Giampiero Tagliaferri racconta la collaborazione Oliver Peoples e Gio Ponti
Per la Takumi Series II di Oliver Peoples, il direttore creativo Giampiero Tagliaferri racconta il suo entusiasmo per il design e l'architettura e la collaborazione con gli archivi di Gio Ponti per i nuovi occhiali e da sole e da vista.
«Nella collezione Takumi Series II, la trasversalità di Gio Ponti sposa alla perfezione l’anima di Oliver Peoples» racconta Giampiero Tagliaferri, direttore creativo di Oliver Peoples.
Una collaborazione per la nuova collezione che unisce lo stile californiano del marchio eyewear del Luxottica Group all'arte e i codici estetici di Gio Ponti, architetto e designer dalla carriera sessantennale. «Con Oliver Peoples in questi anni abbiamo creato un legame solido con il design e con l’architettura, un’interpretazione molto speciale soprattutto per un marchio Californiano.» spiega Tagliaferri, «Il mio obiettivo è creare un marchio che sia di riferimento culturale». In occasione del lancio della collaborazione del marchio di occhiali con gli archivi di Gio Ponti, il direttore creativo di Oliver Peoples ha raccontato i suoi riferimenti culturali, il suo processo creativo e i distintivi della nuova collezione di occhiali da sole.
Come hai iniziato con il mondo degli occhiali?
Io sono laureato in economia, ma da sempre la mia passione è stata il mondo del design. Ho lavorato tanti anni per Adidas, poi mi sono avvicinato agli occhiali con Luxottica per Oliver Peoples. In otto anni c'è stato un bel percorso, è un marchio pieno di storia ma aveva bisogno solo di una spinta creativa. Insieme abbiamo cominciato con le collaborazioni aggiungendo elementi del design per creare nuovi mondi, campagne pubblicitarie per costruire l'universo lifestyle del marchio. Non sono un designer e non disegno fisicamente gli occhiali, il mio lavoro consiste nel creare la direzione creativa. Ho avuto la fortuna di lavorare con persone che lavorano per questo marchio da 25 anni, designer esperti capaci di trasformare i miei input e le ispirazioni in qualcosa che diventa distintivo per Oliver Peoples.
Com’è nata la serie Oliver Peoples Takumi Series II?
È stata pensata come la seconda serie di Takumi, una collezione che abbiamo lanciato per la prima volta l’anno scorso ed è interamente realizzata in Giappone. La prima serie era dedicata all’artigianalità giapponese e abbiamo raccontato il legame tra Giappone e California, per il secondo capitolo abbiamo pensato a Gio Ponti per continuare il nostro storytelling legato al mondo del design e l’architettura.
Oliver Peoples collabora con tantissime realtà, com’è stato collaborare con l’archivio Gio Ponti?
Io sono un grandissimo appassionato di design, Gio Ponti è sempre stato un mio maestro. Tutto è nato quando ho disegnato la boutique, e creando dei piccoli omaggi a Ponti ho pensato che il suo stile si sarebbe abbinato perfettamente al universo di Oliver Peoples. Così abbiamo cominciato a collaborare con gli archivi di Gio Ponti, abbiamo avuto un lungo processo di conoscenza, volevano essere sicuri che il nostro lavoro potesse rispettare le sue opere.
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Quali sono i distintivi di Oliver Peoples che hanno incontrato quelli di Gio Ponti?
Ci sono tantissimi elementi, abbiamo lavorato tantissimo sul diamante che nel suo lavoro compare sia per gli elementi di design che per le architetture, noi abbiamo abbiamo deciso di reinterpretarlo nell’asta delle nostre montature. L’estetica di Gio Ponti emerge anche nelle forme delle montature, gli angoli spigolosi e il ponte con il clip on che ricorda molto le sue architetture. Abbiamo lavorato moltissimo per sottrazione per trovare l’essenza nelle forme e nel decoro, rispettando e tenendo al centro la funzionalità.
Qual è il target per questa della collezione?
Mi immaginerei due tipologie di persone: gli appassionati del marchio che comprano le specialità di Oliver Peoples e sicuramente un target intellettualmente stimolato che apprezza Gio Ponti ed è curioso del suo lavoro.
I materiali sono importantissimi per Oliver Peoples, che materiali avete utilizzato?
I metalli sono in titanio, un materiale che mi piace definire come “architettonico”, perché è super leggero, resistente e flessibile, richiama la leggerezza ma aiuta molto anche la struttura e il design. Poi abbiamo utilizzato anche l’acetato per il frontale di alcune montature. Tutte le lenti da sole sono realizzate in cristallo Barberini, i nose pad sono in acetato mentre per i clip-on sono sempre in titanio.
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Vedendo il tuo profilo Instagram emerge una sostanziosa ricerca estetica e culturale. Quali sono le tue principali ispirazioni e chi sono i tuoi maestri?
Il mio account è semplicemente la restituzione delle mie ispirazioni e delle mie passioni: design, architettura, arte. Tra i miei maestri dell'architettura italiana ci sono sicuramente Carlo Scarpa e Gae Aulenti. Amo tantissimo gli architetti brasiliani degli anni ‘50 e ‘60, a loro riconosco il concetto di abitare con un punto di vista differente e una piccola iniezione di brutalismo. Se dovessi pensare ad artisti citerei sicuramente Lucio Fontana e Agostino Bonalumi, entrambe molto minimali ma con opere cariche di significato.
Come si sviluppa il tuo processo creativo? Qual è il tuo modus operandi?
Il mio lavoro parte dalla ricerca sulle ispirazioni e sui materiali, poi ci confrontiamo con il team creativo per capire come tradurre questi elementi in collezioni. Successivamente i designer presentano una serie di disegni, insieme facciamo editing e affiniamo i dettagli fino ad arrivare al modello finale, poi passiamo ai prototipi e alla selezione finale dei modelli.
Come si combina la visione californiana di Oliver Peoples e la visione italiana “alla Gio Ponti”?
Gio Ponti è italiano ma allo stesso tempo è diventato un personaggio internazionale, specialmente negli ultimi anni. Abbiamo visto mostre che hanno dato respiro un respiro internazionale alla sua arte e visibilità alla sua pratica artistica, mi riferisco alla sua mostra al Musée des Arts Décoratifs ad esempio. In qualche modo lui è stato un uomo rinascimentale, è stato sì un architetto ma anche designer, ceramista, ed editore. Lui è riuscito a fare tutto questo in maniera eccelsa. La sua trasversalità sposa alla perfezione l’anima di Oliver Peoples.
Parliamo del design del nuovo eyewear. Quali sono i tratti distintivi?
In questo caso abbiamo guardato molto al design di Ponti, abbiamo prelevato i colori dalle sue opere, il titano satinato ricorda molto l’ottone utilizzato per i suoi interni, il blu delle lenti è un omaggio ad uno dei suoi colori preferiti utilizzato per le maioliche così come il bordeaux che richiama le sue tonalità.
Come si orienta la campagna della collezione?
L’abbiamo scattata al Parco dei Principi di Sorrento proprio perchè è un Hotel che rappresenta a 360 gradi la pratica creativa di Gio Ponti. Dall’architettura, agli arredamenti interni, fino ad arrivare all’utilizzo del colore e il posizionamento con l’ambiente. È una location che è stata progettata impeccabilmente. Con la nostra campagna volevamo volevamo chiudere il cerchio in bellezza.
La collezione di Oliver Peoples in collaborazione con gli archivi di Gio Ponti sarà disponibile nelle boutique e online con un prezzo compreso tra 625$ e 793$.