The Naked Truth: la preview della mostra di Boaro
Nel panorama della scena creativa milanese Christian Boaro è un nome che tutti conoscono. Designer poliedrico, con alle spalle collaborazioni maturate in alcune delle più importanti maison di moda italiana ed internazionale, ha deciso due anni fa di mettere in mostra il frutto di quasi dieci anni di scatti in giro per il mondo. Scatti che indagano i volti, i corpi e le personalità di soggetti tutti diversi, e per questo unici, in una rappresentazione della bellezza più contemporanea: priva di canoni estetici prestabiliti. La passione per la fotografia è per Christian un medium di espressione, che lo trasforma in un collezionista di emozioni, a metà strada tra reportage e ritratto. Ispirato da artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Mapplethorpe ma anche Carlo Mollino e Paolo Roversi, nelle fotografie di Christian ritroviamo la stessa spontaneità, armonia e realtà, in una tensione estetica tra il rarefatto e la crudezza.
Da come è partita l'idea della mostra THE NAKED TRUTH?
L'idea è nata dall'esigenza di raccontare la bellezza in maniera spontanea, libera da qualsiasi tipo di sovrastruttura. Spesso i vestiti ci servono per raccontare qualcosa di noi che non siamo, a volte sono una maschera dietro alla quale ci nascondiamo. Con questo lavoro avevo voglia di mostrare le persone per quello che sono realmente e il fatto mettersi a nudo, è sicuramente il modo più immediato che ci sia. Gli scatti immortalano dei momenti, degli sguardi, dei gesti, un viaggio introspettivo per il soggetto che fotografo e un decalogo delle mie emozioni, che esprimo attraverso questi scatti. Si parla dei personaggi che fotografo, ma in realtà si parla anche di me. Una storia nella storia.
Ci racconti come stai pensando alla prossima edizione?
Ho lavorato per due anni alla realizzazione del prossimo progetto, che sto quasi per portare a termine. La narrativa rimarrà la stessa del precedente, ma quello su cui mi sono concentrato di più è stata la scelta dei caratteri da fotografare che per me è fondamentale. Ogni persona è diversa dall'altra e questo sarà il focus principale.
Quando il nudo diventa arte?
Per me il nudo diventa arte nel momento in cui si distacca dal concetto stesso di corpo e diventa il tramite per veicolare un messaggio. Spogliarsi non è solo liberarsi dell’abito, dovrebbe aiutare a liberarsi di ogni pensiero negativo relativo al proprio corpo e a se stessi. È un percorso, una sfida molto forte a livello emozionale e se ci si sente a proprio agio il gioco è fatto.
Tu ti sei mai fatto fotografare nudo?
Durante il lockdown ho sperimentato per la prima volta un momento d’intimità mai provato prima e ho scelto di fotografarmi nudo.
Credi nel concetto di body positivity?
Credo in questa espressione nella maniera più assoluta. Il progetto di The Naked Truth è basato proprio sull’esplorazione di questo concetto. La diversità è per me il mezzo che rappresenta la bellezza nelle sue sfumature più varie. Ho fotografato persone così diverse perché non credo in un ideale di bellezza univoco, ma in molteplici bellezze. La diversità è bellezza. Ogni persona si deve piacere per quello che è.
Cosa è sexy per te?
Essere sexy (che tra l'altro è una parola che detesto) può essere un atteggiamento, un modo di muoversi o anche l'inconsapevolezza di essere belli. Essere sexy non ha nulla a che vedere con la sessualità, tutti possiamo essere sexy se vogliamo.
Quando l'abito diventa sexy?
Credo che non sia un abito in particolare a essere sexy, ma la persona che lo indossa a esserlo, in particolare se la persona si esprime con disinvoltura.
E cosa è kinky?
Tutte quelle fantasie che fanno parte del nostro immaginario, che a volte si rivelano essere sepolte nel nostro inconscio. Ma ci sono, tutti le abbiamo.
Qual è il tuo rapporto con la sessualità?
La sessualità è uno di quegli elementi che ci contraddistingue come esseri umani, e come tale credo sia una scoperta continua. Il mio rapporto con la sessualità è abbastanza libero, soprattutto da quando ho imparato, con il tempo, ad apprezzare il mio corpo, compresi i difetti.