Tranformative Beauty: l'intervista a Céline Talabaza
Céline Talabaza, Ceo di Noble Panacea, racconta il marchio fondato sull’avveniristica delivery technology OMV, inventata dal Nobel per la Chimica Sir Fraser Stoddart.
Il modello di riferimento è La Mer, la miracle cream creata dallo scienziato Max Huber per ovviare agli effetti di un’esplosione in laboratorio che gli aveva devastato il volto. Ma anche il successo globale del brand eponimo di Augustinus Bader, lanciato nel 2018. Il professor Bader, un’autorità in materia di cellule staminali, aveva messo a punto anni prima un gel per trattare la pelle ustionata, partendo dal presupposto che, invece che curare i sintomi, si dovesse innescare il processo di auto riparazione ripristinando il “boosting signal” di comunicazione intra-cellulare. L’idea di una declinazione cosmetica della formula in funzione antiaging era venuta al finanziere Charles Rosier, co-fondatore del brand. Anche all’origine di Noble Panacea, lanciato nel 2019, c’è l’invenzione breakthrough – la tecnologia OMV – di uno scienziato, Sir Fraser Stoddart, premio Nobel per la Chimica nel 2016, e l’intuizione di una sua possibile applicazione cosmetica, suggeritagli da Céline Talabaza, una carriera tutta nel beauty, da L’Oréal a LVMH a Unilever. Il brand comprende oggi otto prodotti, in dischetti monouso racchiusi in confezioni ricaricabili e biodegradabili dall’estetica clinical-chic, divisi in due linee, Absolute, per la rigenerazione della pelle matura, e Brilliant, per proteggere quella più giovane dalle aggressioni ambientali (l’utilizzo di un prodotto di una linea piuttosto che dell’altra dipende anche da condizioni temporanee della pelle, di preferenza per una determinata tipologia di texture, di condizioni climatiche).
L'OFFICIEL ITALIA: Prima del vostro incontro il professor Fraser pen- sava già a un utilizzo del risultato della sua ricerca in cosmetica?
CÉLINE TALABAZA: Sir Fraser era interessato a lasciare una legacy, a vedere realizzate le applicazioni pratiche della sua invenzione, che fosse nelle energie rinnovabili, nel settore farmaceutico o in cosmetica. I tempi più brevi dei test richiesti per un prodotto cosmetico rispetto a uno farmaceutico hanno favorito il suo im- pegno in questa direzione.
LOI: Qual è il plus della tecnologia Organic Molecular Vessel rispetto ad altri sistemi di rilascio?
CT: La sua estrema precisione, per cui è possibile programmare la sequenza di rilascio dei vari principi attivi individualmente otti- mizzati per i loro profili unici come per massimizzare la formula complessiva, garantendo un dosaggio continuo e il massimo assorbimento da parte della pelle.
LOI: Quali sono i principali principi attivi utilizzati?
CT: Non facciamo storytelling su ingredienti inediti, sono tutti attivi noti e di comprovata efficacia: retinolo, teprenone, molecola di attivazione cellulare che stabilizza i telomeri del DNA, baku- chiol, l’alternativa vegetale al retinolo, malachite, che agisce come uno scudo dalle aggressioni ambientali... È la loro purezza (l’intera catena produttiva è realizzata in house) e la precisione chirurgica del sistema di rilascio a fare la differenza.
LOI: Perché la scelta di confezioni monouso?
CT: Per preservare da contaminazione e degradazione l’integrità del prodotto, estremamente fragile per la complessità degli OMV.