Emily Blunt compie 43 anni: lo sguardo fulminante con cui ruba sempre la scena
Inglese americanizzata, il 23 febbraio Emily Blunt compie 43 anni: recap del suo percorso prima e dopo Il Diavolo veste Prada.
Con la proverbiale frase "io non mangio carboidrati" ne Il Diavolo veste Prada abbinata a quello sguardo gelido e cinico, Emily Blunt è diventata famosa e al contempo meme di quella peculiare bitch face che sotto sotto nasconde un cuore d'oro. Inglese, ma trapiantata in America, 43 anni il 22 febbraio, un marito amatissimo, l'attore e regista John Krasinski, il mitico Jim Halpert nella serie The Office, due figlie, e tanti film all'attivo scientificamente tenuti alla larga da clichè prevedibili. Mary Poppins esclusa. Emily Blunt oggi non può davvero lamentarsi del percorso fatto sino ad oggi grazie anche e soprattutto a una caratteristica della sua espressività, lo sguardo. E se anche l'avventura recitativa è iniziata per correggere una invalidante balbuzie, si è trattato di un tempo relativamente breve utile a far emergere il suo punto forte: quello che lei stessa definisce "occhietti furbi". Nel 2011 diventerà pure testimonial del profumo Opium di Saint Laurent dove lo script prevede per lei la capacità di riuscire a domare un felino pericoloso come il leopardo custode della preziosa boccetta con il solo sguardo. Touché.
Nel quadro generale di Emily Blunt, il marito John Krasinski è un tassello fondamentale. Fresco di nomina "Uomo più sexy del mondo" da parte della rivista People, il loro sodalizio, oltre ai figli, ha superato anche lo scoglio più invalicabile, quello di lavorare insieme. A quanto pare sgombro di competizione ma sostenuto da stima e sostegno reciproco, li ha visti insieme già in 3 film: A Quiet Place 1 e 2, genere horror-sci-fi ,e IF- Gli Amici Immaginari, un fantasy dramedy interamente scritto, diretto e prodotto da Krasinski. Unire vita privata e lavoro è piuttosto pericoloso se non c'è un'intesa più che solida ed evidentemente loro ce l'hanno. È noto il discorso di ringraziamento smieloso e riconoscente ai Sag Awards 2019 da parte di Blunt appena premiata per l'interpretazione della madre di famiglia di A Quiet Place che ha commosso fino alle lacrime il marito regista del film. "Sono così fortunata a stare con te e aver fatto questo film insieme".
Sentimentalismi a parte, celebriamo il talento e il magnetismo di Emily Blunt con i film d'esordio e meno recenti dove è palese ed evidente di come sia in grado di rubare letteralmente la scena.
A quiet place (2018)
Nel film diretto dal marito John Krasinski, Blunt ci regala una delle intepretazioni più intense della sua espressività. Una famiglia vive nel silenzio totale per nascondersi da predatori alieni privi di vista ma dotati di un udito ultra sensibile. Sapendo che anche il minimo sussurro può portare alla morte, Evelyn (Blunt) e Lee devono trovare un modo per proteggere i loro figli. Scena madre: lei incinta affronta travaglio e parto nella vasca da bagno di casa soffocando spasmi e dolori in un devastante silenzio.
My Summer of Love (2004)
Film d'esordio di Emily Blunt, My Summer of Love diretto da Paweł Pawlikowski, è il racconto di un'ossessione, della lotta per l'amore e la fede in un mondo dove sembra impossibili ottenerli e realizzarli. Mona (Natalie Press) conosce Tamsin (Blunt), una bella ragazza, misteriosa e seducente, che passa nel villaggio dello Yorkshire per le vacanze estive. Ognuna delle due ferita e delusa, si apre verso l'altra in un'amicizia che diventerà rifugio e anche amore sino a lambire un bruciante disincanto. Definito new-queer-cinema.
Dan in Real Life (2007)
Un giornalista vedovo con tre figlie (Steve Carell, il cinico capo-ufficio di The Office) e redattore di una rubrica di consigli utili per i genitori, incontra l'affascinate Marie (Juliette Binoche), di cui si innamora perdutamente. La donna, però, è la nuova fidanzata di suo fratello Mitch. Cosa c'entra Emily Blunt? C'entra eccome. Lei appare poco ma quel poco scuote l'intero arco narrativo dei protagonisti. Ruthie "Pig Face" Draper, questo il suo nome, si paleserà come blind-date di Carell esibendosi in una scena di ballo piuttosto esplicita. Come rubare la scena in tre, due, uno.