"For My Best Family", Meriem Bennani a Fondazione Prada con un art-film e un'installazione
Fondazione Prada ha dedicato negli anni ampio spazio al tema delle relazioni famigliari e sociali. Basti pensare alla mostra "Miranda July: New Society" appena conclusa e ospitata nello spazio Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. O il progetto del duo Fitch e Trecartin "It Waves Back", inaugurato il 24 ottobre presso lo store Prada Ayoyama di Tokyo. Sul tema delle relazioni, intese come campo di scambio e dialogo, si distingue una generazione di artisti, definiti in inglese "mid-career", particolarmente interessati ad analizzarlo e svilupparlo.
Come Meriem Bennani, artista che nella sua carriera ha lavorato con video, film, sculture, installazioni cinetiche e immersive, che presenta a Fondazione Prada "For My Best Family", in mostra dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2024. Il lavoro esposto al piano inferiore, intitolato Sole crushing, è un'installazione meccanica composta da 192 infradito e ciabatte che creano una coreografia caotica e vibrante. L'opera invita i visitatori a interpretarla soggettivamente, decidendo se a prevalere è un senso di ordine o di disordine. La composizione musicale, della durata di circa 45 minuti, è stata realizzata da Reda Senhaji noto come Cheb Runner, appositamente per l'installazione. «Nel realizzare questa orchestra di suoni ho voluto creare gruppi organici che interagissero fra di loro in modo da creare quasi come se fossero un coro. Quello che volevo ottenere era un equilibrio tra le conversazioni, ma allo stesso tempo che ogni singola parte avesse una sua personalità». Il sistema pneumatico alla base dell'installazione usa una quantità d'aria pre-determinata. Quando una parte dell'installazione ne usa più di altre, le altre si zittiscono, fino a ricreare una situazione di equilibrio e tornare a creare una sinfonia corale.
Al piano superiore è presente il film For Aisha, un art-film diretto da Meriem Bennani in collaborazione con Orian Barkey e il supporto creativo di John Michael Boling e Jason Coombs. Durante la pandemia da covid le due artiste realizzano quella che è diventata una serie, nonostante inizialmente fosse semplicemente la pubblicazione su Instagram di vari cortometraggi di animazione, intitolati Two Lizards. «Un progetto che è nato in modo molto spontaneo e che ha funzionato bene perché per noi per quel momento era molto importante» spiega il duo. «Si trattava di documentare una riflessione sul presente registrando le nostre voci. Io ho un background nel cinema di animazione mentre Ori è in quello documentaristico e insieme siamo riuscite a realizzare qualche cosa di particolarmente interessante». For Aisha mescola documentario e animazione, narrando la storia autobiografica di Bukhar, una regista di 35 anni di origine marocchina residente a New York, e la sua complessa relazione con la madre. Tutti i personaggi sono rappresentati come animali antropomorfi, aggiungendo un ulteriore livello simbolico alla narrazione.
Entrambi i lavori esplorano la centralità delle relazioni umane, siano esse familiari o collettive. Nel film, l’omosessualità di Bukhar e il suo impatto sulla relazione con la madre sono elementi centrali, mentre nell’installazione si osserva come una folla diventi un corpo unico, vivo, pulsante. Le ciabatte, mosse da un sistema pneumatico, simulano il respiro, tema che ritorna anche nel film attraverso l'asma della protagonista.