Pop culture

Victoria Beckham compie 50 anni ed è queen assoluta

Più bella, consapevole e powerful di prima, dai figli al beauty, al ruolo di imprenditrice e designer, quali sono i passi che l'hanno portata sin qui

Victoria Beckham autunno inverno 2024-25 parigi
All'uscita finale, in stampelle, durante la sfilata della collezione autunno inverno 2024-25 (Courtesy Getty)

Il viaggio di Victoria Beckham da pop star a icona della moda di successo è la prova che le attesta un grande lavoro e determinazione. Oggi nessuno mette più in discussione quanto valore e talento abbia infuso nell’ecosistema creato a sua immagine e somiglianza: un brand di moda e beauty raffinato con una famiglia unita al suo fianco. Non ultimo quello spiccato senso per la comunicazione. Mai troppo sopra le righe, sempre un passo indietro, spesso a voce bassa. In una parola, posh. Beckham è stata capace di modulare un modus di stare sotto ai riflettori finemente ponderato e bilanciato in stretta relazione ai tempi correnti. Undestated nonostante il benessere, i brillanti, l’altissima qualità in tutto ciò che fruisce e condivide con il suo seguito. 

Oggi Victoria Beckham compie 50 anni e siamo certi che il bilancio sia tutto in positivo. L’abbiamo vista uscire a prendersi gli applausi in stampelle alla fine della collezione autunno inverno 24/25 con la dignità di una lady in stiletto. Nemmeno un piede rotto la può fermare. 

Da icona pop a guru del bon vivre, è Victoria Beckham power

Victoria Bbeckham nel 2011 libro Learning to Fly
Durante la promozione del suo primo libro "Learning to Fly. The Autobiography." nel 2001 (Courtesy Getty)

Terminata l'avventura con le Spice Girls nel 2000, Vctoria Beckham giovane e bramosa di riuscire, prova ancora nella musica con la consapevolezza recondita che altro di buono e diversificato l'attende. Scrive libri, fa consulenze, crea linee di abbigliamento dallo stile decisamente urban e casual. Nel 2001 pubblica per Michael Joseph la sua autobiografia, Learning to Fly. The Autobiography. una spinta motivazionale che la rilancia agli occhi del marcato vorace. Se nel 2005 esce sul mercato VB Rocks, una linea di jeans contraddistinti da un fitting femminile e ricco di dettagli, nel 2006 crea insieme al marito David DVB Style per arricchire l'abbigliamento con i profumi. Un anno dopo, il 2007, dà alle stampe il secondo libro That Extra Half an Inch: Hair, Heels and Everything In Between (Penguin Books), un manuale di consigli di moda e bellezza che ha riscosso un buon successo in Gran Bretagna. La strada ormai è segnata per sempre. 

Nel 2017 anche il primogenito dei Beckham, Brooklyn, pubblica per Penguin What I See, un libro fotografico randomico della vita di un giovane privilegiato che prova a emergere in un mare di pregiudizi. "a book for teenagers, by a teenager" dirà Francesca Dow, managing director of Penguin Random House Children’s per tamponare le critiche e i commenti a un progetto così ardito e ambizioso. Sipario. 

Victoria Beckham figli, il vero motore sono loro

 

Ed è proprio così. Brooklyn, 25 anni nato nel 1999, Romeo nel 2002, Cruz nel 2005 e Harper nel 2011 (ne compie 13 a luglio di quest'anno) sono il motore di tutto, la sua fan base. Seduti in prima fila alle sfilate di Victoria Beckham brand, insieme al papà David e la new entry Nicola Peltz, moglie di Brooklyn, la supportano con grande entusiasmo. 

Victoria Beckham oggi e sempre queen dell'eleganza understated

Victoria Beckham e lo stile understated nel 2016 a NY
Victoria Beckham bianco in stile understated
Victoria Beckham e lo stile understated nel 2016 a NY dopo la sfilata spring summer del suo brand e un anno dopo in total white e camicia bianca. Come la porta lei, nessuna.(Courtesy Getty)

Il senso per la moda di Victoria Beckham lo conosciamo bene. Nel tempo quello stile bold orientato a un certo minimalismo è diventato un trademark così a fuoco da generare un seguito di appassionati e fan via via sempre più nutirito. Da quando ha fondato il brand eponimo nel 2008, Beckham ha dato il via a un'incetta di premi e riconoscimenti: nel 2011 la categoria “Best Designer Brand” ai British Fashion Awards, il premio “Accessories Designer of the Year” agli UK Glamour Women of the Year Awards e il riconoscimento “Emerging British Luxury Brand” ai Walpole Awards. Insomma, lo snobismo del fashion system aveva deciso di "averla vista" e dunque di supportarla e sostenerla. La joint venture tra Victoria Beckham e Simon Fuller XIX Entertainment Ltd. ha decisamente portato ottimi risultati. Ma c'è stato un momento chiave che ha segnato un cambio di direzione definitivo di quel riflesso identiario pubblico ancora troppo cromato. Quando, nel 2016 durante la New York Fashion Week, raccoglie gli applausi post sfilata in scarpe basse e volumi oversize totalemente radical chic. Senza tacchi e silhouette disegnata. Il trapasso a quell'intellettualismo estetico è stato decisivo per passare dal ruolo fashion victim a deus ex machina del sistema moda.

Victoria Beckham oggi, tra beauty e YouTube

 

L'universo VB si completa davvero nel 2019 con il comparto Victoria Beckham Beauty una linea trasversale che include prodotti per la cura della pelle, trucco e fragranze. È un successo che cresce ogni giorno. E il segreto è sempre uno: la credibilità di chi il mondo beauty lo conosce e lo vive costantemente, in un bagno di vanità che qui è leggittimato e necessario. Dopo un momento di difficoltà durante la stasi della pandemia, oggi è tutti gli effetti un brand di riferimento del movimento della clean beauty. E a supporto di una narrazione efficace e trasversale il canale YouTube Victoria Beckham è un vero e proprio tesoro di clip di racconto e svelamento di contenuti backstage sia del brand che della designer. 

Victoria Beckham e il suo best fashion moment ever 

Victoria Beckham posa nella shopping bag di Marc Jacobs ritratta da Juergen Teller nel 2008
Victoria Beckham e Juergen Teller nella campagna 2018
Victoria Backham campaign 2018 by Juergen Teller
Modella per Marc Jacobs nella campagna SS 2008 fotografata da Juergen Teller. 10 anni dopo la scena si ripete ma i loghi cambiano (Courtesy Marc Jacobs, Victoria Beckham)

Possiamo considerarlo un capitolo della storia della comunicazione moderna di meta-moda? Certo che sì. Nel 2008 Victoria si lascia ritrarre "oggettivata" da Juergen Teller per la campagna spring summer di Marc Jacobs in una citazione della lettura del femminile di un altro maestro della fotografia di moda, Guy Bourdin. È sicuramente un'operazione curiosa, di interscambio e decostruzione dello stereotipo perfettino e composto di cui Beckham si era servita sino ad allora, utile a rilanciarla in un nuovo registro agli inizi della sua seconda vita di fashion designer. Quell'ironia british fortunatamente non con il tempo si esaurisce, anzi. Dieci anni dopo, in occasione del debutto londinese del suo brand, la designer ricrea la stessa situazione triangolando con gli stessi protagonisti e soprattutto con la complicità di Jacobs che accetta di essere affettuosamente "plagiato". Da quella serie di scatti fu creata una t-shirt teaser venduta a ridosso della sfilata, andata ovviamente a ruba. All'interno del progetto virale uno slot nello store londinese dove Victoria alle casse si è dedicata a imbustare quella maglietta che la raffigura dentro alla shopping bag del suo brand e metterla per davvero dentro alla shopping bag del suo brand. Myse en abyme. 

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