Weekend Art & Techno vibes a Torino con Kappa FuturFestival
Torino è una città da scoprire. Rimane nascosta, celata, velata. Noi l’abbiamo visitata in chiave Art&Techno durante il Kappa FuturFestival, attraverso un racconto e venue non sempre convenzionali per un weekend ricco di entusiasmo, balli, ed energia.
Il Kappa FuturFestival a Torino, è uno dei, se non il migliore, festival di musica techno ed elettronica del panorama italiano e sicuramente è il più ricercato dagli appassionati del genere. Lineup impressionanti, DJ internazionali e spettacoli dal vivo, che abbracciano vari sottogeneri della musica elettronica da quella più mainstream e pop - quest’anno Tiësto ha infuocato il main stage tra urla e grida di esaltazione, o ancora Black Coffee in un b2b di alto livello con Mochakk - a quelli dei club underground, o decisamente puristi come il Berghain di Berlino. Sistemi audio all’avanguardia, animazioni video interattivi sui palchi e tanta arte per un’esperienza immersiva multisensoriale unica. E se parliamo di arte, nel caso del KFF possiamo iniziare proprio dalla location: il Parco Dora. Anche quest’anno Oliviero Toscani e Marinella Senatore hanno esposto il loro lavoro in occasione del festival. Una vera e propria celebrazione pubblica dell’arte. Toscani ha portato il suo never ending project: Razza Umana - progetto che raccoglie 150 ritratti di persone provenienti da 146 nazionalità scattati nelle edizioni passate di KFF - direttamente su uno dei palchi, trasformandolo in una vera e propria mostra a cielo aperto; Senatore invece ha proposto, per l’edizione 2024, un’opera site-specific, citando lo scrittore irlandese Samuel Becket: Dance First Think Later, in totale sintonia con lo spirito Kappa.
Quindi si, l’esperienza Art&Techno, giunta alla sua quarta edizione, è insita nel DNA del Kappa FuturFestival già dagli inizi -sottoforma di statement e ambizione- permettendo al suo pubblico di vivere un’esperienza stratificata, in continua scoperta ed evoluzione. Trasformare e trasformarsi. E se il concept artistico del Parco Dora non fosse sufficiente, il programma VIP dedicato, permette di vivere e conoscere la Torino segreta e misteriosa. Partiamo dal Museo Schneiberg al Palazzo Provana di Collegno -che da solo è una chicchetta meritevole di visita- nel cuore del centro città. Il museo, aperto solo su richiesta, custodisce tesori antichi e preziosi: una selezione di tappeti tradizionali cinesi della dinastia Qing. Sete, fili d’oro, argento, rame, fenici e dragoni per raccontare la grandezza dell'impero che regnò in Cina dal 1644 e il 1911.
Arriviamo a uno dei capisaldi artistici e che, come per il Museo del Cinema, merita sempre una visita anche veloce. La Pista 500 e La Pinacoteca Agnelli, con una permanente che gode di alcune opere dei primi Picasso e Matisse, meravigliosamente inaspettate ed estatiche. Canaletto e Bellotto si contendono la ricerca miniaturista del dettaglio tra gli scorci di Venezia e Varsavia. Giochi di luci e ombre per qualche minuto di contemplazione nel silenzio delle piccole sale della pinacoteca. Per arrivare alle mostre in proposta. Sbalorditiva, la monografica sull’artista tedesco Thomas Bayrle, noto per la sua ricerca ed esplorazione delle forme, la loro ripetizione e serialità, purtroppo non abbastanza conosciuto in Italia. (Ed è proprio qui che si rivela vincente la ricerca e il progetto curatoriale della Pinacoteca Agnelli). Moduli ripetuti in pattern schizofrenici e multicolor che si trasformano in forme complesse e illusorie, un forte richiamo alla cultura consumistica e alla produzione - e comunicazione - di massa degli anni 70-80.
Per finire, una passeggiata sul tetto del Lingotto su La Pista 500, arte contemporanea e botanica dialogano in un luogo simbolo di Torino (consigliata al tramonto così da poter sfruttare al meglio la vista). Una degna conclusione? Una merenda al Caffè San Carlo, vera istituzione torinese. Ne vale la pena.