La pubblicità della forma. La mostra di Andy Warhol alla Fabbrica del Vapore
Non solo Marilyn e il barattolo della Campbell. Dal 22/10 al 26/3/23 la Fabbrica del Vapore di Milano mette in scena il maestro della Pop Art proponendo un mix di opere conosciute e no.
Ora che i 15 minuti di celebrità sono diventati un luogo comune, che la trasgressione della Factory e dello Studio 54 sono il riferimento scontato di decine di collezioni di moda, che il connubio tra brand e arte è una strategia di marketing diffusa è ancora rilevante Andy Warhol? Se ne riesce a cogliere ancora quella che fu la sua carica disruptive? La mostra a cura di Achille Bonito Oliva alla Fabbrica del Vapore ci restituisce Warhol calato nel suo tempo, accostando ai suoi lavori più celebri, le serigrafie di Marilyn Monroe del ’67 o della Campbell’s Soup del ’68, volti, polaroid, LP, immagini pubblicitarie che costituiscono uno spaccato degli anni 60-80. Ci sono le squisite illustrazioni commerciali ad inchiostro e acquarello degli anni 50, le delicate litografie del Gold Book, le immancabili (ma sempre impattanti) Marilyn, Liz e Jackie, i suoi Flowers, Mao, Man Ray e Beuys, una splendida Caroline di Monaco, una serie su Mick Jagger oltre agli LP autografati di Sticky Fingers e Love you Live per cui i Rolling Stones chiesero la sua collaborazione, ci sono gli stilisti, da Giorgio Armani a Valentino, le Shoes e le pubblicità per Halston.. E poi le Polaroid: i trans della serie Ladies and Gentlemen, Marta Graham, i Clemente e Grace Jones, o ancora Boy George, Sting e John Travolta…