Interviste

Valeria Solarino

Un percorso tra cinema e teatro, per non privarsi dello sguardo, del respiro, della risata del pubblico. In attesa di tornare sul grande schermo nel film di Pif sui riders, durante il lockdown ha ripreso a studiare filosofia.

Giacca e pantaloni, LARDINI; top di seta con pizzo collezione "Fall in Love", LA PERLA; collana "Tango" in oro rosa e diamanti, POMELLATO.
Giacca e pantaloni, LARDINI; top di seta con pizzo collezione "Fall in Love", LA PERLA; collana "Tango" in oro rosa e diamanti, POMELLATO.

Valeria Solarino l'abbiamo vista qualche mese fa ne “L’Alligatore” di Daniele Vicari, tratto dai noir di Massimo Carlotto. E la rivedremo nel film di Pif con Fabio De Luigi sui rider, il cui titolo provvisorio è “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”.

L’OFFICIEL ITALIA: Hai sempre voluto fare l’attrice?
VALERIA SOLARINO: Credo di averlo deciso nel 2000, quando mi sono iscritta alla scuola del Teatro Stabile di Torino. Prima andavo a teatro, mi fermavo incantata in platea quando erano andati via tutti, ma era un desiderio che non ammettevo neppure a me stessa. La scuola ha significato un impegno di tre anni di frequenza obbligatoria, otto ore al giorno. Mi hanno ammessa dopo il primo provino e ho abbandonato tutto, l’università (ero iscritta a Lettere e Filosofia) e la pallacanestro, che giocavo a livello agonistico. Nei tre anni di scuola ho capito che era quello che volevo fare nella vita, ma all’inizio pensavo solo al teatro. Ronconi, che veniva tutti gli anni a tenere un corso, mi disse: “Tu farai cinema”, ma io ero convintissima si sbagliasse.

LOI: E invece..
VS: La scuola ci mandava a fare provini per piccoli ruoli, è così che mi hanno preso per “Fame chimica” ed è così che Giovanni Veronesi (diventato poi suo compagno, nda) mi ha scelta per “Che ne sarà di noi”. Ma frequentavo ancora la scuola, avrei dovuto assentarmi almeno un mese per le riprese e quindi ero certa che non lo avrei potuto fare. È stato un mio insegnante a spingermi, convincendo i colleghi a non farmi perdere quest’opportunità e aiutandomi a recuperare l’assenza scolastica

LOI: I film cui sei più affezionata?
VS: “Viola di mare”, “Valzer”, un film molto piccolo che non ha visto nessuno, girato in un unico piano sequenza, molto difficile tecnicamente. Eravamo tutti in preda all’ansia del risultato finale e non ci veniva mai, così a un certo punto ci siamo detti: basta preoccuparci, facciamo un esperimento e pensiamo a divertirci. Da allora è andato tutto bene ed è diventata la mia filosofia di vita, abbandonare l’ansia da prestazione.

LOI: Il ruolo più coinvolgente?
VS: Con Roberto Andò ho fatto “Viaggio segreto”, dove ero una ragazza molto introversa, molto insicura, una modella che si avvicina alla recitazione come se avesse un blocco di comunicazione col mondo, un personaggio che non mi assomiglia ma di cui ho capito molto bene la sofferenza.

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Spolverino ricamato allover a disegni floreali e pantaloni di raso, GIORGIO ARMANI; collana "Iconica" in oro rosa, POMELLATO.

LOI: Hai sempre continuato a fare teatro.
VS: Perché a teatro hai un rapporto con il pubblico che al cinema non hai, se non in caso di grandissimo successo. E comunque non ti arriva lo sguardo, il respiro, la risata del pubblico. A teatro mi hanno offerto personaggi meravigliosi, la signorina Giulia (nell’omonima pièce di Strindberg, nda) e il ruolo, in “Una giornata particolare” diretto da Nora Venturini, che era stato di Sofia Loren nel magnifico film di Ettore Scola.

LOI: Hai appena citato Nora Venturini: è diverso lavorare con registe donne rispetto a registi uomini?
VS: Ho lavorato con tante registe donne (Donatella Maiorca che la dirige in “Viola di mare”, Wilma Labate di “Signorina Effe”, Fiorella Infascelli di “Era d’estate”, nda), ma ogni regista è una figura a sé indipendentemente dal sesso. Non mi piacciono le distinzioni di genere anche se di fatto non c’è ancora molta parità nel mondo del lavoro e nella società. Ho sempre cercato il talento, mi dà fastidio parlare di “storia al femminile” perché non diresti mai: “storia al maschile”.

LOI: Cosa pensi della solidarietà tra donne?
VS: Ho molte amiche, ma ho tanti rapporti di solidarietà anche con gli uomini. Certo l’empatia dovrebbe essere più facile con chi è più simile a noi, mi sembra assurdo non ci sia solidarietà tra donne.

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Abito con applicazioni di cristalli allover, THE ATTICO; scarpe "Epic Zip", CHRISTIAN LOUBOUTIN.

LOI: Con chi ti piacerebbe lavorare?
VS: Adoro Matteo Garrone, “Dogman” (non so in che ruolo) lo avrei fatto subito. Adoro Nanni Moretti, e mi piacerebbe recitare a fianco di Elio Germano, ma il sogno più grande è continuare a lavorare potendo scegliere. Mi piacerebbe molto anche andare all’estero, più per l’esposizione che per acquisire una nuova direzione. D’altra parte il teatro mi ricorda ogni giorno quanto è importante l’adesione totale alla lingua madre.

LOI: Tra un film e l’altro o uno spettacolo teatrale e l’altro ti fai prendere dall’horror vacui?
VS: L’orrore del vuoto l’ho provato fino a qualche anno fa, se non lavoravo giocavo continuamente a tennis. Adesso ho ripreso Filosofia perché studiare mi fa sentire bene. Mi sono reiscritta all’università, per finire mi mancano solo cinque esami.

LOI: Cos’è per te la moda?
VS: Penso debba essere un’ispirazione,non un modello cui adeguarsi per forza. Vado a una sfilata come vado a una mostra, e cerco di non farmi dire da nessuno quello che è giusto mettermi, scelgo qualcosa che mi stia bene, non un abito che serva a omologarmi a una tendenza.

LOI: Hai un attore, un’attrice di riferimento?
VS: Amo moltissimo Anna Magnani, un esempio di femminilità al 100%. Con un corpo e una faccia non coincidenti coi canoni dell’epoca diventava bella, brutta, simpatica: non era mai fissa sull’immagine che voleva dare di sé. A un’attrice si richiede di essere sempre splendida. Va bene per il tappeto rosso, ma se fai un personaggio devi esser libera di poter restituire quello di cui il personaggio ha bisogno.

Abito di tulle ricoperto da frange asimmetriche, ELISABETTA FRANCHI.

Foto Gianmarco Chieregato
Styling Giulio Martinelli
Hair Giannandrea Marongiu
Hair Assistant Alessandro Rocchi
Make up Nicoletta Pinna @SIMONEBELLIAGENCY
Make up Assistant Raffaele Schioppo
Photo Assistants Gerardo Gaetani e Gianni Franzo
Stylist Assistants Adele Baracco e Terry Lospalluto
Production EP SUITE 19

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