L'Officiel Art

"TOGETHER", la mostra al Kunst Merano

La mostra collettiva “TOGETHER. Interact-Interplay-Interfere” al Kunst Meran Merano Arte, pone l’attenzione sul concetto di comunità.E chiama il pubblico a partecipare al lavoro di artisti internazionali. 

Melanie Bonajo, Big Spoon, 2022. Still del video ‘When the body says Yes’ presentato alla 59° Biennale di Venezia, 2022 Courtesy the artist and Akinci, Amsterdam
Melanie Bonajo, Big Spoon, 2022. Still del video ‘When the body says Yes’ presentato alla 59° Biennale di Venezia, 2022 Courtesy the artist and Akinci, Amsterdam

Siamo esseri sociali, parte di una comunità. A riaffermarlo, in un momento storico che ha messo a dura prova da molteplici punti di vista il vivere insieme, ci prova Kunst Meran Merano Arte con “TOGETHER. Interact – Interplay – Interfere” (25 giugno – 25 settembre 2022). La mostra, a cura di Judith Waldmann, si interroga sul significato e i tipi di comunità nella società contemporanea e anche sui pericoli che si corrono quando il potere d’azione individuale si unisce a quello di molti.

La risposta è nelle mani di un collettivo di artisti di risonanza internazionale. Francis Alÿs con il video “When Faith Moves Mountains” (2012) racconta il gesto «futile ed eroico, assurdo e necessario» di 500 volontari che spostano di dieci centimetri una duna larga 200 metri, dimostrando come il gruppo permetta di raggiungere obiettivi significativi, impossibili al solo individuo; mentre l’artista Despina Zacharopoulos del collettivo SPIT! (Sodomites, Perverts, Inverts Together!), evidenzia l’aspetto costrittivo, discriminatorio e persecutorio della società nei confronti di individui nel lavoro “We the enemy”, dove elenca una serie di insulti rivolti alle persone LGBTQIA+, ripercorrendo una storia di persecuzioni e diritti negati.

Il concetto di comunità diventa anche un aspetto fattivo nella mostra, che chiede al pubblico di partecipare attivamente abbandonando la sua comfort zone. Interact, una delle tre sezioni, riunisce proprio le azioni collettive e i progetti partecipati realizzati in loco, come “Orto volante”, un orto realizzato sulla terrazza del museo, che è uno spazio concepito per coltivare idee, amicizie, piante… e avviare un discorso critico sulla natura, sulla maniera in cui trattiamo l’ambiente e il futuro del pianeta, mentre “Wish Tree”(1961-2021) di Yoko Ono invita i visitatori a lasciare traccia dei propri desideri, appendendo un biglietto a un albero di ulivo.

Nella sezione Interplay, invece, i visitatori possono interagire tra loro in modo ludico: in “Unitled” (Tomorrow is the question) (2015) Rirkrit Tiravanija invita il pubblico a sfidarsi in una gara di ping pong e a interrogarsi sul domani, e in #OneLove (2022) Norma Jeane permette a tutti di modificare un cubo di plastilina colorata, lasciato in una stanza vuota.

Infine, la sezione Interfere, fa appello all’impegno politico e sociale, all’empatia e al senso di responsabilità dei visitatori. Sono esposti artisti che hanno interrogato e denunciato sistemi di potere, talvolta anche a scapito delle proprie libertà personali, coniugando attivismo e ricerca artistica, come Tanja Bruguera, che ha subito diverse incarcerazioni. Il suo lavoro di artista e attivista ci ricorda che «il misero trattamento riservato ai migranti oggi sarà il nostro disonore di domani».

Tags

Articoli consigliati