Fairy Tales: la vera bellezza risplende di iridescenza e trasparenza
Un make up tutto giocato su iridescenza e trasparenza, creme dalla texture fondente che sublimano il corpo avvolgendolo in un alone di luce, profumi delicati. Un immaginario tra fantasy, soft Goth, anime giapponesi e AI.
Text by FABIA DI DRUSCO
Artwork MARIKA D'AUTEUIL @ ILLUSORYBEAUTY
Fantasy, racconti di fate, mitologia, la principessa elfica Arwen de “Il Signore degli Anelli”, Sakura e Sailor Moon, Botticelli e Caravaggio, il contrasto tra il nero e la luce. O i mondi immaginari creati nelle sue sfilate da un visionario assoluto come Alexander McQueen. C’è tutto questo nel lavoro digitale di Marika D’Auteuil @IllusoryBeauty, la makeup artist canadese autrice di queste immagini. “Il mondo ha bisogno di fantasia, non di realtà” diceva McQueen.
Il lavoro di Marika D’Auteuil @ILLUSORYBEAUTY evoca un immaginario fatto di racconti di fate, principesse eliche, Sakura e Sailor Moon, Botticelli, i mondi visionari di McQueen.
La sognante perfezione, l’effimera fragilità di queste donne fatte di luce e gocce d’acqua, coperte di farfalle, che indossano abiti che sembrano usciti dall’atelier di Iris Van Herpen, cui mancano solo le ali di fata in tulle e glitter mandate in passerella da Anna Sui nel ’97 e riproposte quest’anno in edizione limitata da Heaven, lo store di Los Angeles di Marc Jacobs, sublimano i trend di stagione (e della prossima F/W, vedi i make up di passerella rosa pastello di Prada, lilla di Richard Quinn, bianco e argento di Chloé).
Il trucco è fatto di ombretti pastello tra il glitter e lo shimmer, impalpabili e delicati come polvere di stelle, di blush cremosi per un glow totalmente naturale, di primer che minimizzano i pori con un effetto ottico e rendono l’incarnato traslucido. Le creme corpo impregnano la pelle di pagliuzze luminescenti (Les Adorables di Dior), e di note di muschi e iris (La Crème de Parfum Musc Pallida di Hermès). Tornano i profumi delicati, da riscoprire come Petite Chérie, creato da Annick Goutal per celebrare lo sbocciare dei 20 anni della figlia Camille, una delizia di rosa e pera (“una pera al gusto del profumo di una rosa, e una rosa con il profumo del gusto di una pera”), su una scia di vaniglia e muschi. O da scoprire ex novo, come Eau Papier di Diptyque, creazione di Fabrice Pellegrin ispirata all’incontro tra una pennellata di inchiostro e la pagina bianca, in omaggio all’identità grafica prima ancora che olfattiva del marchio, con le splendide etichette ovali dei flaconi create originariamente da Desmond Knox-Leet. Un profumo in cui si avvertono il sesamo e i legni chiari a tradurre l’idea della carta di riso, i muschi che, con la loro capacità di continuare a svilupparsi e mutare sulla pelle, rievocano lo stemperarsi dell’inchiostro sulla carta, e la mimosa per una dolcezza extra.