Fashion Week

La Milano Fashion Week tra borghesia, sensualità e voglia di party

Cala il sipario sulle sfilate della Milano Fashion Week per le collezioni donna Autunno Inverno 2021. Protagonisti, nuovi accenti bourgeois, una sexyness dichiarata che dialoga con suggestioni mannish. E il sogno di nuovi party
lighting stage person human

«Faccio fatica a concentrarmi sul presente, come consiglierebbero i saggi, perché è soprattutto il futuro che mi accende il desiderio e la fantasia, perché è lì che ci vedremo di nuovo, a ballare, a cantare, a dirci che ce l’abbiamo fatta». Così scrive Lorenzo Cherubini, aka Jovanotti, sul suo profilo Instagram nella domenica di sfilate della Milano Fashion Week in versione digitale per le collezioni donna AI 2021/22. Sebbene lui parli della sua sacrosanta voglia di musica, è una frase che si adatta a pennello alla settimana della moda milanese su cui è calato il sipario dopo le passerelle ultra viniliche a tinte strong di MSGM, la sforbiciata punk-chic agli orli di Valentino (Nothing compares to you, Pierpaolo Piccioli, parafrasando il soundtrack dal vivo di Cosima) e l’edonismo in technicolor anni ‘90 di Dolce & Gabbana

Un anno fa di questi tempi l’Italia stava sprofondando nell’abisso terrorizzante dell’epidemia di coronavirus. Giorgio Armani in fretta e furia aveva deciso di sfilare a porte chiuse e a molti sembrava ancora impossibile fermare il Paese, come avvenne da lì a poco. Oggi le cose ancora non girano tanto bene tra lockdown parziali; zone gialle, arancio, rosse a seconda dell’intensità dei focolai; aziende e attività commerciali a rischio tracollo se non si riuscirà a ripartire presto. Ma ci sono anche le prime vaccinazioni, la speranza di raggiungere in tempi brevi l’immunità di gregge e ritrovare un po’ di normalità. In questo scenario tanto complesso, ecco che arriva  la moda. 

Come sarà il fashion mood del prossimo Autunno-Inverno? Difficile stabilire oggi come ci girerà di vestirci tra sei mesi, visto che nemmeno sappiamo oggi quando riapriranno i club, i cinema e i teatri. Eppure questo è il compito dei creativi e ognuno ha cercato di dare la sua risposta, annusando l’aria. E nell’aria c’è un afflato très bourgeois di agghindarsi di tutto punto, salutando in stile Regina Elisabetta sia l’orda street-oriented pre-pandemica, sia la dimensione comfort-cocoon dei troppi giorni passati in casa. A questo si aggiunge una forte componente mannish, capace di dialogare con il desiderio di scoprirsi e di sedurre, che spacca le gonne, svela la lingerie, gioca con le trasparenze. E una sottile quanto irrefrenabile voglia di tornare a ballare, di  fare festa, di sognare tra paillettes, cristalli, ricami scintillanti.

Sul fronte chic ladies with a twist, emergono Walter Chiapponi per Tod’s, l’operazione di Kim Jones ancora in fase di rodaggio per Fendi, la vena sempre meravigliosamente ironica di Jeremy Scott da Moschino, lo show di Gilberto Calzolari e il debutto col botto della capsule collection di Elena Mirò firmata da Alessandro Dell’Acqua, il quale si è fatto invece alfiere con la sua N.21 di una nuova idea di sexyness. E una seduttività sfrontata e convincente è quella di Alessandro Vigilante, bravissimo a rendere sofisticato il latex sadomaso. Un tantino esasperata invece quella di Giuliano Calza con GCDS e iperbolica la versione di Nicola Brognano per Blumarine, che dà una spallata all’immaginario di romantica signora delle rose in passato caro alla griffe. 

Il maschile rielaborato con charme riesce bene a Max Mara, quest’anno al settantesimo anniversario dalla fondazione, a Etro con la sua serie di pantaloni supercool, a Paul Andrew che da Salvatore Ferragamo lo rilegge in chiave space age, a Daniele Calcaterra che per il suo brand Calcaterra ha disegnato dei tessuti esclusivi, a Gabriele Colangelo, bravo a introiettare sfrangiature inaspettate. 

E trasversale soffia il vento di festa, desiderata, attesa, sognata. Può essere in total black sofisticato alla Giorgio Armani, in chiave gipsy come visto da DSquared2, concettuale secondo Luca Lin e Galib Gassanoff anime di Act n°1, gender-bender per Sportmax, legata al folklore sardo da Antonio Marras (stupendo il twist in sardo del finale!), ma la moda ha voglia di illuminarsi, di scintillare, soprattutto di ballare. Con una postilla, quella di Prada, alla terza uscita dei co-direttori creativi Miuccia Prada e Raf Simons. I due riassumono nel loro show la borghese niente affatto imborghesita, gli accenti androgeni e quelli da party girl: intellettuale, per carità, ma pur sempre festaiola. 

Ah, in generale: caviglie tremate, le platform son tornate.

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Fendi
Ferragamo
Max Mara
Blumarine
Tod's
MSGM
N°21
Dolce & Gabbana
MSGM
Sportmax
N°21
Tod's
Tod's
Blumarine
Max Mara
Prada
Dolce&Gabbana
Blumarine
Etro
Dolce&Gabbana
Etro
N°21
Max Mara
Etro
Ferragamo
Prada
Fendi
Ferragamo
MSGM
Fendi
Sportmax
Sportmax
Giorgio Armani
Prada
Sportmax
Giorgio Armani
Giorgio Armani
Dsquared
Dsquared
Dsquared
Act N°1
Act N°1
Act N°1
Alessandro Vigilante
Alessandro Vigilante
Alessandro Vigilante
Calcaterra
Calcaterra
Calcaterra
Alessandro Dell'Acqua x Elena Mirò
Alessandro Dell'Acqua x Elena Mirò
Alessandro Dell'Acqua x Elena Mirò
Gabriele Colangelo
Gabriele Colangelo
Gabriele Colangelo
Gilberto Calzolari
Gilberto Calzolari
Gilberto Calzolari
Valentino
Valentino
Valentino

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