Schiaparalien: la sfilata haute couture di Schiaparelli
Daniel Roseberry presenta la collezione haute couture primavera estate 2024. Una sfilata che celebra la figura dello zio di Elsa Schiaparelli e la fascinazione per i pianeti le creature dei mondi extraterrestri. Ospiti speciali alla sfilata Jennifer Lopez, Zendaya e Hunter Schafer.
SCHIAPARELLI LA SFILATA HAUTE COUTURE DONNA PRIMAVERA ESTATE 2024
Perchè ostinarsi a guardare al mondo terreno, quando si potrebbe guardare ad universi meno tracciati? L'analisi di Daniel Roseberry per la sfilata donna haute couture primavera estate 2024 questa volta parte proprio da questa idea. Dell'heritage di Elsa Schiaparelli viene ripresa la storia dello zio Giovanni Schiaparelli - direttore dell'Osservatorio di Brera a Milano - che fece la scoperta di una grande area paragonabile al Grand Canyon che intervallava la superficie di Marte. E coniando il termine "marziano" e ha immaginato le creature extraterrestri che ancora oggi continuano ad affascinare gli esseri umani.
La stessa Elsa inseguiva la sua fascinazione per lo spazio e i pianeti si occupava notoriamente di astrologia: «Questa collezione è un omaggio a quell'ossessione, oltre che uno studio sulle contraddizioni: l'eredità e l'avanguardia, la pura bellezza e la provocazione, la terra e il cielo. Ma come l'arte (e la natura) ci insegnano sempre, le cose e le idee che sembrano diametralmente opposte tra loro possono anche combinarsi per creare sorprendenti chimere» racconta il direttore creativo Daniel Roseberry.
La traduzione di questa idea prende vita nella collezione battezzata "Schiaparalien" con una serie di look haute couture primavera estate 2024 che giustappongono le tecniche tradizionali come pizzi guipure e merletti, applicazioni di velluto e pizzo, frange con forme, modelli a riferimenti del nuovo mondo ultra-tecnologico fatto di microchip, calcolatrici e dispositivi elettronici. «Questi abiti collegano anche i suoi rimandi personali con i miei: vedrete riferimenti astratti alle iconografie del mio stato natale. Il Texas, a partire dalla bandana, qui rifatta in paillettes dipinte a mano; lo stivale da cowboy, ripensato come una fantasia alta fino alla coscia e irto di fibbie; l'iconica treccia di cavallo da dressage, rifatta sotto forma di punte di raso di seta per ricoprire un bomber in camoscio color cammello e un abito corsetto in denim bianco».
Daniel Roseberry si riconferma con il suo approccio singolare che come sempre viene argomentato con un'iconografia personale e quel pizzico di heritage della Maison che diventa il filo conduttore della sfilata. Un parallelismo tra l'unicità della haute couture che viene immaginata con una tale fascinazione che sembra provenire da un altro pianeta.