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L'intervista a Presnel Kimpembe, difensore del Paris Saint Germain

Il titi Kimpembe si racconta, dalla banlieue al Parco dei Principi, il mitico stadio del Paris Saint-Germain.

Presnel Kimpembe. Camicia stampata, FENDI; orologio, ORLINSKI X HUBLOT.
Presnel Kimpembe. Camicia stampata, FENDI; orologio, ORLINSKI X HUBLOT.

Text by MATTEO SPAZIANTE
Photography NICOLAS GERARDIN
Styling ROMUALD PREMIER

La storia di Presnel Kimpembe è quella di tanti francesi di seconda generazione, ma nel mondo del calcio è quasi una eccezione: emergere nella squadra di calcio del Paris Saint-Germain non è cosa da tutti, men che meno arrivando dalla periferia di Parigi, né dal settore giovanile del club. Eppure il difensore ci è riuscito, partendo da Beaumont-sur-Oise, fino ad arrivare ad indossare la fascia da capitano del PSG, oltre ad alzare la Coppa del Mondo in Russia con la Francia nel 2018. Nato il 13 agosto 1995, da padre congolese e madre haitiana – il nome lo ha preso dal nonno materno –, Kimpembe già da bambino aveva le idee chiare. Fin dai sei anni, da quando muoveva i primi passi calcistici nello stadio Louis-Larue della vicina Éragny, nella sua testa aveva un solo obiettivo: giocare nel Paris Saint-Germain. A dieci anni, nel 2005, riesce ad entrare nel settore giovanile dei parigini. Anche se allora i suoi idoli non erano difensori, ma giocatori come Ronaldinho, Okocha e Nené, pure Ronaldo. D’altronde, da giovane giocava come attaccante – in fondo chi da piccolo non vuol fare solo gol? –, venendo poi spostato sulla fascia sinistra e infine al centro della difesa, ruolo dove poi è esploso. Ma non è stato facile arrivare al top. Colpa soprattutto di un fisico particolarmente fragile prima dei 16 anni, tanto che gli stessi dirigenti del club pensavano non avesse le caratteristiche per poter arrivare fino in prima squadra. Ogni volta sembrava esserci una scusa per non dargli spazio: troppo magro ma anche troppo giovane, o troppo qualcos’altro. Anche perché, nel frattempo, alcuni suoi compagni coetanei stavano già spiccando il volo: a 17 anni ad esempio Rabiot ha firmato il suo primo contratto da professionista con il PSG, mentre a 19 anni Coman, suo ex compagno di stanza, è volato alla Juventus.

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Camicia con profilo logo, FENDI.

LA SUA storia È QUELLA DI TANTI
francesi DI SECONDA GENERAZIONE, MA NEL MONDO DEL calcio
EMERGERE NEL PSG arrivando DALLA perfieria DI PARIGI NON È COSA DA tutti.

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Trench e camicia con profilo logo, FENDI.

NON SOLO calcio: AL CINEMA È STATO doppiatore IN “SPIDER-MAN: INTO THE SPIDER-VERSE” E HA LANCIATO LA COLLEZIONE STREETWEAR PK3 PARIS.

Il tutto mentre Kimpembe rimaneva nella squadra riserve. A poco a poco, però, Presnel è riuscito a ritagliarsi il suo spazio, con i primi minuti con i professionisti nell’ottobre 2014, diventando un “titi”a tutti gli effetti (come chiamano i ragazzi usciti dal settore giovanile del PSG). Nel marzo 2015 arriva il primo contratto da professionista. Ma è nella stagione 2016/17, sotto la gestione del tecnico spagnolo Unai Emery, che inizia ad entrare in pianta stabile tra i “grandi”. E l’esplosione definitiva ha una data precisa, il 14 febbraio 2017 quando il PSG ospita al Parco dei Principi (lo stadio di Parigi, ndr) il Barcellona di Messi, Suarez e Neymar. Nonostante però i big di fronte, Kimpembe, schierato accanto a Marquinhos, non trema e i francesi dominano: un 4-0 che sarà ribaltato al Camp Nou al ritorno, quando però il centrale sarà sostituito da Thiago Silva. «È la partita che ha segnato la mia nascita calcistica a livello internazionale». La Champions resta, però, il cruccio dei parigini, visti i successivi flop nonostante gli investimenti della proprietà qatariota e l’arrivo di Kylian Mbappé. In patria, invece, il PSG domina (sei titoli tra il 2014/15 e il 2021/22). Nel 2018 arriva la prima presenza di Presnel con la nazionale francese, dopo aver giocato anche nell’under 20 del Congo. Poi trionfa con la Francia in Russia. Meno positiva invece l’esperienza a Euro 2020, quando gioca da titolare tutte e quattro le partite dei transalpini, usciti però agli ottavi di finale contro la Svizzera. Non solo calcio: Kimpembe è stato nominato in un singolo di Vegedream Ramenez venendo citato come “Maestro Kimpembe” (il che gli è valso appunto il soprannome di “maestro”) mentre al cinema è stato doppiatore nel film “Spider-Man: Into the Spider-Verse” e nel giugno 2020 ha lanciato la sua collezione di streetwear chiamata PK3 Paris.

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