Tarout's Vision: la capsule collection di Fendi realizzata dall'artista giapponese
Nell’anno del centenario di Fendi, le animazioni del character artist giapponese Tarout decorano capi e accessori della collezione uomo per la primavera estate 2025. «Nel lavoro per Fendi mi ha guidato la parola “famiglia”. La prima idea che mi è venuta in mente pensando alla storia è stata un’avventura per scoprire cosa significhi la doppia F nel logo del marchio».
«Durante la mia prima collaborazione con Fendi nel 2012, ho incontrato Silvia Venturini Fendi all’evento in cui era stata presentata una mia versione dipinta a mano della Baguette per il quindicesimo anniversario e la mia storia “Silvia and the Baguette”. Ho percepito in lei una gentilezza materna, che mi ha dato la forza di affrontare con più sicurezza la mia attività creativa», racconta l'artista e illustratore giapponese Tarout, che per celebrare il centenario della Maison romana torna con una nuova edizione limitata cartoon che illustra quattro generazioni della famiglia con scene giocose ambientate a Palazzo Fendi. Le illustrazioni, che animano il mini volume-album intitolato “Silvia and The Baguette Illustrated Story - 2025”, raccontano il percorso di Silvia Venturini Fendi accanto ai suoi nonni e fondatori della Maison, Adele ed Edoardo Fendi, alla figlia Delfina Delettrez Fendi, direttrice artistica della gioielleria, e ai suoi figli. Il tutto arricchito da charm ispirati a frutta, toast, onigiri e le borse Peekaboo e Baguette.
L'OFFICIEL Hommes Italia: Le tue fonti di ispirazione?
TAROUT: Quando ero più piccolo, personaggi come Snoopy dei Peanuts e Miffy di Dick Bruna hanno accompagnato la mia crescita e credo che abbiano avuto una forte influenza su di me. Poi è arrivato Fujiko F. Fujio, con il manga Doraemon, e durante la mia adolescenza Akira Toriyama che ha segnato la storia dei manga con Dragoon Ball.
LOHI: Come funziona il tuo processo creativo?
T: Prima annoto su carta ciò che mi viene in mente e una volta che l’idea prende forma, passo al Mac per disegnare. A volte traccio le linee con il mouse, altre volte creo forme distorcendo o deformando cerchi perfetti, come se stessi modellando l’argilla. Sono molto meticoloso, faccio screenshot e li riguardo dopo un po’ di tempo per avere una visione più chiara. Nel mio caso, la velocità con cui riesco a dare forma alle idee nella mia testa non potrebbe tenere il passo senza il digitale.
LOHI: Come nascono i personaggi dei tuoi fumetti?
T: Per le mie narrazioni penso ai miei personaggi come se fossero reali. Questo porta ad avere una visione più ampia del loro mondo, come immaginare che abbiano amici per non sentirsi soli o chiedersi in che tipo di mondo vorrebbero vivere.
LOHI: Cosa ti ha guidato di più nella collaborazione con Fendi?
T: La parola “famiglia”. La prima idea che mi è venuta in mente pensando alla storia è stata un’avventura per scoprire cosa significhi la doppia F nel logo di Fendi. Amici come Karl Lagerfeld, il futuro rappresentato da Delfina Delettrez e i suoi figli, e soprattutto la tradizione familiare che parte da Adele ed Edoardo. Inoltre, ho percepito un grande amore per la città di Roma, legata a doppio filo con la storia della maison.
«Non mi aspettavo che le mie illustrazioni venissero utilizzate con così tanta audacia! Sono state stampate e ricamate creando qualcosa di brillante e speciale». Tarout
LOHI: Dal tuo punto di vista, come si abbinano le tue illustrazioni al ready-to-wear e agli accessori di Fendi?
T: Penso che si siano armonizzate in un modo davvero unico. Non mi aspettavo che le mie illustrazioni venissero utilizzate con così tanta audacia! Sono state stampate in modo vivido su pelle di alta qualità e sono state ricamate con numerosi fili, creando qualcosa di brillante e speciale che mi ha emozionato particolarmente, una volta visto il risultato finale.