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Cole Sprouse: Story of a Rebirth - Directed by Niccolò Lapo Latini

Pronto a ritrarre il mondo con il suo obiettivo fotografico, l'essere umano e come a lui stesso piace definire, "gli spazi" che occupiamo, Cole Sprouse diventa fotografo e apre il suo primo sito ufficiale in cui saranno esposti i suoi migliori lavori e una selezione di stampe edizione limitata in vendita worldwide.

Foto di Cole Sprouse
Foto di Cole Sprouse

Celebrità internazionale e attore, Cole Sprouse diventa protagonista e autore della sua carriera,  trasformando la sua passione nel lavoro dei suoi sogni. Ora è pronto a ritrarre il mondo, l'essere umano e  come a lui stesso piace sottolineare, "gli spazi" che occupiamo, che ci alienano e uniscono. Una rinascita  artistica e umana, la sua fotografia, come lui stesso dichiara, lo ha reso più felice e finalmente libero. La  decisione di aprire il suo primo sito ufficiale è arrivata quest'autunno (live da novembre) - uno spazio  virtuale in cui saranno esposti i suoi migliori lavori e una serie di stampe, più intime, in vendita worldwide.  La vendita della prima, "Fallen Tree", lanciata insieme alla piattaforma stessa, è a scopo benefico legata alla  fondazione Nature Based Solutions Foundations e alla Endangered Ecosystems Alliance entrambe dedite alla protezione delle antiche foreste della British Columbia. Coordinatore del progetto per L’Officiel Hommes Italia e direttore dell'intervista, il 23enne Direttore Creativo Niccolò Lapo Latini. Un vero e proprio  incontro tra la Generazione Z e la Generazione X. 

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Fallen Tree, foto di Cole Sprouse
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Cole ha accompagnato la mia infanzia regalando leggerezza e sorrisi ai miei pomeriggi dopo la scuola.  Averlo riscoperto qualche anno dopo come fotografo è stata un'ulteriore fonte di ispirazione e  insegnamento su come le persone possano autodeterminare carriera e futuro migliorando il proprio  percorso e la propria visione. Oggi, con questa collaborazione, sono davvero felice di aver contribuito a  sostenere il suo nuovo progetto. In un certo senso è come aver potuto restituire, con gratitudine, un po' di  quella gioia e sostegno che mi ha trasmesso quando ero bambino. Gli auguro il meglio, incrociamo le dita!" ADV Niccolò Lapo Latini 

Sei attore e modello da molto tempo, la tua esperienza come performer ha aiutato la tua fotografia? Riesci  a capire meglio cosa succede dall'altra parte dell'obiettivo fotografico? 
Sono cresciuto circondato dalle macchine fotografiche, soprattutto da quelle cinematografiche, ma dietro  all'obiettivo fotografico ho avuto una comprensione relativamente esauriente dei lati tecnici  dell'inquadratura e per osmosi della composizione. 

D'altra parte, quanto pensi che il tuo lavoro come attore e modello possa essere migliorato grazie all'inizio  della tua carriera da fotografo? 
Passare alla fotografia mi ha insegnato molto su come volevo che i soggetti interagissero con i miei  dispositivi di registrazione e come certe inquadrature e obiettivi limitavano o consentivano diversi tipi di  movimento ed emozione. All'epoca non avevo intenzione di tornare a recitare. Tuttavia per pura coincidenza, la fotografia mi donato diversi vantaggi tecnici e alla fine sono tornato anche a recitare. 

Per un artista iniziare un nuovo set è come per uno sportivo scendere in campo, si percepisce l'entusiasmo  e l'adrenalina della performance. Quale delle due situazioni ti stimola di più e ti emoziona in questo  momento della tua vita?
La mia carriera d'attore fino a questo momento è stata piuttosto commerciale e lavorando per realtà  commerciali, arrivano sempre una serie di restrizioni e imposizioni dai piani alti, il che è tipico per la  maggior parte degli attori più giovani. La tua immagine, come soggetto, è spesso plasmata da persone al di  sopra di te. Quando ho iniziato a fotografare, ho ritrovato il pieno controllo della mia arte. È stata data  fiducia alla mia visione e questa nuova sensazione mi ha dato potere. Aver raggiunto una mia indipendenza  artistica e dunque avere la possibilità di esprimermi senza limiti con armonia ed equilibrio è decisamente  stimolante. 

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Foto di Cole Sprouse

A differenza della recitazione, la fotografia è certamente una disciplina più autonoma e indipendente. Si  decide cosa scattare, come e quando, soprattutto al di fuori dei lavori commissionati. Hai mai sfruttato questa nuova libertà di comunicazione come denuncia sociale in favore di una causa a te particolarmente  vicina attraverso un progetto personale? 
Suppongo che la storia di Fairy Creek, che ha ispirato l'attuale vendita di stampe charity sulla mia  piattaforma, possa essere vista come una serie fotografica di denuncia sociale. Sebbene io possa idealizzare  il fatto di rimanere un osservatore imparziale, quando si scatta reportage o quando si trascorre abbastanza  tempo in prima linea con una comunità o un movimento, diventa impossibile e del tutto non umano non  provare empatia o esprimere vicinanza. 

Qual è il denominatore comune dei tuoi scatti? Pensi che esista un messaggio di fondo che lega i tuoi lavori consciamente o non? 
Il denominatore comune è sempre stato lo spazio e come questo viene occupato. Siamo costantemente  informati e stimolati dagli ambienti circostanti e da quelli in cui viviamo la nostra quotidianità. Forse  crescere sotto i riflettori fin da piccolo ha influenzato il mio fascino per i paesaggi, ma ho trovato ancora più  spiritualità e meditazione in questi solo quando ho iniziato ad avventurarmi da solo nei miei luoghi e “landscape” preferiti fotografandoli silenziosamente. Anche nei miei scatti fashion il paesaggio circostante rimane un elemento presente e fondamentale. Suppongo che il messaggio dunque sia quello di esortare a  stabilire e adottare un linguaggio e una comunicazione migliore tra sé stessi e gli spazi che si vivono. Credo  che la ricerca di questo contatto, quasi sensoriale ed emotivo, sarà sempre più importante nelle nostre vite  dato che continuiamo costantemente a separare l’identità fisica da quella virtuale attraverso l'utilizzo delle  nuove tecnologie e dei social media. 

La fotografia ti ha reso più felice e completo da un punto di vista artistico e umano? 
Sicuramente mi ha reso più felice. Comunicare le nostre idee liberamente, come artisti o semplicemente  come esseri umani, non deve essere un lusso ma un diritto e una necessità per la nostra sopravvivenza. È  importante, ci rende vivi tanto quanto respirare; sicuramente uno dei principali punti di distinzione ed  elevazione dell’uomo moderno. Tutto questo può sembrare esagerato forse, ma anche piccoli atti di  espressione possono metterci in contatto con una parte di noi stessi. Penso che dovremmo avere il  coraggio e la spinta di testare i nostri limiti e sperimentare nuove forme di comunicazione. Sarò anche una  merda con il trombone, ma almeno posso dire di sapere come funziona una valvola di sputo. Suonava più  erotico di quanto mi aspettassi (ride, ndr). Il punto è sì Niccolò, la fotografia mi ha reso più felice.

Foto di Cole Sprouse

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