Nicole Kidman, tra ritorni e progetti TV, è lei la queen di Hollywood

All'età di 13 anni era già alta 175 centimetri. Per quell'età un super potere oppure una anomalia della crescita, di sicuro una grandissima fonte di stress e disagio. Oggi da adulta l'attrice ne parla apertamente tanto è vero che in un recente articolo uscito sul Times, si assume la responsabilità di puntare l'indice, a nome di tutte le "altissime", in direzione dell'elefante nella stanza: tutt*, presto o tardi, hanno mentito sulla propria altezza. Basta con le paranoie. Che fosse al rialzo o al ribasso, esattamente come nelle prime audizioni dove decurtava volentieri qualche centimetro per non impressionare troppo i direttori casting, per lei fu di conforto ammirare sul grande schermo colleghe e maestre di vita come Sigourney Weaver (1,82), Uma Thruman (1,81) e, non ultima, Gwendoline Christies (1,91). Tutte meravigliose dee. 

Possiamo definire quella di Kidman una famiglia allargata? Sì. Se Isabella e Connor sono i figli adottati insieme a Tom Cruise tra il 1992 e il 95, Sunday Rose e Faith Margaret avute nel 2008 e nel 2010 insieme all’attuale marito, il cantante folk Keith Urban, allora l’affollato quadretto si completa nella direzione giusta.

Privacy assoluta su di loro come è giusto che sia, anche sulle scelte de pargoli orami diventati dei giovani adulti. Sia Bella che Connor, ad esempio, sono seguaci della fede scientology come il padre e su questo Kidman non ha mai espresso in pubblico alcun tipo di commento né contro e né a favore. Quanto a Urban, lui e Kidman sono felicemente spostati da 2006, seppur ingabbiati in una serie di regole ferree atte a preservare e proteggere la loro unione. Se all’inizio gli accordi prevedevano una distanza della coppia non oltre le due settimane, oggi sono scesi drasticamente a tre giorni con una riduzione estrema alle 24 ore se le distanze geografiche del momento non frappongono troppi oceani di mezzo. Non da poco la contitio sine qua non per lui di osservare astinenza da alcohol e droghe pena la perdita del patrimonio di lei per la coppia. La rettitudine di Kidman ha imposto il divieto di scriversi messaggini: se vuoi parlare con me, mi chiami. 

Il regalo di nozze di lui? La prima edizione di “Wuthering Heights” - Cime Tempestose - di Emily Brontë presa all’asta da Sotheby’s per la modica cifra di 200 mila dollari. Quanto amore. 

Appena dopo il divorzio dal primo marito Tom Cruise, Kidman ha avuto qualcosa di più di un affair con uno dei sex symbol dell’universo musicale. Un certo Lenny Kravitz. Era il 2002-3, forse volevano cose diverse e per quanto il mondo intero fosse ipnotizzato dalla strana coppia, non arrivò nessuna conferma ufficiale tanto che poi il flirt è evaporato senza creare troppi danni. Tempo dopo è stata la stessa Kidman ad aprire le maglie per fare luce sul suo passato. Insieme alla di lui figlia Zoë sul set di Big Little Lies ammise candidamente di conoscerla già sin dai tempi in cui era fidanzata di Mr. Kravitz. Touché.

La protervia con cui Kidman si è dedicata e si dedica alla consistenza e alla credibilità delle prove d’attrice è nota. Impegno, preparazione e sacrificio. Ogni progetto di rilievo in cui è coinvolta vede nella procedura di trasformazione e immedesimazione nel personaggio una similitudine con quella militare. Fa scelte scomode, quindi di valore, in funzione in primis dello sguardo cinico della critica di settore. Quale attore e attrice non sogna un ruolo perfido e diabolico con cui affrancarsi da scelte pregresse magari più banali e sdolcinate? Da Kubrick con Eyes Wide Shut del 1999 dove la vita privata coniugale di Cruise-marito e Kidman-moglie è stata macinata in quanto materiale vivo per sfamare le dinamiche morbose tra i personaggi protagonisti della storia, al lavoro di umiliazione del personaggio scandagliato per Lars Von Trier in Dogville del 2003. Pensiamo a come un’istrionica come Bjork sia rimasta traumatizzata dall’aver lavorato con il regista danese solo tre anni prima nel ruolo di Selma in Dancer in The Dark senza aver minato certezza alcuna nella Kidman nel procedere con il film. Altro fatto celebre: per riuscire a entrare nel corsetto di uno degli outfit à la Belle Epoque in Moulin Rouge! di Baz Luhrmann del 2001, Nicole Kidman con la fissa di voler sfoggiare lo stesso vitino da vespa di Vivien Leigh in Via col Vento, cioè di soli 45 centimetri, a furia di chiedere alle costumiste “più stretto, più stretto” finisce col rompersi una costola. Uno degli abiti del film è attualmente in mostra a Milano a Palazzo Citterio in Swarovski - Master of Light: from Vienna to Milano (sino al 14 luglio. 

Ed è pure noto quanto Kidman non sia avvezza ad avere una controfigura nelle scene di nudo. Se poi per Ritorno a Cold Mountain del 2003 di Anthony Minghella ha interpretato una pianista, forse è scontato sottolineare che per l'occasione abbia imparato e perfezionato a suonare con piena dignità anche quei mitici tasti in black and white.

Last but not least recuperiamo un documento cinematografico che suggella l'amicizia solida e duratura tra due macro attrici come la nsotra Kidman e Naomi Watts. La leggenda narra che le due si siano incontrate a un provino per una campagna di costumi da bagno e in seguito scritturate entrambe nel cast del film Flirting uscito nel 1991 per la regia dell'australiano John Duigan. Insieme alle due biondine, una giovanissima Thandie Newton e Noah Taylor, anche lui australiano. Una pellicola parte di una trilogia autobiografica basata sulla vita del regista imperniata nelle dinamiche di crescita, scoperta e frustrazione degli adolescenti. Quanta tenrezza.