto e accettazione delle proprie responsabilità. «Ogni situazione di difficoltà può essere trasformata in opportunità», continua Alberto Vollmer, che cerca una soluzione differente da proporre a giovani provenienti da diverse realtà venezuelane. Il progetto conta oggi con 11 gang, più di 200 ex-criminali coinvolti, 2mila giovani che giocano a rugby e una diminuzione degli omicidi a Revenga, la città dove ha sede Santa Teresa 1796, da 160 a 12. Un dato significativo, se si considera che nell’intero Venezuela il numero è, al contrario, in costante aumento. «Per noi è fondamentale supportare le comunità locali ed essere parte attiva di un processo di cambiamento e miglioramento del territorio. Il nostro obiettivo è quello di produrre non solo un rum di qualità ma un prodotto che riesca a fare la differenza, trasmettendo valori fondamentali e supportando un progetto sociale unico nel suo genere». Lo testimonia anche la storia di Anther Herrera, ex membro di una gang criminale che attraverso questo programma ha avuto la possibilità di cambiare vita e diventare un giocatore della squadra nazionale di rugby, oltre che brand ambassador di Santa Teresa. Il pregiato e pluripremiato rum venezuelano, a triplo invecchiamento e miscelato a mano, è prima di tutto un punto di riferimento nella produzione di distillati, come testimoniano le oltre 50 medaglie d’oro conquistate nelle più importanti competizioni internazionali, in particolare con il Rum Santa Teresa 1796 Metodo Solera - la cui complessità deriva dalla combinazione di rum invecchiati tra i 4 ed i 35 anni - e la limited edition recentemente presentata in Italia, il nuovo Santa Teresa 1796 Speyside Whisky Cash Finish, le cui note dolci sono al contempo affumicate.