Giornata mondiale della poesia e l'anniversario della nascita di Alda Merini
La giornata dedicata alla poesia e primo giorno di primavera è anche l’occasione per ripercorrere e onorare l’opera della poetessa italiana Alda Merini, nata proprio oggi 21 marzo.
Oggi è 21 marzo è la giornata mondiale della poesia, ed è stata istituita nel 1999 dall’Unesco proprio con l’intento di valorizzare un linguaggio universale necessario a promuovere il dialogo interculturale in tutto il mondo. Anche se purtroppo il genere poetico oggi è sottovalutato nel panorama delle forme d’espressione artistica, è anche vero che la storia della letteratura ne ha sempre premiato il talento. Questa giornata coincide anche con il compleanno di una grande poetessa Italiana del ‘900, Alda Merini, che coltiva il suo talento poetico sin da giovanissima diventando un’icona dei salotti letterari milanesi. Nel 1953 esce la sua prima raccolta, dal titolo “La presenza di Orfeo”. La sua produzione, intervallata dalla difficoltà della malattia mentale e dei ricoveri, vede un periodo particolarmente ricco tra gli anni ’80 e i primi anni del 2000: appartengono a questa lunga fase alcune opere come: La Terra Santa, L’altra verità. Diario di una diversa, Nel cerchio di un pensiero, Vuoto d’amore, Ballate non pagate, Clinica dell’abbandono.
E proprio nella poesia “Sono nata il ventuno a primavera”, contenuta nella raccolta “Vuoto d’amore” (Einaudi, 1991), la poetessa celebra la propria data di nascita ma non solo, sembra concentrare in un breve componimento di soli nove versi tutto il significato della propria esistenza e la capacità di leggere la realtà attraverso la sua poesia. Il 21 marzo è una data simbolo sia di rinascita, con l'arrivo della primavera e il risveglio della natura, di vita e quindi di poesia, la capacità di sentire emozioni e provarle, uno dei motivi per vivere, come dice Robin Williams in una famosa scena del fim "L'attimo fuggente".
Sono nata il ventuno a primavera
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
ALDA MERINI (da “Vuoto d’amore”)