Fashion

Vivienne Westwood: è morta la stilista simbolo del punk

Vivienne Westwood era l'ultima vera punk rimasta. Si è spenta oggi a 81 anni dopo una lunga malattia. La storia della stilista insignita del titolo di Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II in persona, è la storia di colei che la moda punk l'ha inventata

Vivienne Westwood foto di Juergen Teller
Vivienne Westwood foto di Juergen Teller

Vivienne Westwood è morta oggi all'età di 81 anni. La stilista britannica, famosa per aver dato vita alla moda punk, era da tempo malata e lontano dai riflettori del fashion system. Poche apparizioni pubbliche, non concedeva più interviste da tempo. Il suo pensiero sulle tematiche climatiche e il ruolo della moda nella cultura del consumismo, è ciò che ha caratterizzato il suo ruolo come opinion leader di settore e come vera fashion activist: "comprate meno e meglio, fate sì che ciò che acquistate duri nel tempo" era solita dichiarare.

Andreas Kronthaler, marito e partner creativo di Vivienne, ha dichiarato: “Continuerò con Vivienne nel mio cuore. Abbiamo lavorato fino alla fine e lei mi ha dato molti input con cui andare avanti. Grazie Tesoro."

Vivienne si considerava una taoista. Ha scritto: “Il sistema spirituale del Tao. Oggi come non mai c'è bisogno del Tao. Il Tao ti dà la sensazione di appartenere al cosmo e dà uno scopo alla tua vita; ti dà un tale senso di identità e forza sapere che stai vivendo la vita che puoi vivere e quindi dovresti vivere: fai pieno uso della tua personalità e pieno uso della tua vita sulla terra".

Vivienne ha sempre sostenuto la giustizia e l'equità e ha lavorato a un piano per salvare il mondo. Poco prima di morire, ha detto; "Julian Assange è un eroe ed è stato trattato in modo atroce dal governo del Regno Unito". “Il capitalismo è un crimine. È la causa principale della guerra, del cambiamento climatico e della corruzione”.
 
La Vivienne Foundation, una società senza scopo di lucro, fondata da Vivienne, i suoi figli e la nipote alla fine del 2022, verrà lanciata ufficialmente il prossimo anno per onorare, proteggere e continuare l'eredità della vita, del design e dell'attivismo di Vivienne.
 
L'obiettivo della Fondazione è quello di sensibilizzare e creare un cambiamento tangibile lavorando con le ONG. Costruito su quattro pilastri: cambiamento climatico, fermare la guerra, difendere i diritti umani e protestare contro il capitalismo. La Fondazione Vivienne esiste per creare un mondo migliore e attuare i piani della stilista-attivista: “FERMARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO. Questa è una guerra per l'esistenza stessa della razza umana. E quella del pianeta. L'arma più importante che abbiamo è l'opinione pubblica. Diventa un combattente per la libertà"

>>Scorri verso il basso per scoprire tutto sulla vita della stilista

VIVIENNE WESTWOOD LA VITA

Le controculture giovanili negli anni '60 e '70 esplodevano in tutto il Regno Unito. Si voleva disturbare la pace della società inglese, la musica ad alto volume accompagnava l'estetica, il disordine, il caos e l'anarchia erano gli spiriti guida della maggior parte del movimenti di ribellione. Il punk, il movimento anarchico e nichilista per eccellenza, nacque nel club CBGB di New York, ma è nella Londra del '68 che trovò terreno fertile. È al 430 di King's Road che una giovane Vivienne Westwood insieme al compagno di allora e manager della band dei Sex Pistols Malcom McLaren, aprì il negozio che diventò la mecca degli adepti del movimento e la fucina di idee della moda punk. Se il punk dei primi anni '70 era rappresentato da qualcuno, quelli erano i Sex Pistols; mentre nascevano le icone del glam rock Iggy Pop e David Bowie, loro erano disordinati, chiassosi e vestiti di nero e cantavano "Anarchy In The UK". 

>>Scorri verso il basso per continuare a leggere

Vivienne Westwood all'interno di SEX il suo negozio a Londra al 430 di King’s Road.
car transportation vehicle automobile home decor person human

Il negozio cambiò nome (e aspetto) più volte. Westwood e McLaren lo aprirono insieme nel 1971;  dal 1971 al 1975 si chiamò Let it rock, poi divenne Sex ed è in questo momento che iniziarono a vendere oltre a maglioni in mohair sracciati anche t-shirt, accessori e oggetti legati al mondo punk, la cui estetica andava definendosi proprio all'interno dello store; dal 1976 al 1980, quando Westwood decise di creare la sua prima collezione, si chiamò Seditionaries – Clothes for Heroes. Nel pieno della recessione inglese i giovani erano arrabbiati e il loro abbigliamento non poteva che rifletterne il sentiment. Pelle, borchie, catene, elementi anche vicini al mondo fetish ma indossati con più durezza, pantaloni bondage e corsetti, graphic t-shirt sfilacciate, trucco pesante ispirato insieme allo stile dei capelli, alla cultura dei Nativi d'America. Interessante è la fortuna che avrà la spilla da balia: la indossavano ovunque e in qualunque modo, come face jewel , oppure portata sulle magliette e i pantaloni, rimarrà il simbolo del movimento. Ricordate il ritratto della Regina Elisabetta costellata di spille?

Scorri verso il basso per scoprire la storia della moda punk.

 

person human sunglasses accessories accessory clothing apparel
Vivienne Westwood e Sid Vicious.
person human clothing apparel road face
Vivienne Westwood 30 agosto 1977, Londra.

Lo scioglimento dei Sex Pistols e il rapido assorbimento del punk nel mainstream lasciarano Westwood disillusa. All'età di 40 anni si sentì pront per sovvertire l'establishment e cercare versioni diverse di un'estetica da outsider. La collezione successiva e la prima che lei e McClaren portarono in passerella, fu "Pirate" (Autunno/Inverno 1981). Con abiti che evocavano quella che è stata spesso descritta come "un'epoca di banditi, dandy e bucanieri", la collezione è stata chiamata così per la capacità di profanare piacevolmente idee e colori da altri luoghi e periodi. Presentava pantaloni a fondo largo, camicie oversize a righe larghe indossate con fusciacche drappeggiate. In parte ispirato dall'interesse di Westwood per le silhouette e i ritratti del 17° e 18° secolo, quello che divenne noto come il look "New Romantic" entrò a far parte di un altro capitolo della storia del costume, diventando l'uniforme prediletta dei "Blitz Kids", capitanati da Steve Strange e Boy George.

Collezione Pirate -Vivienne Westwood

La collezione "Mini-Crini" (primavera/estate 1985) ha segnato quello che Westwood ha descritto come un "cambiamento cardinale" - uno spostamento verso il mondo sartoriale (successivo alla separazione da McLaren nel 1982) e un'attenzione più deliberata alla rielaborazione di idee prese dall'abbigliamento storico. Il key piece della collezione era la gonna corta a campana di Westwood, un altro indumento sfacciatamente sexy che combinava il profilo di un abito da festa con una versione abbreviata della crinolina vittoriana. Altri pezzi iconici firmati Westwood della metà degli anni '80 includono i corsetti come capispalla e le giacche à la Savile Row aderenti della collezione "Harris Tweed" (autunno/inverno 1987).

Per "Time Machine" (Autunno/Inverno 1988), Westwood rielaborò i classici dello stile tailoring, come l'abito Norfolk (una giacca con cintura indossata con calzoni al ginocchio). Questa collezione comprendeva anche giacche metalliche articolate e corsetti con maniche rimovibili ispirate alle armature medievali. L'ultima collezione degli anni '80 "Voyage to Cythera" (Autunno/Inverno 1989), fu un regalo alla stampa scandalistica: molte delle modelle erano senza gonna, indossavano spessi collant bianchi sovrastampati con una foglia di fico metallica posizionata strategicamente.

 

Per il resto degli anni '90, Westwood ha mescolato riferimenti storici, nuove relazioni commerciali e, nelle sue collezioni couture, l'espressione di una nuova forma di eleganza, condannando quella che lei chiamava la "brutta casualità" di gran parte della moda contemporanea. Sintesi tra "sartoria e fascino disinvolto" inglese con "solidità del design e proporzione" francese. Tra il 1993 e il 1999 realizza alcune memorabili rivisitazioni del passato, tra cui i clan tartan di "Anglomania" (Autunno/Inverno 1993) dove una giovane Naomi cadrà in passerella, i trambusti di "Café Society" (Primavera/Estate 1994) e i giganteschi abiti a sacco di "Les Femmes ne connaissant pas toute leur coquetterie" (Primavera/Estate 1996), ispirate agli abiti dei dipinti del pittore rococò francese Jean-Antoine Watteau.

 
 

Dall'inizio del nuovo millennio, Westwood fu capace di costruire un marchio di moda estremamente popolare, con negozi in tutto il mondo e una serie di linee diversi, dedicate a diverse categorie: dalla maglieria fino ai jeans, dagli accessori ai profumi, dal bridal ai gioielli (il suo collier di perle con il simbolo "Orb" una rivisitazione di Saturno, è tutt'ora uno dei gioielli più desiderati). Il suo lavoro è stato oggetto di molte importanti retrospettive museali (tra cui al V&A nel 2004) e ha continuato a produrre e sfilare, oltre a concentrarsi maggiormente sull'attivismo, affrontando questioni tra cui il cambiamento climatico, le libertà civili e disarmo nucleare. Nel marzo 2016, Westwood ha ceduto le redini della sua linea "Gold Label" a suo marito Andreas Kronthaler, che ha lavorato al suo fianco per molti anni. È diventata Dame dell'Impero Britannico nel 2006, presentadosi all'altezza di sua Maestà con abito vittoriano, cappellino e nessun indumento intimo. Ribelle e anti-establishment, tra le sue ultime apparizioni quella nel docu-film "Overheated" diretto da Yassa Khan, dove Dame Westwood spiega perché la battaglia contro i cambiamenti climatici è l'unica ad essere importante oggi come oggi, ed è quello che la moda dovrebbe fare.

Video Player is loading.
Current Time 0:00
Duration 0:00
Loaded: 0%
Stream Type LIVE
Remaining Time 0:00
 
1x
Advertisement
Overheated

Tags

Articoli consigliati