Muore a 91 anni Nino Cerruti
Stilista, imprenditore, uomo di stile. Nino Cerruti lascia oggi un vuoto incolmabile nella storia della moda italiana. Creò pantaloni per Coco Chancel, abiti per Richard Gere, era amico di celebrity e artisti. La sua visione lo porterà negli anni a essere uno scopritore di talenti sopraffino, a partire da un giovane ed esordiente Giorgio Armani che assoldò senza riserve per disegnare la linea Hitman negli anni '70
Oggi è morto Nino Cerruti, lo stilista e imprenditore biellese che ha segnato il mondo della moda con il suo estro e le sue intuizioni. Le cause della sua scomparsa ancora non sono state rese nota dai portavoce ufficiali della famiglia Cerruti. Lo avevamo intervistato insieme a Kim Jones per parlare dell'emotional dressing, il vestirsi partendo da un'emozione che si esprime nel look.
Nino Cerruti, famoso come ideatore del “Casual Chic”, una moda glamour e lussuosa che conquista il mondo e il mercato con uno stile unico e coinvolgente, ereditò l'azienda di famiglia il Lanificio Cerruti poco più che ventenne. Fu il primo a credere nel talento di un giovane Giorgio Armani quando gli affidò la direzione creativa di 1964 per Hitman, il brand che lanciò con i tessuti di famiglia, e che proseguì fino al 1970, fu di sicuro l'esperienza formativa fondamentale per il futuro di Re Giorgio. A seguire vola a Parigi per lanciare la prima linea couture maschile in assoluto, facendo sfilare uomini e donne con gli stessi abiti e look, anche perché chi conosceva il Signor Nino, come ci aveva raccontato anche Pino Lerario di Tagliatore in un'intervista esclusiva, sapeva che il Signor Nino, come veniva chiamato affettuosamente da tutti, non aveva pregiudizi nei confronti della moda e non precludeva alle donne di indossare abiti maschili, anzi sosteneva le rendessero più interessanti e attraenti. "Quello per i tessuti è un amore da harem anche perché li vivo sia nell’anima sia nella matericità" dichiarò in un'intervista. E in quanto grande estimatore della materia prima con cui si costruiscono i sogni, cioè gli abiti, che era lui a fare i pantaloni per Coco Chanel: "Andavo da lei molto discretamente insieme con il mio modellista di Parigi. Le prime volte si trattava di scegliere i modelli e prendere le misure poi le proponevo tessuti particolari. Coco rappresentava uno status symbol, è forse l'unica persona che è riuscita a mettermi in soggezione".
Nel 1967 nasce la Cerruti 1881 (un omaggio all'anno di fondazione originaria dell'azienda), cui si affianca la boutique monomarca in place de la Madeleine, il primo negozio di prêt-à-porter dove si trovavano sia le collezioni maschili e femminili. E dopo Parigi arriva l'interesse di Hollywood. Nino Cerruti è il designer preferito dalle star, dalle cerimonie dell'Oscar al Festival del Cinema di Cannes, compare addirittura nel film “Holy Man” "Il Genio", con Eddy Murphy, dove impersona se stesso, anche perché Nino negli anni affina la sua conoscenza dell'inglese fino a non avere nessuna barriera linguistica.
Cerruti veste per la prima volta gli interpreti “Romancing the stone”, con Kathleen Turner e Michael Douglas. È l’inizio di un lungo sodalizio tra lo stilista e le star. Grazie al suo approccio innovativo alla moda portata sul grande schermo, Nino Cerruti diventa uno degli stilisti più prolifici e crea abiti esclusivi per moltissimi film (da "Air Force One" a "Die Hard", da "Proposta Indecente" a "Philadelphia", da "Basic Instinct" a "Il Silenzio degli Innocenti".
Perfino gli abiti di Richard Gere in "Pretty Woman" sono suoi, e perfino quelli di "Wall Street". Tra i fan dell'eleganza del Signor Nino, che sapeva mixare un cappello da cowboy alla giacca sartoriale, che non rinunciava alle bretelle e ai calzini colorati, c'erano Harrison Ford, Jack Nicholson, Bruce Willis, Robert Redford, Tom Hanks, Sharon Stone, Michael Douglas, Jeremy Irons, Diane Keaton, Marcello Mastroianni, Clint Eastwood, Sean Penn e Hugh Grant.
Negli anni 90' ingaggia perfino una giovanissima Kate Moss, ne riconosce la bellezza grunge e delicata al tempo stesso, e la fa diventare protagonista della campagna Cerruti 1881, negli anni 2000 si cimenta dell'interior design con Baleri Italia, insieme a Vico Magistretti, mentre nel 2018 arriva l'ingresso del fondo londinese Njord Partners, con l'obiettivo di portare l'azienda verso politiche di innovazione e sostenibilità. Il Signor Nino è stato una fonte d'ispirazione proprio a partire dal suo personalissimo stile, che nel 2015 divenne una mostra a cura di Angelo Flaccavento per Pitti ospitata al Museo Marino Marini, con cui Pitti Uomo N.88 ha reso omaggio al presidente dell'omonimo Lanificio di Biella con il Premio alla Carriera.