Moda e resilienza: brand ucraini da conoscere e sostenere
E’ passato un anno esatto dall’invasione russa dell’Ucraina. Da giornale di moda, L’Officiel sostiene i designer ucraini, la loro determinazione a continuare a lavorare e a vedere un futuro al di là della guerra.
E’ passato un anno esatto dall’invasione russa dell’Ucraina. Quella che doveva essere la presa di possesso lampo di un paese che secondo Putin è una pura espressione geografica senza identità nazionale destinato a rientrare nella sfera d’influenza russa di cui faceva parte all’epoca degli zar, si è rivelata da subito un fallimento di fronte alla determinazione a resistere dell’Ucraina, del suo esercito, dei suoi civili, e al sostegno economico, umanitario e militare dell’Inghilterra, dei paesi baltici, della UE, degli Stati Uniti. Una guerra terribile, con migliaia di morti, un paese distrutto, la maggioranza delle sue infrastrutture colpite, infiniti crimini di guerra, torture, deportazioni di massa, stupri, assassinii di civili commessi dall’esercito russo e dai mercenari della Wagner al soldo di Putin di cui al momento non si vede la fine.
La London Fashion Week sostiene i designer ucraini
Il mondo della moda è stato sin da subito solidale con donazioni e iniziative. Tra le ultime la presenza il 21 febbraio alla London Fashion Week dei designer ucraini Ksenia Schnaider, Paskal e Frolov che hanno sfilato presso l’Old Selfridge Hotel. L’Ukrainian Fashion Week ha dichiarato “Creare collezioni è il nostro modo di resistere alla guerra. Questo spettacolo (…) è un riflesso del coraggio di tutti gli ucraini”. I tre designer al termine degli show hanno portato la bandiera del loro Paese in passerella: simbolo di resilienza, di chi continua a lavorare e a lottare per garantire alle proprie famiglie un futuro e mantenere vive tradizioni e usanze, malgrado le difficoltà. Proprio come fanno: Lilia Litovskaya, Julie Paskal, Ivan Frolov, Lasha Mdinaradze, Ksenia e Anton Schnaider e Daria Plaksyuk, i designer ucraini che abbiamo selezionato.
5 Designer Ucraini da scoprire e sostener
LILIA LITOVSKAYA
Con il suo marchio eponimo svela il modo in cui tradizione e modernità si fondono in progetti moderni, etici e sostenibili. Capispalla, outerwear, stratificazione, denim devorè si uniscono in un guardaroba il cui motto è "non c'è un lato sbagliato". L'interno è lavorato con la stessa cura del lato visibile. L'etichetta è sempre coperta da un'altra etichetta bianca, a simboleggiare che ogni capo è un nuovo inizio, una nuova pagina di una nuova storia personale per chi lo indossa.
PASKAL
Julie Paskal ha lanciato il suo marchio nel 2013 dopo essere stata finalista della prima edizione del premio LVMH. Nel 2016 la svolta quando il marchio viene selezionato da Colette Paris per esporre nelle sue vetrine e avere così la possibilità di partecipare alle settimana della moda di Parigi nello stesso anno. Julie ha basato il DNA del suo marchio sulla silhouette, linee delicate, nuances pastello, rouches e tessuti shimmer.
GUDU
Gudu unisce funzionalità alla coolness. Il marchio che aveva base a Kyiv, lavora su decostruzioni, trench in pelle, abiti sartoriali super fit e argyle dress. Il direttore creativo, originario della Georgia, Lasha Mdinaradze rivisita anche la modellistica scomponendo e ricreando nuovi crossover. L'ultima collezione autunno inverno ha un denominatore comune: shapes definite e total black (con qualche eccezione) per esaltare il corpo femminile.
FROLOV
Frolov è il brand couture-to-wear fondato da Ivan Frolov nel 2015. Corsetti, tessuti lurex, cristalli Swarosvski, cuori e decorazioni di ogni genere lo hanno reso un brand super amato anche da molte star come: Doja Cat, Dua Lipa, Rita Ora, Coco Rocha fino a Beyoncè che ha indossato i suoi corsetti highly crafted durante il concerto all' Atlantis The Royal di Dubai. Il cuore è simbolo del marchio ed è presente in quasi ogni pezzo delle collezioni come simbolo di libertà ed emancipazione.
PODYH
Daria Plaksyuk è la fondatrice di PODYH che per la prima collezione KHUTIR si è ispirata all'architettura popolare del suo Paese. Colori, tessuti e materiali richiamano il mondo rurale, con il lino e il tencel che richiamano gli abiti tradizionali e i dettagli degli accessori in legno di betulla e frassino sono un omaggio ai maestri intagliatori locali.
KSENIASCHNAIDER
Il marchio famoso per le sue collezioni upcycled, amato dalle sorelle Hadid, è stato fondato nel 2011 da Ksenia e Anton Schnaider, marito e moglie. Le collezioni interpretano il prêt-à-porter femminile rielaborando denim, patchwork e abito sartoriale. L'ultima, ha visto sfilare crop top, camice over , mini stripes e accessori in pelle riassemblati. Capi versatili e facili da indossare, fedeli alla filosofia del duo:"design minus design".
Il progetto Love Letter to Ukraine by Lever Couture
In occasasione dell'anniversario dell'inizio della guerra, una community di creativi ha realizzato un progetto che vuole simboleggiare l'amore e l'unità che la comunità internazionale ha dimostrato a sostegno dell'Ucraina. In collaborazione con il brand Lever Couture, nato in Ucraina e basato a Los Angeles, la direttrice creativa Jenny Williams, la direttrice artistica Ricci Williams e l'agenzia di marketing Chest Of Wonders, hanno realizzato un abito couture con lettere di solidarietà all' Ucraina raccolte tra le persone di tutto il mondo. Tra i sostenitori del progetto: Milla Jovovich, Kesha, Krysten Ritter, Banks, Nicola Formichetti, Tina Karol, Vera Farmiga. L'abito sarà donato al popolo ucraino e tutti i proventi saranno devoluti alla fondazione della first lady Olena Zelenska.