Tour de Force: Olivia Culpo e Anna Warinthorn

Da sempre è impegnata e schierata a cambiare la percezione sociale della comunità LGBTQIA+. «Io sono una modella, una social influencer e mi interesso di moda» si racconta così Anna Warinthorn. Oggi è anche una giornalista di spettacoli televisivi, ma la modella tailandese e influencer transgender (con un account che vanta più di 1,1 millioni di followers) ha catturato l'attenzione di tutti durante le fashion week sfilando per le maison del lusso. «La mia città natale è la Thailandia, un Paese in cui la società accetta la diversità, ma in termini di legge la diversità di genere non viene ancora del tutto supportata».

LOI: Come è stato percepito questo ruolo di attivista dalla tua famiglia?
AW: 20 anni fa, la mia famiglia non mi capiva. Mio padre ha cercato di rafforzare il fatto che non trascorrevo molto tempo con lui. Questo mi faceva capire che non si trattava di un malessere semplice da alleviare. In quell'epoca, la diversità non era ancora stata raccontata. Perciò sono diventate tematiche poco comuni per la società, nonostante siano argomenti presenti da molto tempo. Nessuno si impegna a capire finchè non si tratta in prima persona, di sè stessi.

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LOI: Hai avuto dei maestri di vita?
AW: Penso che il mio più grande maestro di me stessa sia io, grazie a quello che ho affrontato nella mia vita. Ho imparato dagli errori e ho sempre risolto i problemi a modo mio. In questo modo la prossima volta che dovrò affrontare lo stesso problema, potrei risolverlo facilmente. Quindi mi sento di dire che il miglior maestro di vita sono io e tutte le mie esperienze passate.

LOI: Quali sono i tuoi marchi preferiti?
AW: Naturalmente Hermès, per la sua semplicità e praticità ma anche per i colori sofisticati e non appariscenti. È uno di quei marchi che può essere utilizzato con ogni look, è timeless, resistente al tempo, facile da mantenere e ha un buon servizio post-vendita adatto al mio stile di vita, per questo lo amo.

LOI: Quanto sei soddisfatta del tuo lavoro e della tua vita?
AW: Se dovessi darti una percentuale, risponderei il 50% di soddisfazione. Perché ricerco e trovo le mie soddisfazioni delle mie capacità. Fin dove si può arrivare? Credo che sotto al mio cervello e la mia mente si nascondano molti poteri. Dipende da quanto tempo abbiamo, le circostanze e il coraggio ci porteranno ad utilizzare questo nostro potenziale. Credo di poter fare e dare ancora molto di più a questo mondo.

LOI: Cosa ti auguri per il futuro della comunità LGBTQIA+?
AW: L'opportunità di accettazione delle persone LGBTQIA+ è parecchio difficile in Thailandia. L'ideale di giurisprudenza del leader del Paese è vecchio, non è moderno, è conservatore, si attiene solo al maschile e al femminile. Ha spesso fatto satira sulla società, e ci ha sottovalutato in diverse occasioni in Consiglio. Quindi penso che se la Thailandia non sia riuscita a cambiare l'autorità legale, non sia semplicemente aperta ad una nuova generazione e non può vedere persone che hanno davvero a cuore le tematiche LGBTQIA+. È difficile che la vera libertà si realizzi in Thailandia.

LOI: Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
AW: Non ho mai immaginato come sarebbe stato il futuro. Ho sempre pianificato la mia vita, ma mai più di 2-3 mesi in anticipo. Ma mi sono sempre data degli obiettivi chiari giorno per giorno. Pensare troppo alla lunga, può rendere le cose meno complicate quando la complessità è minore, ma la strada verso il successo sarà più difficile se il pensiero complesso è un dettaglio della prospettiva di vita. Ogni azione, immagine, lavoro o gestione del denaro. L'essere una madre, un figlio o una buona amica... richiede un pensiero in prospettiva e se dovessi programmare troppo sul mio futuro, potrei influenzare la risoluzione dei miei obiettivi giornalieri.