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Santa Lucia, la tradizione in cucina con Sonia Peronaci

Il 13 dicembre non è solo la giornata più corta dell'anno, ma anche un'occasione per gustare golose ricette tradizionali italiane
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Il 13 dicembre, in alcune zone d’Italia, è ancora più sentito del Natale. I più piccoli sono in trepidante attesa per l’arrivo di Santa Lucia, che nella notte più lunga dell’anno, si dice passi di porta in porta a lasciare doni e dolcetti. Ogni regione possiede le proprie tradizioni e celebra questa festa anche a tavola con piatti golosi e sfiziosi dolci. 

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A consigliarvi le ricette di Santa Lucia da preparare a casa, ci pensa oggi Sonia Peronaci. La più celebre food blogger italiana protagonista di un nuovo programma televisivo in onda su La7d, è infatti autrice del libro “La cucina di Sonia Peronaci — Viaggio goloso tra i sapori d’Italia”. Una full immersion tra le tradizioni gastronomiche regionali attraverso 80 ricette che, da Nord a Sud, si intersecano con celebrazioni tradizionali come quella di Santa Lucia. Ecco quindi due ricette di Sonia Peronaci, di cui una tratta in anteprima dal suo nuovo libro edito da Cairo.

Occhi di Santa Lucia

Questi piccoli taralli dolci glassati sono una ricetta tipica di Bari dove, il 13 dicembre, vengono donati ai più piccoli. La versione di Sonia Peronaci è facilissima da preparare a casa per Santa Lucia.

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Ingredienti per l’impasto

250g di farina 00 
80g di vino bianco secco 
60g di olio d’oliva 
½ cucchiaino di semi anice o 1 cucchiaio di liquore all’anice
1 pizzico di sale

Ingredienti per la glassa

250 g di zucchero a velo 
40 g di acqua bollente 

Procedimento

Per prima cosa mischiare gli ingredienti all’interno di una ciotola impastando il tutto fino a ottenere un composto omogeneo. Avvolgerlo in una pellicola e lasciarlo riposare almeno 30 minuti a temperatura ambiente. Trascorso il tempo necessario prendere l’impasto e dividerlo in pezzetti da 15g l’uno. Con ogni pezzetto formare un filoncino lungo circa 10 cm e poi, per dare la forma al tarallino, saldare le due estremità sovrapponendole di 1 cm. Proseguire fino a terminare l’impasto e disporre i taralli su una placca con della carta da forno. Inserirli in forno statico preriscaldato a 170° per circa 20–25 minuti — o comunque fino a che non inizieranno a dorarsi — poi sfornarli e lasciali raffreddare. Nel frattempo preparare la glassa per i biscotti mettendo in una ciotola lo zucchero a velo e aggiungendo l’acqua bollente, una goccia alla volta, mischiando con un cucchiaio fino a ottenere un composto liscio, cremoso e senza grumi. A questo punto glassare i tarallini uno a uno immergendoli completamente nella glassa da zucchero con l’aiuto di due stecchini da spiedino da infilare nel foro. Scolare la glassa in eccesso e poggiare tutti gli occhi di Santa Lucia su una gratella per far indurire il frosting. 

Arancini (o Arancine) 

Santa Lucia è molto sentita anche in Sicilia e più precisamente a Siracusa, città di origine della martire a cui è dedicata la giornata del 13 dicembre. Ecco perché, per celebrare a dovere “il giorno più corto che ci sia” è buon consiglio portare a tavola degli arancini. Qui c’è la ricetta tradizionale contenuta all’interno del libro “La cucina di Sonia Peronaci.

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Ingredienti per 12 arancini

500 g di riso vialone nano 

1,2 l d’acqua 

1 bustina di zafferano

50 g di burro 

130 g di caciocavallo fresco grattugiato

Sale q.b.

Ingredienti per il ripieno al ragù

300 g di macinato misto bovino e suino 

20 g di passata di pomodoro

60 g di vino rosso 

60 g di olio extravergine d’oliva 

40 g di cipolla 

90g di pisellini

80 g di caciocavallo

Per la panatura e la frittura

200 g di farina 00

4 uova medie 

400 g di pangrattato 

1,5 l di olio di arachidi

Procedimento
Far bollire l’acqua, salarla e unire la bustina di zafferano. Cuocere il riso per 13/14 minuti, fino a che non avrà assorbito tutta l’acqua. Spegnere il fuoco, unire il burro, il caciocavallo grattugiato e mantecare. Poi distribuire il tutto su una teglia per farlo raffreddare. Nel frattempo tritare la cipolla e farla appassire a fuoco basso con l’olio. Alzare la fiamma, aggiungere la carne e farla rosolare. Sfumare con il vino e versare la passata. Abbassare la fiamma e cuocere per una ventina di minuti. Unire i pisellini, salare e cuocere per altri 10 minuti fino a rapprendere il sugo. Far raffreddare il ragù che dovrà risultare piuttosto asciutto. Tagliare il caciocavallo a cubetti di circa mezzo centimetro di lato e tenerlo da parte. Quando il riso sarà del tutto freddo, si potranno comporre gli arancini. Bagnarsi le mani nell’acqua e prendere circa 120g di riso. Appiattirlo sul palmo della mano e, tenendola a conca, posizionare al centro 20 g di ragù e qualche cubetto di caciocavallo (circa 10 g). Chiudere con le mani l’arancino formando una palla ben sigillata. A questo punto rompere le uova e sbatterle, mentre in un’altra ciotola inserire la farina e in una terza il pangrattato. Passare gli arancini nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato. Per creare una doppia panatura tuffarlo di nuovo nell’uovo e poi nel pangrattato. Infine, scaldare l’olio a 170/175° e friggere un paio di arancini alla volta fino a che non saranno ben dorati. Scolarli su della carta assorbente da cucina per eliminare l’olio in eccesso e servili ben caldi.

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