Le 10 borse più folli di sempre per chi sceglie ogni giorno di osare
Fuori dagli schemi, divertenti, assurde, ipnotiche. Le borse particolari sono un vero e proprio guilty pleasure.
La Cleo di Prada, la Speedy Bandoulière 20 di Vuitton, la Le Teckel di ALAÏA. Tutte borse di grandissimo rispetto. Ma che succede se si lasciano molli le briglie del rigore stilistico? La creatività ne approfitta per plasmare borse particolari fuori dagli schemi, borse donna, ma anche uomo, destinate a innescare l’effetto wow. Come? Prendendo spunto dalla realtà e rimaneggiandola in chiave ironica e illusoria se non addirittura fortemente astratta.
Oggi una borsa donna firmata è sì elegante, ma pure con le golose sembianze di una fetta di torta con tanto di candelina, di palla da baseball oppure di animale. E se anche si tratta di una borsa nera, una wacky bag - come le chiamano gli inglesi, sarà a forma di scarpa col tacco o morbida e sformata come il noto sacco della spazzatura. Citiamo un brand su tutti, Judith Lieber, riferimento massimalista per borse e clutch davvero sorprendenti fuori dagli schemi canonici. Qualsiasi tema si pensi, lei lo ha fatto, felicemente ricoperto di cristalli colorati. Ungherese, arrivata nel 1947 negli Stati Uniti per scappare dall’Europa in guerra, nel 1963 dopo una lunga esperienza nella confezione di accessori moda, apre il suo brand eponimo attivo ancora oggi e amato da star e celeb di tutto il mondo. Da Beyoncé a Lady Gaga, da Hillary Clinton a Mamie Eisenhower.
Il trasformismo non ha mai spaventato i temerari della moda, quindi per tutti coloro che apprezzano il fuori schema e l’azzardo estetico, abbiamo assemblato 10 modelli di borse particolari che meritano di entrare in questa top-ten.
Perché le borse particolari prendono spunto dalla quotidianità
Ci ha pensato Raf Simons a portare della sana provocazione nel placido ed ermetico minimalismo di Jil Sander nel lontano 2011. Market bag è dunque la trasposizione dell'utilissimo sacchetto di plastica del supermercato confezionato con materiali nobili come pelle, vernice, seta e cotone con cui colpire lo sguardo degli astanti. Demna Gvasalia - ormai detto solo Demna - di questa trasposizione se ne servirà a piene mani per sfornare altri calembour estetici come la borsona dell'Ikea (SS 2017) o il sacco nero della spazzatura (FW 22) realizzato ovviamente in pelle nera bio-fabbricata a base di micelio. E che dire della Brown bag di Bottega Veneta con le fattezze di un sacchetto di carta quando invece è un capolavoro di quiet luxury in pelle liscia da quasi duemila euro?
Shoe Clutch Knife, la clutch a forma di scarpa col tacco affilata come un'arma
L'abbiamo detto qualche riga fa. Demna gioca con le illusioni e con la rottura degli schemi con la stessa naturalezza con cui respira. Ormai siamo abituati. Dopo i sacchetti di patatine Lays (citiamo anche la cromatissima Crisp Packet Clutch di Anya Hindmarch), quelli della spazzatura e dell'Ikea, siamo di fronte a un'altra metafora di Elsiana memoria. Se non la si mette in testa, la scarpa diventa una splendida pochette da tenere in mano ed eventualmente lanciare come arma di difesa e/o avvertimento.
Borse particolari zoomorfe, la Hector Bag di Thom Browne è full of love
Thom Browne ha immortalato a sua immagine e somiglianza l'amato cane, un bassotto di nome Hector, in questa borsa a mano a grandezza naturale. Apparsa per la prima volta nella collezione maschile Autunno-Inverno 2016, la sua continua popolarità l'ha vista riprodotta in numerosi materiali e colori sino a diventare signature bag definitva del brand americano.
Il successo inspiegabile delle borse mini al limite dell'utilizzo
Non siamo nuovi alle misure fuori scala, le borse piccole e preziose si chiamavano un tempo anche minaudière, appunto piccoli contenitori gioiello dentro cui riporre solo l'essenziale, incaricate di accompagnare magnifici outfit da grand soirée senza mai appesantirli. Sacchini da polso, bustine, ogni escamotage era lecito pur di tenere a bada volumi ingombranti. Poi è arrivato Simone Porte. Nella collezione estiva 2018, senza troppi annunci, il designer francese mette tra le dita delle modelle piccoli esemplari di quello che sarà uno dei successi commerciali più eclatanti e virali della storia moderna delle borse: Le Chiquito mini. 12 centimetri x 9 di assoluto inutilizzo eppure deliziosi e desiderabili. Forse ci si può custodire un paio di orecchini. Forse.
Nel 2019 Lizzo rincara la dose sfoggiando agli American Music Awards una versione microscopica della Visling bag Valentino.
Camera Bag Chanel, la borsa a tracolla del fotografo
Con Karl Lagerfeld Chanel ha toccato picchi altissimi in termini di creatività e interpretazione dell'esprit giocoso della mademoiselle contemporanea. Le borse sono state l'ambito di sperimentazione più riuscito: dalle forme irriverenti tra cui un cestino della spesa, un proiettore cinematografico, un serbatoio di benzina, una bambola matrioska e un cartone del latte, alla borsa Hula Hoop oversize, un grande anello rigido con cui andare à la plage utilizzandola come appendino, la Maison dalla doppia C ha sempre adorato quella dose di giusta follia. Qui abbiamo scelto la celebre Camera Bag, una silhouette rigida protettiva con tanto di copri obiettivo che invece nasconde un delizioso specchio vanity di cortesia. Ispirata dalle borse in cui i fotografi trasportano e conservano le loro macchine fotografiche, è apparsa per la prima volta nelle collezioni Chanel negli anni '80 sotto la direzione di Karl Lagerfeld, noto anche per essere un fotografo di grande talento.
Borse surrealiste, di Schiaparelli ce n'è una sola
Questa pochette rigida in rame con interno in pelle di agnello e impreziosita dalla caratteristica bocca sagomata, qui con piercing pavé, è tra i temi ricorrenti utilizzati da Daniel Roseberry, alla guida della maison dal 2019, in un dialogo continuo con la fondatrice Elsa Schiaparelli. Un brand nato nel 1927 e contraddistinto da una fortissima carica surrealista e artistica. Occhi, orecchie, naso, labbra e mani sono appunto tra le ossessioni di Elsa cresciuta immersa nel brodo creativo degli artisti surrealisti del periodo come Salvador Dalì e Jean Cocteau. Oggi l'eredità di Elsa continua con i codici anatomici più presenti che mai nelle creazioni uniche della Maison.
La Bisbetica Domata, la clutch bag particolare "ribelle" di Benedetta Bruzziches
“Ma signore, confido d’aver licenza di parlare, e parlerò. Non sono una bimba, una poppante. Gente meglio di voi m’ha lasciato dir la mia, e se voi non volete, tappatevi le orecchie. Sfogherò con la lingua l’ira che ho nel cuore, o soffocandola il mio cuore si spezzerà, ed io piuttosto che si spezzi darò sfogo, pieno sfogo alle parole, come voglio.” Così dal sito di Benedetta Bruzziches viene descritta l'essenza di Bisbetica Domata, la clutch gioiello plasmata in un volume irregolare, solo apparentemente instabile, da una maglia metallica tempestata di strass di cristallo. Arrivata sul pianeta Terra con la collezione FW22/23, al suo interno custodisce una struttura in ABS stampata in 3D poi foderata in raso di seta. Emozionale. Di lei citiamo volentieri anche Cabaret, una clutch dichiarazione d’amore che prende il nome dalla tipica confezione di dolci condivisa dalle famiglie durante i pranzi domenicali.
La borsa a spalla maxi fiocco di Sandy Liang per inguaribili romantiche
Vans e Salomon sono tra le collab più famose di Sandy Liang che pongono a un livello notevole di considerazione l'amatissima designer newyorkese di origini cinesi dall'animo romantico. Il suo mondo è circondato da fiocchi e di rosa in ogni scala e intensità dispinibili. Attiva come designer dal 2014, la sua capacità di tradurre la vena romantica degli anni '90 nel nostro contemporaneo ha conquistato ogni strato della Gen Z. Ecco perché la versione maxi della borsa Regalo racchiude l'iperbole zuccherina del nostro tempo totalmente assuefatta al coquette-core.
Il fascino muto della clutch piccione di J.W. Anderson
Quando Jonathan Anderson ha mandato in scena la collezione maschile autunno inverno 21/22 forse non immaginava il carico di viralità che quel piccione stampato 3D avrebbe generato. Ha sfilato in versione doppia, guardingo nelle mani di un modello dalla tutina argento oppure ha osservato gli astanti in versione singola. Di certo si è fatto abilmente notare e da lì in poi è stato il delirio. L'intuizione di prendere un modello di volatile, generalmente utilizzato per l'allenamento dei cani da caccia tra le frasche del sottobosco, e dotarlo di ala mobile per ricarne all'interno un comodo (?) spazio, ha innescato l'ossessione per quella che oggi riconociamo al designer inglese essere la vena folle surrealista che lo contraddisingue. Subito sfoggiata da Sarah Jessica Parker nei nuovi episodi di AJLT, Sex & The City come clutch apotropaica non è rimasta un caso isolato. Alla serie zoomorfa di J.W. Anderson se ne sono aggiunte altre come la ranocchia, il canarino e il tucano.
Borse donna Moschino, le forme più pazze però sono sue
Il tema delle borse particolari e fuori di testa rimane però appannaggio di the one and only, Franco Moschino. La sua ironia ha fatto da nave scuola all'iriverenza e al gioco del vero/falso di tutti i designer e creatori venuti dopo di lui. Il suo era uno sberleffo intelligente, sottile, che andava al di là della formalità apparentemente ludica e pop. Dietro risiedeva, leggero, un messaggio. Se la prima citazione della borsa clutch baguette risale alla collezione primavera estate 1994, anno della morte del designer di Abbiategrasso, a cui si erano aggiunte la borse Michetta prima e il croissant dopo per mano di Jeremy Scott, direttore creativo dal 2013 al 2023, il tema dei prodotti da forno trasferiti a utilizzo altro vede nel 1997 Silvia Venturini Fendi utilizzarne il nome per battezzare quella che sarà la it bag della maison iconicizzata in tutto il mondo. Altri due esempi li abbiamo con Dauphinette dove il pane da sotto braccio si arricchisce di un porta monete esterno, e con Amélie Pichard con la borsa tracollina Michard nata nel 2019 e realizzata in legno di acacia. Fun Fact: il Ministero della Cultura francese ha inserito la baguette nell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Nazionale.