Il fascino di Venezia d'inverno al St. Regis
Sotto la neve, o con la luce tersa delle giornate fredde e di sole, Venezia d'inverno ha un incanto tutto suo. A maggior ragione se vissuta facendo base in un hotel che ne interpreta il genius loci con uno spirito rigorosamente contemporaneo, il St. Regis Venice
Sarà il silenzio, sarà la luce, sarà il riflesso verde smeraldo dell'acqua dei canali, sarà la bellezza indicibile dei palazzi, delle chiese, delle piazze.. Anche per il viaggiatore più blasé, anche per chi l'ha già vista decine di volte, Venezia rimane un luogo onirico, un labirinto magico. D'estate come d'inverno, sotto la neve, nell'atmosfera ovattata della nebbia o in tutto lo splendore dei suoi colori esaltati dalla luce tersa delle giornate fredde e di sole. Per viverla al meglio è fondamentale la location, meglio se contemporaneamente centralissima e appartata, come quella del St. Regis, a 4 minuti a piedi da piazza San Marco, proprio dietro alle boutiques di calle larga XXII Marzo, da Codognato ad Eleuteri a tutti i grandi nomi della moda. Il St. Regis occupa 5 palazzi, 3 dei quali sede dal 1895 dell'hotel Britannia, aperto nello stesso anno del lancio della Biennale. Negli anni il Britannia ha ospitato artisti come Turner, John Singer Sargent e Claude Monet, ed è proprio la tavolozza di Monet, coi suoi pastelli, i suoi riflessi, le sue luci ad avere ispirato la palette degli interni dell'hotel, firmato dallo studio londinese Sagrada. Il design delle aree comuni è un omaggio a Carlo Scarpa, uno dei più grandi artisti ed architetti veneziani. Suites e stanze sono ariose, piene di luce, super confortevoli, con superbi bagni di marmo. Lo stile e l'artigianato locali si impongono nelle sete e nei velluti pastello, ci sono richiami alla forma sinuosa delle gondole, motivi decorativi che si rifanno al Palazzo Ducale o ai pavimenti di marmo di San Giorgio Maggiore, e una collezione di opere d'arte e sculture (tra cui la sublime "Duna", un viso di ragazza ad occhi chiusi di Plensa, realizzata in "vetro seta" per Glasstress) che esemplifica il concept fondante dell'hotel, "Cultivating the Vanguard".
La giornata al St. Regis comincia con la colazione in terrazza, con vista su Punta della Dogana e la chiesa della Salute, indulgendo in Bellini e pancakes, protetti da lastre di perspex che danno l'illusione dello spazio aperto, di affacciarsi direttamente sul Canal Grande. Si prosegue con un caffè in giardino, d'estate un trionfo di rose, l'unico giardino aperto al pubblico affacciato sul Canal Grande di tutta Venezia. Per esplorare a fondo la città, ci si può rivolgere ai butler: tra i tour privati organizzabili c'è "Uncovering Carlo Scarpa", in un percorso che si snoda tra il negozio Olivetti di piazza San Marco, la Fondazione Querini Stampalia, l'Aula Baratto dell'Università Ca' Foscari, la Palazzina Masieri, la Biglietteria ai Giardini della Biennale e, per chi a Venezia si ferma per un pò, la Tomba Brion ad Altivole, in provincia di Treviso. Imperdibile l'ultimo drink all'Arts Bar: da provare, oltre al Santa Maria, reinterpretazione locale del cocktail per eccellenza dei St. Regis di tutto il mondo, il Bloody Mary, lo Chevalier, dedicato a Casanova.