Chi ha paura di invecchiare?
“Pensate a vostra mamma quando aveva la vostra età: come appare rispetto a voi?”, chiede una ricerca di Olay a un campione di donne nel mondo. Il 65% di loro ha risposto di avere un aspetto migliore e il 56% di sentirsi più giovane di quanto dice l’anagrafe. Non solo la “mezza età” si è spostata in avanti, ma quando si oltrepassa la si vive (e la si guarda) in modo diverso. Basta pensare alle ultime regine di bellezza elette da People: Julia Roberts, 50 anni, Jennifer Aniston, 48, e Sandra Bullock, 53. Se finora la cosmetica è stata il settore che più di tutti ha promosso l’idea dell’invecchiamento come qualcosa di inaccettabile - a partire dal claim “anti-age”, contro l’età che avanza - oggi la “generazione argento” si sta riscattando proprio a partire dall’immagine.Lo dimostrano le nuove old ladies della moda: solo per fare alcuni nomi, Barbara Alberti e Marina Cicogna sono tra le modelle della Cruise Collection di Gucci, Joan Didion ha posato per Céline, Joni Mitchell per Saint Laurent e Lauren Hutton per Calvin Klein Underwear. Anche su Instagram le “Ageless influencer” sono sempre più protagoniste, dalle sciure milanesi di @sciuraglam a “Instagrandma” internazionali come Lyn Slater.
«All’inizio non l’ho presa bene, poi ho capito che invecchiare è un processo inevitabile, che inizia con la nascita, e l’ho accettato. Ho deciso di vederlo come un’opportunità e ho reagito in modo creativo: così invecchiare mi ha aiutato a iniziare una nuova avventura con il blog Accidental Icon», ci racconta per mail la Slater, 63 anni, nonna e fashion blogger. «Ora la moda è a un punto di rottura. La tecnologia ha cambiato tutto e questo lascia grande spazio al rinnovamento: è tutto piuttosto eccitante».
La chiave del cambiamento la spiega uno studio del Telegraph: il 96% delle donne sopra i 40 anni non si sente “di mezza età” e l’84% di loro non si definisce con l’anno di nascita. Forse anche per una questione di diverse prospettive di vita, considerando che nel 2020 per la prima volta ci saranno più persone sopra i 65 anni che sotto i 5, di cui la maggior parte donne (in Italia le over 65 sono 7,5 milioni, 2 milioni più degli uomini, e 2 ultraottantenni su 3 sono donne).Questa maggioranza numerica,
sostenuta dai progressi medici ed estetici, ha rotto le barriere generazionali. Era il 1949 quando Ugo Longanesi scriveva: “C’è una sola grande moda: la giovinezza”.Vent’anni più tardi veniva coniata la parola “Ageism” per indicare la discriminazione verso gli anziani. Se si pensa alla società in cui viviamo, qualcosa è davvero cambiato. Ne è una prova anche il calendario Pirelli 2018 di Tim Walker: i protagonisti più celebri sono Naomi Campbell, 47 anni, Puff Daddy, 48, e Whoopi Goldberg, 62. Sulla scia del cambiamento la scorsa estate Allure, il magazine dedicato alla bellezza, ha bandito la parola “anti-age” e ora si limita a scrivere che retinolo e ingredienti simili riducono le rughe e fanno apparire meglio, magari radiose ma non “più giovani”. Prima di lui, molti marchi beauty avevano iniziato a usare concetti come “luminosità” e “freschezza” senza riferimenti temporali. Più che una rivoluzione, quella della cosmetica è stata una presa di coscienza: sempre più donne vogliono prendersi cura della propria pelle senza pretese contro natura.