Dior in viaggio tra Venice beach e Parigi

Un fil rouge che unisce idealmente gli atelier di Avenue Montaigne e le spiagge di Venice beach. I ragazzi bourgeois di Parigi e gli skater ribelli di Los Angeles. Dior conquista Los Angeles e porta in scena, per la prima volta, la collezione spring 2023 che debutta in passerella svelando un volto nuovo. Perché quella che ha sfilato tra i neon di Windward Avenue, chiusa per l’occasione e vestita di blu, è una collezione nata dal dialogo creativo tra Kim Jones, direttore artistico dell’uomo della griffe di Lvmh, ed Eli Russell Linnetz, fondatore del marchio super cool E.R.L. tra i finalisti dell’Lvmh Prize 2022. Un clash nato dall’amicizia tra il designer e Linnetz, che vanta un curriculum di tutto rispetto. Prima di diventare stilista, il giovane creativo nato proprio a Venice beach, è stato fotografo, regista, produttore e art director collaborando con personalità del calibro di Ye aka Kanye West e Lady Gaga. Alla moda ci è arrivato nel 2018 grazie ai consigli e ai suggerimenti di Adrian Joffe, anima di Comme des Garçons e DSM - Dover Street Market che nel 2018, in occasione dell’apertura di DSM a Los Angeles lo convinse a creare in suo brand. 

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Ieri sera quel brand, simbolo di un nuovo made in Usa ispirato alle sub culture californiane, è balzato agli onori delle cronache fashion per la capsule collection di Dior guest designed by E.R.L. «Nel corso del mio viaggio da Dior abbiamo collaborato con diverse persone e personalità», ha spiegato Kim Jones, nel backstage dello show. «Ma questa volta ho voluto andare in una direzione differente, scegliendo un altro sguardo che potesse leggere la maison e il suo universo. Con questo concept in mente ho voluto lavorare con Eli Russell Linnetz, di cui ammiro profondamente la creatività. E ho voluto vedere le cose da un punto di vista differente, quello di un giovani creativo dalla creatività incredibile. Il percorso è stato molto semplice e rivelatore e ci ha fatto capire perché tutti e due lavoriamo nella moda».  A fargli eco Russell: «Ci siamo ispirati agli archivi di Dior partendo dall’anno della mia nascita, il 1991. Erano gli anni unici di Gianfranco Ferré alla direzione creativa, che ci sono sembrati perfetti per interpretare questo momento. L’idea di un certo massimalismo che pervade tutta la collezione arriva proprio da lì, e anche da un lato del mio universo estetico», ha poi continuato il designer americano. «Abbiamo esplorato un melange di chaos e perfezionismo maniacale. Abbiamo generato un clash di epoche e momenti, tra frammenti di antichità storica e contemporaneo. Il tutto all’insegna di una conversazione tra spazi, tempi e generazioni differenti».

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Sotto gli occhi di Christina Aguilera, Paula Abdul, Rita Ora, Christina Ricci, Amber Valletta, Brooklyn e Nicola Peltz Beckham, Lucien Laviscount e Shalom Harlow sfila un creativo sui generis. Una esplorazione di generazioni e stili. Una conversazione che parte dal viaggio di monsieur Christian Dior dell’aprile del 1957, quando visitò Los Angeles durante il suo primo tour americano. Sfila una crew si skater e surfer, young & cool kids dallo spirito libero e dall’anima gioiosa. Dai capelli dipinti  come in un murales e dalle proporzioni  he mixano streetwear e urbanwear. A dipingere un manifesto urlato sulle maglie dello show: “California couture”. In passerella un remix potente come il sound del party post show, che ha portato in console Dj Harvey. Un mélange di ricami preziosi e di colori ispirati alle spiagge hollywoodiane, di lurex e sportswear, di imbottiture nei toni fondant e di tailoring raffinato, di maglie parlanti e di costruzioni da atelier, di bomber street, di maglieria over da skater, di cannage ricamati di luce e di lavorazioni couture. Gli accessori giocano sullo stesso contrasto: sneakers XXL e Saddle bag dalle tracolle over in catene dorate. A raccontare un’opulenza in puro stile Ferré la cappa ricavata da un patch di maglie sportive e frammenti di tartan da college. A scandire un pentagramma di 41 look, che termina citando gli storici défilé dell’alta moda dove il gran finale era affidato alla mariée. Tanto che l’ultimo look è uno sposo in suit bianco, con gym shoes e veletta couture.

GLI OSPITI ALLA SFILATA DIOR MEN SPRING 2023