Antinori nel Chianti Classico, un viaggio tra vino e architettura
Alla scoperta della Cantina Antinori nel Chianti Classico di Bargino, un’opera architettonica che rappresenta l’unione perfetta tra enogastronomia e arte.
Dal 2012, in provincia di Firenze, una lama orizzontale taglia una collina di Bargino, affacciandosi sulla via Cassia. Lo sguardo distratto di chi percorre la strada che porta a Siena, può cogliere uno scorcio delle ampie vetrate della costruzione, che alla sera illuminano le forme organiche del terrazzamento incorniciando il punto più alto della collina. Questa unghia dai colori della terra, nasconde al suo interno la cantina Antinori nel Chianti Classico, dalla quale nascono il Villa Antinori Chianti Classico, il Pèppoli e il Vin Santo Chianti Classico.
L’architettura
Il verde e le viti sono le protagoniste di questa opera architettonica che si fonde con il paesaggio toscano, celebrando così la tradizione della famiglia Antinori, proiettandola allo stesso tempo nel futuro, come fosse un manifesto della lungimiranza imprenditoriale tramandata attraverso ventisei generazioni. Sei anni di lavori e un progetto dello Studio Archea Associati, hanno dato vita a un luogo magico dove, nonostante le forme e i materiali parlino un linguaggio contemporaneo, la storia si respira ovunque.
Attraverso una scenografica scala elicoidale in corten che collega i tre livelli della cantina, i visitatori intraprendono un vero e proprio cammino alla scoperta del paesaggio, passando dall’area accoglienza affacciata sulle vigne e risalendo infine sul colmo della collina, dove chi pranza al ristorante Rinuccio1180 può godere di un panorama mozzafiato. All’interno, a circa 18 metri di profondità, si trova la cantina progettata con un sistema di ventilazione naturale che mantiene la temperatura ideale per la conservazione dei prodotti e consente la vinificazione per gravità. Il cotto e il legno sono i materiali che predominano, evocando l’elemento della terra, mentre le ampie vetrate infondono una sensazione di compenetrazione tra il verde e gli spazi interni. Inoltre, la colorazione bruna del corten utilizzato per gli elementi strutturali, dona un senso di calore e stabilità a tutta la costruzione.
La famiglia Antinori e la tradizione che guarda al futuro
L’unione di tradizione e innovazione che si ritrova nelle scelte architettoniche, viene sottolineata attraverso un filmato introduttivo alle visite in cantina, dove il Marchese Piero Antinori parla della sua famiglia, che dal 1385, ha visto almeno un membro dedicarsi all’arte del vino. La dimensione umana, è sottolineata come fattore fondamentale nella produzione, caratterizzata da un approccio artigianale, chiave dell’eccellenza dei prodotti di Antinori. Insieme a questo, il contatto diretto con la terra e la vita nelle campagne fiorentine, sono il segreto in cui risiede la grande passione che la famiglia si è tramandata in seicento anni di storia, insieme alla pazienza, essenziale per chi lavora in questo settore scandito da tempi molto lunghi. Il concept architettonico si ispira così alle imprese nell’ambito vinicolo, come la creazione del primo Supertuscan: il Tignanello. Questo vino, infatti, grazie agli innovativi elementi agronomici ed enologici uniti all'invecchiamento in piccole botti, identifica la terra del Chianti come una pietra miliare per l’enologia toscana e internazionale. Come questa, sono diverse le imprese che elevano la Cantina di Bargino a simbolo di investimento per le generazioni future.
Il ristorante Rinuccio1180
Al livello più alto del terrazzamento, sul tetto della cantina, si trova il ristorante Rinuccio1180, che deve il suo nome al capostipite della famiglia. Aperto a pranzo, permette di degustare i piatti della tradizione toscana, concedendosi alcuni bicchieri delle eccellenze Antinori, all’interno di una struttura vetrata che affaccia direttamente sulle vigne. Un ampio dehor esterno, permette inoltre di mangiare all’aria aperta nelle stagioni più calde, immergendo i visitatori nel panorama delle colline fiorentine. Nel menu si trovano antipasti da condividere con tutto il tavolo, come taglieri con selezioni di salumi, formaggi e bruschette, mentre tra i primi è possibile scegliere i classici Pici all’aglione, gli Gnudi alla fiorentina e la Pappa al pomodoro. La carne fa da padrona nelle proposte dei secondi, con Costolette di agnello, melanzane e crema all’aglio, Bistecca alla fiorentina con spinaci e fagioli e un contemporaneo Chianti burger servito con salvia fritta. Immancabili i cantuccini del “Mattei” con Vin Santo per concludere il pasto mentre tra i vini da dessert, impossibile non provare il Muffato della Sala.
Le cinque varietà del Chianti Classico
Il Sangiovese è forse la più conosciuta tra le cinque varietà del Chianti Classico. Produce vini di colore rosso rubino, adatti per l’invecchiamento oppure per essere combinati al fine di creare dei prodotti più morbidi e giovani, come quelli prodotti dal Canaiolo. Con il suo grappolo di dimensione media e piuttosto compatta, dà origine a vini dal sapore morbido e vellutato, grazie anche alla morbidezza del tannino. Profumo fruttato, invece, quello del Ciliegiolo, destinato alla produzione di vini giovani e freschi, riconoscibile grazie al grande grappolo dalla forma allungata, oltre che da un’invitante fragranza. Ancora nell’ambito di vini aromatici, ma meno intensi rispetto ai derivati dal Ciliegiolo, si trova la Malvasia Nera, alla base di prodotti con buon corpo e poco tannico. Il Colorino, infine, è un vitigno autoctono della Toscana, precisamente del Valdarno, che deve il suo nome all'abbondante presenza di colore contenuto nella buccia. Storicamente è utilizzato proprio per conferire più intensità alla cromia del vino.
Cantine aperte da Antinori nel Chianti Classico
In occasione della manifestazione Cantine aperte, il 27 maggio sarà possibile visitare la cantina al prezzo speciale di 10.00€ con degustazione di Villa Antinori Chianti Classico DOCG Riserva.
Antinori nel Chianti Classico
Via Cassia per Siena, 133 Loc. Bargino50026 San Casciano Val di Pesa