La storia di Stone Island raccontata con il documentario diretto da Ken-Tonio Yamamoto
I racconti dei dipendenti di Stone Island diventano un “docu-poema” diretto da Ken-Tonio Yamamoto che racconta la storia del marchio fondato da Massimo Osti.
Battezzato "Infinite Colours" il nuovo documentario di Stone Island diretto dal regista Ken-Tonio Yamamoto racconta la storia del marchio partendo proprio dalla community che lavora all'headquarter a Ravarino (MO). Il film recentemente condiviso sul canale ufficiale di Stone Island su YouTube, è stato definito da Yamamoto come un “docu-poema” perché ibrida il racconto documentaristico con elementi poetici visivi e narrativi. «Stone Island è tutta una questione di colori infiniti: quelli dei suoi capi ma anche quelli dell’incessante processo creativo che c’è dietro» racconta il regista e artista multimediale che collabora con il brand da più di 15 anni. Il documentario si concentra sul processo produttivo di Stone Island, focalizzandosi sul contributo determinante dei dipendenti che raccontano le proprie esperienze in prima persona.
Scorri verso il basso per guardare il documentario di Stone Island
«Il titolo "Infinite Colours" si riferisce proprio a questo approccio: è un modo di pensare alle possibilità e alle opportunità che rende queste persone capaci di prendere le idee più audaci e visionarie e trasformarle in realtà. Nei miei frequenti viaggi a Ravarino incontravo queste persone e ascoltavo i loro racconti incredibili. Per questo mi è venuta l’idea di fare un film che narrasse la storia di Stone Island attraverso i loro occhi, dall’interno» aggiunge il regista Yamamoto. Il libro si apre con una serie di suggestive riprese notturne del quartier generale che, nella visione di Yamamoto, rappresentano “lo spirito” di Stone Island. All’alba, l’edificio prende vita mano a mano che arrivano i dipendenti, definiti da Yamamoto «il sangue di questo organismo».
La camera segue pedissequamente le attività quotidiane dei dipendenti: dalla selezione delle materie prime alla realizzazione dei capi, al processo di tintura e lavaggio, la gestione dell’archivio in cui il loro lavoro è conservato per le generazioni future. Si aggiungono alla narrazione still life che esaltano colori e materiali dei capi più rappresentativi della storia di Stone Island, a partire dal primo a essere prodotto, Tela Stella SS '082, passando per Pure Metal Shell – Silver AW '999-'000 e Pure Metal Shell – Bronze AW '999-'000 fino alle Kevlar Jacket della stagione AW '000-'001.
Il risultato è un ritratto intimo di una comunità che prospera e continua a crescere nutrendosi di sperimentazioni continue, usando gli errori per lastricare la strada che porta al successo e dove la mano dell’uomo è ancora una componente essenziale in un processo produttivo in gran parte meccanico. Testimonianze che tessono una storia di dedizione, destinata ad aggiungere un nuovo tassello nella storia della moda.