Vivienne Westwood, i Sex Pistols e le origini della moda punk
Oggi Vivienne Westwood è l'ultima vera punk rimasta. Ma la storia racconta che la stilista insignita del titolo di Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II in persona, è quella che la moda punk l'ha inventata.
Le controculture giovanili negli anni '60 e '70 esplodevano in tutto il Regno Unito. Si voleva disturbare la pace della società inglese, la musica ad alto volume accompagnava l'estetica, il disordine, il caos e l'anarchia erano gli spiriti guida della maggior parte del movimenti di ribellione. Il punk, il movimento anarchico e nichilista per eccellenza, nacque nel club CBGB di New York, ma è nella Londra del '68 che yrovò terreno fertile. È al 430 di King's Road che una giovane Vivienne Westwood insieme al compagno di allora e manager della band dei Sex Pistols Malcom McLaren, aprì il negozio che diventò la mecca degli adepti del movimento e la fucina di idee della moda punk. Se il punk dei primi anni '70 era rappresentato da qualcuno, quelli erano i Sex Pistols; mentre nascevano le icone del glam rock Iggy Pop e David Bowie, loro erano disordinati, chiassosi e vestiti di nero e cantavano "Anarchy In The UK". Ma come nasce la moda punk, come è lo stile della ribellione e come è mutato nel tempo?
Scorri verso il basso per scoprire la storia della moda punk.
Il negozio cambiò nome (e aspetto) più volte. Westwood e McLaren lo aprirono insieme nel 1971; dal 1971 al 1975 si chiamò Let it rock, poi divenne Sex ed è in questo momento che iniziarono a vendere oltre a maglioni in mohair sracciati anche t-shirt, accessori e oggetti legati al mondo punk, la cui estetica andava definendosi proprio all'interno dello store; dal 1976 al 1980, quando Westwood decise di creare la sua prima collezione, si chiamò Seditionaries – Clothes for Heroes. Nel pieno della recessione inglese i giovani erano arrabbiati e il loro abbigliamento non poteva che rifletterne il sentiment. Pelle, borchie, catene, elementi anche vicini al mondo fetish ma indossati con più durezza, pantaloni bondage e corsetti, graphic t-shirt sfilacciate, trucco pesante ispirato insieme allo stile dei capelli, alla cultura dei Nativi d'America. Interessante è la fortuna che avrà la spilla da balia: la indossavano ovunque e in qualunque modo, come face jewel trafiggeva i volti dei giovani, oppure portata sulle magliette e i pantaloni, rimarrà il simbolo del movimento. Resterà iconica la collezione di Versace con abiti stretch in lycra color nero e spille da balia e ancora di più il pin dress indossato da Elizabeth Hurley il 16 maggio 1994 per la première del film "Quattro Matrimoni e un Funerale", tenuto insieme solo dalle spille.
Scorri verso il basso per scoprire la storia della moda punk.