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Colombia: alla scoperta di Cartagena, a partire dal suo hotel simbolo, il Santa Clara

La città colombiana incanta con i suoi edifici coloniali, il suo artigianato, ristoranti e locali dove la tradizione incontra la modernità.

Il patio
Il patio
Un dettaglio della lobby del Sofitel Legend Santa Clara
Un dettaglio della lobby del Sofitel Legend Santa Clara (Courtesy of Press Office)

Impossibile non lasciarsi sedurre dal fascino di Cartagena, la leggendaria Cartagena de Indias fondata nel 1533 da Pedro de Heredia, che nella sua storia subì anche l'assedio del più celebre corsaro dell'Inghilterra elisabettiana, Francis Drake. Fascinosa (e super instagrammabile) con le sue case colorate, i balconi coperti di fiori, i pati ombrosi, la musica e le danze afro caraibiche nelle piazze, le mura da cui ammirare la sera il tramonto del sole nel mare, il rumore di fondo degli zoccoli dei cavalli e delle ruote della carrozze, i tanti ambulanti che vendono panama, mochila, le strepitose, golosissime arepas.

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Il patio del Sofitel Legend Santa Clara
Un dettaglio del Sofitel Legend Santa Clara
La piscina del Sofitel Legend Santa Clara

Di giorno, per sfuggire al caldo e all'umidità, si può partire alla scoperta delle tante isole del Rosario o della spiaggia caraibica di Barù, ma per vivere la città al meglio è essenziale un albergo nel centro storico, dove poter fare frequentemente ritorno, per concedersi pause di super relax ai bordi di una piscina di grandissime dimensioni o nell'ombra del patio coloniale. Come l'iconico (e una volta tanto l'aggettivo è pienamente giustificato) Sofitel Legend Santa Clara, situato in quello che era il convento, fondato nel 1621,  delle Clarisse , e in una struttura adiacente ottocentesca. La parte storica, un chiostro in stile coloniale spagnolo, dalle mura tra arancio e terracotta, costruito attorno a un giardino  lussureggiante come una giungla, è la più suggestiva. E' magnifico far colazione a base di croissant al cocco e al mango e caffè Quindio tra palme e banani la mattina, come fermarsi per un drink la notte. E' qui la suite Botero, con bellissimi scatti in bianco e nero dell'artista, e la sua firma incorniciata (il décor è firmato dalla figlia arredatrice). Nella parte più moderna le stanze sono ariose, luminose, ultraconfortevoli, in una rasserenante palette di neutri. Il ristorante 1621, in quello che era il refettorio delle monache,  regno dello chef Dominique Oudin, è uno dei più reputati della città. 

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Vasi del Centro Artesano
Cestini al Centro Artesano
Un dettaglio dello shop di Silvia Tcherassi

Cartagena è anche super interessante per lo shopping, con un artigianato straordinario, prodotto da diverse tribù di tutto il Paese, (vasi, amache, panama, mochila, cestini). Se oggi il turismo favorisce la comparsa anche di oggetti scadenti e omologati, sia dagli ambulanti che nei negozi, dal Centro Artesano a Cano a Pirawe,  si trovano ancora oggetti meravigliosi. 

Tra le boutique di moda, merita una visita quella di Silvia Tcherassi, stilista colombiana tra le più celebri e figura fondamentale nel rilancio internazionale di Cartagena. La presenza sempre più importante nel brand della figlia Sofia ne ha favorito l'evoluzione verso uno stile più easy e internazionale, nel rispetto del savoir faire artigianale    

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