Viaggi

Lusso e benessere, a Firenze

Completamente rinnovato, con una SPA ricavata tra le rovine di antiche terme romane, l’Helvetia & Bristol con Starhotels torna a essere una icona dell’hôtellerie.

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Non serve una giornata uggiosa, anche se, quando la porta girevole a pochi metri dalle boutique di via Tornabuoni si apre sulla hall con il camino scoppiettante, i velluti accesi e i colori caldi degli interni ti senti felicemente al riparo, in una casa lussuosa. Ed è questo l’Helvetia & Bristol, aperto nel 1885 a Firenze e tappa per i figli delle ricche famiglie europee durante il Grand Tour, ospitò artisti e poeti che frequentavano i suoi salotti: D’Annunzio, Montale, Pirandello così come la Duse, De Chirico e Stravinsky.

Spazi che hanno recentemente ritrovato il loro splendore, grazie a un completo restauro avvenuto dopo l’acquisizione da parte di Starhotels, e sono stati da poco ampliati aggiungendo un’area più contemporanea (l'ex contiguo Banco di Roma), il cui design è opera di Anouska Hempel. La nuova ala, oggi chiamata “Bristol” comprende oltre ad ampli spazi comuni, nuove camere e LA SPA - Helvetia & Bristol, dove un tempo c’erano le antiche Terme Capitoline della Florentia romana, le cui mura riaffiorano lungo il percorso benessere.

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In un salto temporale con il presente rivivono i bagni romani, oggi in travertino chiaro, con Calidarium (Hammam), Aquamotus (Vichy Shower), docce emozionali, Sudatorium (Sauna Finlandese), Frigidarium e Tepidarium (Stanza del Sale); quest'ultimo poggia su una pavimentazione in vetro da cui si possono ammirare le fondazioni di epoca medievale. Infine il Lacus Quietis, un’area dedicata alle piscine, con l’opera di video arte con landscape digitali di Felice Limosani, dove perdere la concezione del tempo magari subito prima di un massaggio rigenerante.

Da qui si sale direttamente alle 25 nuove camere, con mobili antichi abbinati a carte da parati con disegni originali, pavimenti in rovere bisellato, tessuti damascati in seta italiana e tende di taffetà, realizzati da maestri artigiani fiorentini, così come lampadari e opaline, letti a baldacchino in ferro battuto. 

L’area storica, oggi “Helvetia”, è anch'essa arredata con la collezione dell’hotel, ma composta da quadri sacri e con scene di caccia, stampe, specchi e poltroncine - come gli antichi loveseat -, e vasi cinesi che ricordano il gusto dell’epoca, oggi restaurati insieme a cassettoni, tavoli e comodini da Antonio Casciani, titolare di una bottega storica, e già collaboratore di istituzioni come gli Uffizi e il Metropolitan Museum of Art di New York, mobilio e oggetti che ben si abbinano ai pavimenti in rovere massello a spina ungherese, a contrasto con damaschi, passamanerie e velluti realizzati dall’Antico Setificio Fiorentino.

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Si estendono invece, in entrambe le aree le zone destinate alla ristorazione, a cura di Cibrèo Firenze, guidato da Giulio Picchi. Come nello storico Winter garden, un tempo salotto colto, oggi è al mattino sala colazioni, illuminata da un lucernario Art Déco, con ha pareti rivestite di  carta da parati disegnata dall’artista Ottavia Moschini, che fa rivivere scene di flora e fauna toscana in chiave chinoiserie di fine Settecento. E un tinello in stile toscano, progettato da Riccardo Barthel traboccante di dolcezze realizzate da Iginio Massari.

Durante la giornata cambia la sua funzionalità, così come cambia quella del Cibrèo Caffè, che è un nuovo punto di riferimento enogastronomico in centro città. Tra  pareti color petrolio, specchi e tavoli in legno su un pavimento del Cinquecento - che disegna fasce di mattonelle nere e colori cotto a spina di pesce - vengono serviti piatti della tradizione in veste contemporanea. Si inizia con  "Sott’Oli del Cibréo" e prosegue con i "Tagliolini Cacio e Burro" e la "Braciola taglio bistecca, frollata 40 giorni", entrambi piatti signature. E si allunga con le sue proposte anche nella hall, vicino al camino scoppiettante, con un "Pikki Burger con patate rustiche", ad accompagnare un bicchiere di vino. Più formale il nuovo cocktail bar e ristorante Cibrèo, aperto solo la sera, ma già tappa imperdibile, e non solo per gli amanti della bere miscelato.

Dopo cena si esce a far due passi, vicino a Palazzo Strozzi, ammirando la Cupola del Brunelleschi illuminata dalla luna. Nulla è lontano, gli Uffizi e le Cappelle Medicee, e anche l’Oltrarno con Santo Spirito e il Giardino di Boboli, lasciandosi condurre dal caso tra i vicoli e le atmosfere di Firenze.

 

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