A Roma con Van Cleef & Arpels per "Dance Reflections"
Danza e alta gioielleria è un sodalizio indissolubile per Van Cleef & Arpels che quest'anno ritorna a supportare le opere coreutiche con l'Opera de Lyon. Al Teatro dell'Opera a Roma in scena "Bipeds" di Merce Cunningham e "Mycelium" di Christos Papadopoulos.
Per la terza edizione di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels, il marchio francese di alta gioielleria torna a collaborare con il Romaeuropa Festival e Villa Medici - Accademia di Francia a Roma. Ad aprire la trentanovesima edizione del festival della danza al Teatro dell'Opera è stato il Ballet de l'Opéra de Lyon, che ha portato in scena due opere: "Bipeds" di Merce Cunningham, con musica eseguita dal Gavin Bryars Ensemble, e "Mycelium" di Christos Papadopoulos, accompagnata dalle sonorità elettroniche di Coti K.
Serge Laurent, direttore della programmazione danza e cultura di Van Cleef & Arpels, ha scelto di sostenere il Ballet de l'Opéra de Lyon, una compagnia prestigiosa guidata dal direttore Cédric Andrieux: «Il Ballet de l'Opéra de Lyon ha sempre rappresentato, nel suo DNA, un ponte tra l'eredità dei grandi nomi della storia della danza e le nuove voci della coreografia contemporanea. I ballerini che si uniscono al Balletto cercano una base classica nell'approccio al movimento, ma anche l'opportunità di scoprire nuovi talenti coreografici», ha raccontato Andrieux.
"Bipeds" di Merce Cunningham
Per la prima, il sipario del Teatro dell'Opera si apre su "Bipeds", opera del coreografo americano Merce Cunningham - che per l'opera "Scenario" aveva sviluppato una collaborazione con Comme des Garçons portando in movimento gli abiti della collezione Body Meets Dress, Dress Meets Body del 1997 di Rei Kawakubo - con la quale Cédric Andrieux ha lavorato in passato: «Ho danzato con lui per 10 anni, fino al 2007 per l'esattezza», racconta, «Era naturalmente molto esigente, e nella mia vita avrò ricevuto forse tre complimenti da lui. In quegli anni ho ballato anche "Bipeds" e posso dire che è una coreografia complessa da apprendere e da portare sul palco. L'abbiamo preparata in poco tempo, e per questa occasione nulla è cambiato rispetto all'opera originale. Mi piace l'idea di mantenere viva la storia di un coreografo come Merce, altrimenti queste opere le vedremmo solamente attraverso le immagini e i video su YouTube».
In "Bipeds" emergono chiaramente gli elementi distintivi del metodo Cunningham: le nozioni della danza classica, la fisicità delle linee moderne e il suo caratteristico approccio nel considerare musica e coreografia come due componenti autonome e non necessariamente coincidenti. Durante l’esibizione dei danzatori si sommano anche le proiezioni video-scenografiche con l'introduzione della tecnologia sperimentale "Life Forms" ideata dal coreografo statunitense nel 1986: «Cunningham è sempre stato un grande sperimentatore e con questa tecnologia riuscì a catturare e registrare i movimenti dei ballerini, riproducendoli digitalmente». Questa tendenza a integrare diversi formati artistici deriva dalla sua formazione al Black Mountain College in North Carolina, un luogo di sperimentazione artistica frequentato anche dal collaboratore, compositore, autore di "Silezio" e compagno di vita di Cunningham, John Cage; e dall'artista espressionista astratto Robert Rauschenberg.
"Mycelium" di Christos Papadopoulos
La serata a Roma prosegue con "Mycelium" di Christos Papadopoulos, un'opera contemporanea che genera e stimola atmosfere percettive per il pubblico. Nel lavoro di Papadopoulos — originario di Nemea e classe 1982 — si riconosce l'influenza dei suoi 12 anni trascorsi con la compagnia del greco Dimitri Papaioannou, a cui si ispira per l'utilizzo delle luci e movimenti per creare illusioni ottiche. «È un'opera di stampo minimalista, ma alla fine risulta meravigliosamente calda. Va premesso che Papadopoulos ha sviluppato fin da piccolo un interesse particolare per la natura. In età adulta, è rimasto affascinato dagli studi scientifici sui funghi, scoprendo che alla base della loro riproduzione c'è il micelio. Ha anche appreso che queste spore fungono da mezzo di comunicazione per gli alberi, diffondendosi attraverso le radici e trasportate dal vento tra le fronde degli alberi».
Per rendere visibili queste iper-connessioni nascoste, Papadopoulos porta in scena 20 danzatori che ricreano un'entità multiforme. La proliferazione dei corpi crea una relazione magica tra gli osservatori e i performer. «Anche se potrebbe sembrare molto semplice nella realizzazione, è una coreografia particolarmente precisa e meticolosa, il lungo conteggio della metrica musicale è estremamente complesso». Esemplificazioni fisiche delle spore, miscelate alla fluidità del vento che le trasporta, diventano micro variazioni di movimenti e aggiustamenti istantanei, che mantengono tuttavia una struttura con base coreografica.
I prossimi appuntamenti di "Dance Reflections" supportati da Van Cleef & Arpels
Tra gli appuntamenti del programma "Dance Reflections" con Van Cleef & Arpels in programma c'è ancora il 16 ottobre 2024 con "Close Up" di Noé Soulier al Teatro Argentina; l’8 novembre 2024, "aCORdo" di Alice Ripoll a Villa Medici; e infine il 16 e 17 novembre 2024 con "...How in salts desert is it possible to blossom..." di Robyn Orlin e Garage Dance Ensemble all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.