Shari, la cantante racconta il suo primo album "Amore e Blues"
“Amore e Blues” della cantante Shari è un racconto autobiografico, profondo e personale che cerca di recupare e al contempo parlare al proprio io. Malinconico e poetico, l'ultimo album affronta le difficoltà dell'imparare a leggere ed esprimere i propri sentimenti, in un mondo in cui è sempre più arduo riconsocerli.
Una voce che è un mix tra un’emozione improvvisa e un’onda di energia pura. Attitude cosmopolita, tanto nella vita quanto nella musica. Sono queste le caratteristiche che rendono Shari una delle cantanti più promettenti della nuova scena italiana. E, il suo nuovo album "Amore e Blues" ne è la prova, e controprova. Il progetto raccoglie la sua personalissima visione della vita, delle relezioni e dei sentimenti attraverso sonorità moderne, testi intensi e tanto struggimento; romantico e malinconico. Ma la vita, si sa, sopratutto a vent'anni, non è fatta solo di momenti up ed euforia incessante. "Amore e Blues" parla anche di questi momenti, in cui è necessario imparare ad affrotnare le proprie zone d'ombra e le proprie fragilità.
L’OFFICIEL ITALIA: Parliamo subito dell'album “Amore e Blues”. Ti va di raccontarcelo?
SHARI: Il disco nasce da un anno in cui mi sono chiusa in casa, ho scritto le tracce da sola e parlo di storie quasi tutte autobiografiche. Le canzoni sono diventate come tante sedute di analisi, degli sfoghi attraverso cui esorcizzare delle emozioni. Volevo raggiungere un certo tipo di consapevolezza e conoscermi meglio artisticamente. Alla fine mi sono ritrovata con un album tra le mani: “Amore e Blues”. L’idea del titolo è nata solo dopo avere scritto l’ultimo brano omonimo, mi sembrava perfetta.
LOI: Parafrasando il titolo dell'album, provi un amore smisurato per il blues?
S: Sì, sono sempre stata attratta da tutte le sfumature della musica black, fin da quando ero piccola ma mi sento molto vicina anche al mondo del dark pop e Lo-fi. Le contaminazioni con il blues emergono soprattutto dal modo di raccontare le emozioni, di metterle al centro delle canzoni e dalla volontà di parlare dell’amore in tutte le sue sfumature, dall’amarezza alla poesia. Canto Feeling Good di Nina Simone da quando ho 9 anni, devo aver assorbito qualcosa!
LOI: Artisti italiani e non di riferimento?
S: Quando cerco ispirazione ascolto musica che non conosco, faccio uno shuffle di cose diverse. E poi ci sono i grandi classici: Etta James, Ella Fitzgerald, Nina Simone, Amy Winehouse…Mi piace molto anche un’artista portoghese, Maro, mi ha colpito tantissimo per la voce e le melodie. Amo anche 070 Shake, mi piace la sua follia nello scrivere le canzoni e la sua capacità di essere così intensa e drammatica.
LOI: Nell’album c'è anche un feat con Epoque, com'è andata la collaborazione?
S: Questa scelta credo sia legata un pò al destino: volevo dei featuring femminili e ho pensato a lei; il brano Margherita, ha sonorità contaminate con l’afro beat e mi ha subito ricordato il suo suono. Era perfetta per quel pezzo.
LOI: Qual è il brano di cui sei più orgogliosa?
S:“Diamante”, mi sembra molto poetico (e mi piace tantissimo la poesia). Spesso sento il bisogno di scriverle, mi danno la possibilità di raccontare la realtà in maniera totalmente diversa dalla musica e di esplorarne piani segreti. La mia poetessa preferita è Alda Merini. Sono molto contenta anche di “Fuoco”, la sento molto mia e ho scritto metà della produzione e le batterie!
LOI: Su quale fase di release dell'album hai preferito lavorare?
S: Quando abbiamo tradotto il disco in un live...mi ha permesso di “vedere” e vivere i brani che avevo scritto in un modo del tutto nuovo. Abbiamo suonato l’album dal vivo a Milano al Biko, con una band di sole ragazze che vengono dalla mia zona (Friuli Venezia Giulia). Ho voluto ricreare uno spazio in cui sentirmi completamente a mio agio, me stessa fino alla fine.
LOI: Tre aggettivi per descriverti. Tre aggettivi per descrivere la tua musica.
S: Impacciata, genuina e sincera. Per la mia musica vorrei usare le parole profonda, forte e fragile.
LOI:La tua bio dice: Scrivo canzoni, mangio e dormo. Tutto qui? Mangiare e dormire sono bisogni primari del genere umano, possiamo dire nel tuo caso che anche scrivere canzoni lo è?
S: Sì, è una necessità tanto quanto mangiare e dormire. La prima canzone l’ho scritta quando avevo 8 anni, era per il compleanno di mio padre, si chiamava “Io e te”. Se non riesco a tirare fuori la canzone giusta dal momento che sto vivendo, è come se una parte di me restasse bloccata.
LOI:Quando non scrivi che ti piace fare?
S: Mi piacciono le cose semplici. Passare del tempo in natura, passeggiare con il cane, mangiare in compagnia, guardare film, fare shopping... E scrivere poesie.
LOI:Avete scattato le immagini dell'album in una villa e un giardino, le vibes sono un po' cupe e nostalgiche...a quale immaginario ti sei ispirata?
S: Avevo la copertina in testa: mi visualizzavo ritratta in un posto magico e fatato. Volevo che il pianoforte fosse immerso nella natura, abbiamo scelto di inserirlo in un giardino dalle atmosfere un pò cupe con una villa antica che si intravede, alla Saltburn, e la presenza di una chiesetta...mi piaceva molto la vibe eterea che evocava. Sento una specie di appartenenza a all’immaginario dark, è come se mi richiamasse.
Photographer: Giulia Linarta
Styling: Giorgia Salerno / Dontcallmestudio
Make Up Artist: Cecilia Carbonelli
Un ringraziamento speciale a Luisaviaroma