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Al cinema: "Olga", storia di una ginnasta ucraina ai tempi di piazza Maidan

Presentato alla Settimana della Critica a  Cannes, il film di Elie Grappe in uscita l'8 giugno racconta la partecipazione ai Giochi Europei di una ginnasta ucraina adolescente, mentre sua madre e i suoi amici sono coinvolti nella ribellione di piazza Maidan del 2013 

Anastasia Budiashkina
Anastasia Budiashkina
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Un frame del film
Anastasia Budiashkina

Inutile chiedersi se il film di Elie Grappe sarebbe stato selezionato alla Settimana della Critica di Cannes e se il film sarebbe stato altrettanto rilevante senza l'attuale guerra in Ucraina. Certo è che il regista aveva iniziato a scriverlo nel 2016, e le riprese erano state interrotte dal Covid. A vederlo oggi, colpisce soprattutto per il forte senso di identità nazionale e per l'assoluta determinazione dei personaggi nel portare fino in fondo quello che si sono proposti. Così la madre della protagonista, una giornalista che denuncia la corruzione del regime di  Viktor Janukovyč, porta avanti senza esitazioni il suo ruolo di testimone anche se cercano di ucciderla investendola all'inizio del film e la massacrano di botte durante le proteste di piazza Maidan, la protagonista quindicenne Olga dimostra una concentrazione di ferro nell'allenarsi per i Giochi Europei, affrontando la lontananza dalla madre, la solitudine e l'esclusione di cui è fatta oggetto dalle compagne di squadra in Svizzera, fino a riuscire a vincere mantenendo la concentrazione totale nella prova nonostante l'aver appreso una notizia terribile subito prima della competizione, mentre la sua migliore amica Sasha rinuncia a competere per denunciare in mondovisione quello che sta succedendo in Ucraina, il massacro da parte delle forze di polizia dei dimostranti della piazza. 

Le proteste scoppiarono inizialmente nel novembre 2013 dopo che il presidente Viktor Janukovyč scelse di non firmare, al vertice del partenariato orientale a Vilnius, un accordo di libero scambio e di associazione politica con l'Unione europea , optando piuttosto per legami più stretti con la Russia. Grappe ha utilizzato per rievocarle filmati di dimostranti dell'epoca, proprio come ha scelto di non utilizzare delle attrici, ma riserve del team di atletica ucraina per i ruoli di Olga (interpretata da Anastasia Budiashkina) e della sua migliore amica, mentre gli allenatori e alcune delle atlete della squadra svizzera nel film sono effettivamente membri del team nazionale svizzero. 

 «Mi interessava filmare la passione di un’adolescente, il suo corpo in azione, e il conflitto tra i suoi problemi personali in relazione a quelli collettivi. Esplorare il potenziale legame tra i confini individuali e quelli geografici. Lì è nata l’idea di "Olga", ovvero di realizzare un film sull’esilio, su una giovane eroina che non sente di appartenere più a nessuna patria», ha dichiarato il regista. «Uno sport così preciso e codificato è molto interessante da filmare - ci sono momenti quali la respirazione prima di performare una figura, lo sguardo, le esitazioni, gli sbagli». Brava, nel suo silenzio, nella sua durezza con sé stessa, negli improvvisi scoppi di bisogni emotivi normalmente tenuti sotto controllo,  Anastasia Budiashkina 

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