Hommes

Peter Do il menswear d'avantgarde

Il portfolio "Menswear new wave" presenta i creativi che stanno portando avanti un cambiamento del vestire maschile “altro” rispetto a quello dei mega brand. In una visione di mascolinità multipla, raccontata ridisegnando i confini tra arte, moda e artigianalità. Guardando a grandi disruptive come Vivienne Westwood, Claude Montana, Jean-Paul Gaultier e Lee Alexander McQueen.

Peter Do by Mario Sorrenti
Peter Do by Mario Sorrenti

Basato nel cuore del Garment District di New York, Peter Do è un brand che sostiene attivamente la community del quartiere simbolo della moda. Peter Do, tra i designer preferiti di Zendaya, Solange e Beyoncé, ha lanciato il marchio nel 2018 con un gruppo di amici, condividendo oltre che l'estetica avant-garde, un impegno etico e il desiderio di costruire un marchio di lifestyle e non solo un fashion brand. Nato in Vietnam, Do si è trasferito nella periferia di Filadelfia all’età di 14 anni, per poi studiare al Fashion Institute of Technology di New York dove ha ricevuto il primo “LVMH Graduate Prize” nel 2014. Dopo la laurea, Do ha lavorato a Parigi nell’atelier di prêt-à-porter di Celine sotto la direzione di Phoebe Philo, per poi tornare negli Stati Uniti come design director presso Derek Lam. Lo stilista fa parte della classe di co-vincitori del Premio “LVMH 2020”,è stato candidato al “CFDA Emerging Designer Award 2020”, candidato al “Designer of the Year Award 2021”, nonché finalista del “Premio Woolmark 2022” e finalista del Premio “ANDAM 2022”. Sin dalla sua prima collezione per l’autunno inverno 2019, è la giacca da abito con la schiena nuda a farsi notare e diventare un topos creativo che il designer introduce e rielabora per ogni collezione. Inizialmente concentrato sulla linea di abbigliamento femminile, ha trasposto gli stessi concetti di moda fluida e unisex anche per la silhouette uomo, introdotta due stagioni fa. I pilastri dello stile di Do partono dalla maestria sartoriale con cui elabora ogni capo della collezione, orbitando attorno a nozioni di ispirazione architettonica e tessuti che enfatizzano il comfort, per sole due collezioni all’anno, senza resort o pre-fall come la maggior parte dei brand. Sicuramente le esperienze lavorative passate di Peter Do sono un punto di riferimento per il suo lavoro attuale: sottrazione come fil rouge, niente massimalismo ma nemmeno minimalismo,parola che lo stesso stilista non considera nel suo vocabolario quando si tratta della sua moda. Peter preferisce infatti parlare di essenzialismo. Sottile ma presente, la differenza sta nel concetto: mentre il minimalismo cerca di ridurre il più possibile, l’essenzialismo si concentra sul nucleo dell'idea, o meglio, sull’essenza. Questo è facilmente visibile nella collezione autunno inverno 2023, con giochi di layering,linee sharp e toni freddi, bianco, nero e i metalli. Influenze che derivano dalla scuola di Martin Margiela, e dalla lezione di Ann Demeulemeester e che hanno reso quasi inevitabile la nomina dello stilista a direttore creativo di Helmut Lang. La sua (attesissima) collezione di debutto, la primavera estate 2024, ha sfilato durante la settimana della moda di New York. 

Peter Do FW23 (Courtesy of Peter Do)
 

Tags

Articoli consigliati